17 Marzo 2011

I fantasmi di Bedlam di Marco Villa

Come un teen horror americano: non fa schifo, ma ne fai volentieri a meno.

Brit, Copertina, Pilot

Bedlam è una serie ectoplasmica, in onda dal 7 febbraio sul canale inglese Sky Living. Tutto gira intorno a un edificio, Bedlam Heights: un tempo manicomio in cui si verificavano abusi sui pazienti, ora lussuosa residenza frammentata in tanti appartamenti per i ricchi rampolli della bella società inglese.
Su dai, a bruciapelo, in che modo le parole pazienti abusati, fantasmi e ignari inquilini si legano per descrivere il concept della serie? Bravi, davvero. Un più per la perspicacia.

Ad ogni modo, i protagonisti del telefilm sono quattro e, verosimilmente, divideranno un appartamento per tutte le sei puntate di questa prima stagione: due ragazze e due ragazzi, tutti ben dosati con paturnie e drammi più o meno interiori.
Il personaggi più interessante è quello di Jed, che vede i fantasmi. Sì, lo so, detta così sembra un po’ sbrigativa, ma nel pilot non ci girano certo intorno:
– Chi è quello?
– È Jed, è il cugino adottivo di Kate. È appena uscito da un manicomio.
– Perché?
– Vede i fantasmi.
– Toh, ho giusto un fratello morto da poco, chissà se riesce a parlarci.

Il tenore dei dialoghi è più o meno questo, niente di elaborato o di finemente cesellato, insomma. La sensazione è quella di essere nella versione seriale di uno dei mille horror adolescenziali prodotti ogni anno in America. Manca infatti qualsiasi tocco britannico (cinismo, cattiveria, personaggi estremi) e tutto sembra assecondare le marche di genere dei film de paura per regazzetti: per dire, le due protagoniste femminili sono bellissime, stupide, divise tra la stronza e la buona e aduse a mostrarsi con abiti succinti, mentre il maschio che non vede i fantasmi è Will Young, ovvero il primo vincitore di Pop Idol, ovvero l’uomo che trasformò Light my fire in un motivetto da aperitivo, ovvero ho-la-mascella-adatta-per-ruoli-ambigui, ovvero dai, sul serio? Will Young?

Questo livello di sciatteria e di scarso interesse si trascina per buona parte dell’episodio, condito da vere e proprie chicche. Da un punto di vista registico, una sequela talmente lunga di fantasmi che appaiono negli specchi da far sembrare questo video una roba da dilettanti. Dal punto di vista della scrittura, cose insensate come il fatto che il veditore di fantasmi venga avvisato via sms che certe persone sono minacciate da spettri e che quindi lui debba accorrere per salvarle. Nel primo episodio non si spiega chi sia a mandare questi sms (però ve le cercate… sms? Sul serio?), io mi auguro sia la sua psiche malata, altrimenti entriamo nel regno del ridicolo.
Tutta questa depressione creativa si riscatta giusto nel finale, quando per dieci minuti succedono delle cose e queste cose hanno un minimo di interesse. Non so se questo interesse l’abbiano in quanto effettivamente meritevoli o solo in confronto al piattume che le ha precedute. Ai prossimi episodi l’ardua sentenza. Per quanto mi riguarda, difficilmente proseguirò nella visione, anche perché proprio in questi giorni sto guardando un’altra serie spettrale prodotta in Inghilterra. Si chiama Marchlands, è fatta molto bene e ne parlerò non appena l’avrò finita.

Previsioni sul futuro: il veditore di fantasmi si atterrà alla sua job description, mentre loschi maneggi creeranno trame fosche alle spalle dei nostri quattro eroi

Perché seguirlo: per il piacere perverso di vedere all’opera la mascella di Will Young

Perché mollarlo: perché non è nemmeno talmente brutto da essere imperdibile. Insomma, non sa di niente

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