19 Luglio 2010 1 commenti

United States Of Tara: quattro desperate nel corpo di una di Marco Villa

United States of Tara racconta la vita di Tara Gregson (Toni Collette), una madre di famiglia che soffre di sdoppiamento di personalità. Anzi, di sdoppiamento al quadrato. A seconda dei suoi stati emozionali può essere Buck, biker rozzo e maschilista, oppure Alice, casalinga modello, o ancora T., teenager arrapata in cerca di sesso. A volte, è semplicemente se stessa e deve rimettere a posto i danni commessi dalle altre identità.

La serie ha debuttato nel 2009 su Showtime e ha dalla sua nomi non da poco, come si può vedere nella splendida sigla, premiata con un Emmy:

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Creatrice del tutto è Diablo Cody, sceneggiatrice Premio Oscar per Juno e tra gli autori principali è presente anche Steven Spielberg, anche se probabilmente si tratta solo di una mossa per fare un po’ i fighi.

La prima stagione è andata in onda nel 2009 ed è stata un successo, facendo registrare i migliori ascolti nella storia del network. Non solo, Toni Collette si anche è portata a casa un Emmy e un Golden Globe.
Del resto, non poteva essere altrimenti: l’idea di base è vincente e il modo in cui viene sviluppata non è da meno. L’atmosfera è infatti simile a quella di Juno, in cui ogni avvenimento, anche il più pesante e rivoluzionario, viene accettato con una semplice alzata di spalle. In questo clima, rivelazioni che avrebbero fatto saltare lo squalo a decine di altre serie vengono invece normalizzate, contenute e ben accolte.

Nella seconda stagione, qualcosa si è incrinato.
A sorpresa, infatti, Diablo Cody si è detta insoddisfatta della prima stagione, a suo dire concentrata troppo sugli eventi e poco su Tara. Con i nuovi episodi si è voluto invertire questa tendenza e l’ovvio effetto è stato un rallentamento generale della serie: Tara è stata affrontata meglio e a più ampio raggio, ma purtroppo non è successo quasi nulla. Tutto è rimasto come sospeso e – fatte salve le ultime puntate – l’attenzione degli autori si è concentrata principalmente sulle storie di contorno. L’unico aspetto positivo di questo cambiamento è l’aver approfondito anche i personaggi dei due figli di Tara: Marshall e soprattutto Kate.

Insomma, al termine delle prime due annate il giudizio è ambivalente: entusiasmo per la prima, molti dubbi per la seconda.
Il consiglio, comunque, è di vederlo.
Anche perché in questi mesi non è che ci sia un profluvio di capolavori…

Solo 1 commento a United States Of Tara: quattro desperate nel corpo di una

  1. susina ha detto:

    Sarà che mi esalta la Showtime, ma io questa serie la adoro!



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