15 Settembre 2010 1 commenti

La Signora in Giallo: Jessica Fletcher never dies di Marco Villa

Solo per voi, il pilot di un nuovo crime in anteprima esclusiva dal 1984.

È vero, mi piacerebbe parlare di quanto successo una decina di giorni fa, con i Sandinisti arrivati al potere in Nicaragua. Ma questa fanzine parla di televisione, non di politica.
Allora via i Sandinisti, largo agli sceneggiati.

Oggi mi occupo del pilot di un nuovo telefilm, Murder, She Wrote, che esordirà su CBS tra una decina di giorni, per l’esattezza il 30 settembre 1984.
Protagonista è Jessica Fletcher (una spumeggiante Angela Lansbury), vedova cinquantenne che da supplente di inglese si trasforma in giallista di successo e, suo malgrado, in provetta investigatrice.

Oh, misericordia!Il pilot ho potuto vederlo grazie a una vhs (sta per Video Home System, ma dimenticatevi pure di questo nome perché il Betamax della Sony è molto meglio e finirà per imporsi) comprata al mercato nero.
Nell’episodio, Jessica viene catapultata da Cabot Cove, la cittadina dove vive da sola dopo la morte del marito Frank, direttamente a New York per conoscere il suo editore. La sua gitarella si trasformerà in tragedia dopo un barbaro omicidio.

Jessica è una pura, una donna di provincia fiera del suo vivere in un paesino e contraria a tutto ciò che è città, modernità e frenesia. Non pensate però di trovarvi di fronte una Miss Marple semi rincretinita: se l’investigatrice di Agatha Christie è un evidente modello, la Fletcher ha dalla sua una verve da giovinotta e un notevole dinamismo. Certo, in alcune sue espressioni è un po’ datata (per dire, esclama “Oh, misericordia” e chiama il taxi “Tassì”) e tende a volte a essere un filo pesantuccia (“Non menare il can per l’aia: i vostri traffici rischiano di minare l’avvenire di un onesto giovane!”), ma il personaggio è ricco e di grandi potenzialità.

Lo so, mi state spogliando con gli occhi!Insomma, mentre qui in Italia saremo tutti ad aspettare con trepidazione i primi gol di Maradona con la maglia del Napoli, in America si potranno godere questo gioiellino.
Anche se, va detto, non è tutto rose e fiori.
Ad esempio, per quanto riguarda la scrittura è il caso di fare un distinguo.
I dialoghi sono pressoché inascoltabili: a parte le espressioni di cui sopra, ogni avvenimento viene spiegato nei minimi dettagli, in modo che ogni cerebroleso si ricordi non solo quello che è successo sullo schermo, ma anche il colore delle scarpe della comparsa di passaggio. Di fatto, anche i personaggi minori o laterali subiscono una presentazione fatta tutta a parole e spiegoni.
La Fletcher, al contrario, si presenta attraverso le azioni e i comportamenti. Esemplare in questo la sigla, fatta tutta ad archi e fiati come l’intera colonna sonora, che la mostra garrula mentre saluta uno per uno tutti gli abitanti di Cabot Cove.

Previsioni sul futuro: Jessica diventerà una grande scrittrice e risolverà centinaia di casi di omicidio. Sovente, si concederà a piacenti uomini con charme da gentlemen e a dame imbellettate ma di grande spessore culturale.

Perché seguirlo: perché, a quanto pare, in una delle puntate della prima stagione la Fletcher si troverà su un’isola e dovrà fare i conti con una misteriosa sequenza di numeri. E poi la Lansbury è un gran gnocca, diciamolo chiaramente.

Perché mollarlo: perché non avete un cuore. O perché – siamo seri – avete già visto tutti gli episodi tre volte, compreso quello ambientato a Montecarlo in cui l’assassino è il commissario (O mio dio! SPOILER! SPOILER! SPOILER!)



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