6 Aprile 2011 6 commenti

Impara dal telefilm – Terzo episodio di Vale'n'Tina

Donne seriali: meglio soli che male accompagnati

C’è solo una cosa che preferisco all’astioso parlar male degli uomini. Che non è limonare con loro.
Ok, riparto: ci sono solo DUE cose che preferisco all’astioso parlar male degli uomini. Una è limonare con loro. L’altra è parlar male o possibilmente malissimo delle mie colleghe femmine.
Come sapete infatti, mentre i bisogni fondamentali dell’essere di sesso maschile sono vantarsi, bere liquori e illudere la donna, le nostre necessità primarie sono a) farsi invidiare b) additare l’altrui cellulite e soprattutto c) sparlare delle altre.
Cari studenti, benvenuti alla terza lezione del seminario IMPARA DAL TELEFILM! Dopo aver passato in rassegna uomini più o meno sdraiabili e quelli che invece vanno evitati come H&M il primo giorno di saldi, oggi ci misuriamo con l’altra metà del cielo. Le donne, queste sconosciute. Ci misuriamo con loro e con l’inconfutabile e certificato assioma che i telefilm ci insegnano: LE DONNE SONO TUTTE DA EVITARE.

TIPO 1: LA MARYLIN MONROE o Parlate lentamente, sono bionda o Toc toc, c’è nessuno?
Essere bionde non è avere un certo colore di capelli. Essere bionde è uno stile di vita, un modo di essere. Il Biondismo è una religione, un credo che ciclicamente esige le sue vittime.
La Marylin finge scemenza (in che senso capoluogo del Molise? Ma davvero il Molise è una regione?? Dai che nome buffo!) e contemporaneamente usa capigliatura e occhio ingenuo da bambi per scroccarti caffè, cene, passaggi in macchina nel cuore della notte dopo aver fatto selvaggiamente all’ammmmore. Ovviamente non con te.
Come Penny di The Big Bang Theory! Vi ricordate le prime puntate? Lei era ancora nel mezzo del trasloco e toh guarda che stupida, mi sono mica dimenticata il televisore a casa del mio ex?! In che senso “tornare a prenderlo”? Cioè secondo te dovrei salire in macchina, guidare, arrivare là, ri-litigare con l’ex, sollevare quel coso che pesa seimila chili, poi caricar… una Biondista praticante neanche riesce a finire il pensiero; si stanca solo a immaginarli tutti ‘sti passaggi.
Soluzione? Finchè esisteranno uomini abbindolabili con un flap flap di ciglia (cioè finchè esisteranno uomini), la Marylin potrà evitare qualsivoglia dispendio energetico.
Infatti chi recuperò il televisore? Sheldon e Leonard.

– COME NE ESCI VIVO: come Medusa, il potere della Marylin sta nello sguardo: se incroci i suoi occhi vieni trasformato in pietra. Alle prime avvisaglie di “mi ridipingi casa questo weekend?” tappatevi gli occhi, gridate fortissimo “specchio riflesso” e scappate.

TIPO 2: LA BANANA-RAISER o L’incantatrice di augelli o Colei che promette e non mantiene
Categoria che TUTTE le donne odiano, ma alla quale TUTTE aspirano. Eddai su, diciamocelo!  Le incantatrici sono una setta che condivide segreti imperscrutabili tramandati di madre in figlia. Chi sono? Da dove vengono? Come riescono a far salivare qualunque uomo entri nella loro orbita?
Prendiamo il caso emblematico: Joey Potter. Con la sua faccettina struccata, il suo sorrisetto sbilenco, il suo look da “mi vesto ai bidoni della Caritas”. Quante ce ne sono in Dawson’s Creek più fighe, più affascinanti o anche solo con una pettinatura meno anni ’80 della sua? Tutte. Eppure Joey è l’unica che, zitta zitta cacchio cacchio, riesce a farsi tastare un po’ da qualunque uomo passi per quel telefilm. Pure dal gay!
Non essendo tesserata della setta, cari studenti, La banana-raiser risulta un mistero anche al mio occhio esperto.
Mentre noi donne normali siamo lì ad elaborare piani e strategie, con alla mano cartine per il pedinamento, rune, tabulati telefonici, oroscopi e bioritmi, calendari di Suor Germana ecc. sono Le incantatrici quelle che portano a casa il risultato.
Forse tutta la loro forza sta nello sventolarti davanti reggiseni che non slaccerai mai? Bah. Allora è proprio vero che, insomma, tra i due, in fin di conti… non è il carro di buoi quello che tira di più.

– COME NE ESCI VIVO: slacciandole quel maledetto reggiseno. L’incantatrice di augelli, presa in contropiede, potrebbe pure starci. Oppure denunciarvi per molestie sessuali.

TIPO 3: IL POZZO DI FOLLIA o L’ingestibile insieme di compulsioni
Monica di Friends. E ho detto tutto.
Veramente stai appoggiando la tua tazza sul tavolino che io ho appena pulito senza usare il sottobicchiere?
Veramente ti sei sdraiato sul letto che ho rifatto con precisione millimetrica? Come “sono stanco e il letto serve a quello”?! Ma che scuse sono?!! Dico io, mascuolo, hai forse perso il senno?
Lo so uomini, lo so: i lavandini sono fatti perché l’acqua schizzi, il pavimento della cucina sta li apposta perché delle briciole possano cadervi, i divani sono concepiti per abbudinarcivisi sopra. Lo so, lo so: le cose son fatte per essere usate. Poi si pulisce, si raccoglie, si risistema. Che problema c’è?
Il problema è che condividere un pensiero del genere con Il pozzo di follia comporterà l’immediata deflagrazione della vostra persona, tramite apposite cariche di dinamite che il suddetto Pozzo ha posizionato in punti strategici della casa. Perché Il pozzo non va contraddetto, ma assecondato. Il suo ego di casalinga va nutrito ed elogiato.

– COME NE ESCI VIVO: prendete esempio da Chandler; aiutatela ad etichettare tutti i barattoli e barattolini della cucina. Spendete parole d’ammirazione per la geniale idea di dividere i maglioni secondo un complesso schema basato su colori, tessuti e odori. Il lato positivo è che casa vostra assomiglierà tanto a una pubblicità della Benetton.

TIPO 4: LA BOLLITRICE DI CONIGLI o Jackie la squartatrice o Se mi lasci ti cancello
Ho due parole per voi: Georgina Sparks. Ne ho altre due: Gossip Girl.
Chiaramente nessuna fanciulla si direbbe particolarmente felice di portare un copricapo a forma di corna. Cosa sono, una renna?
Chiaramente, nessuna di noi si fa prendere per il culo con letizia. Se mi eviti di fare la Rita Pavone della situazione cantando “perché perché la domenica mi lasci sempre soooola”, preferisco – che poi sono pure stonata.
Comunque, si sa: shit happens. Mediamente una ragazza reagisce strafocchiandosi un certo quantitativo di biscotti (l’estremo cibo consolatore), passa poi per le cinque fasi del dolore (negazione, rabbia, patteggiamento, tuta&peli allo stato brado, accettazione) e infine col vibrato vocale di Rossella O’Hara molla il colpo proferendo un sentito: “Domani è un altro giorno. E comunque: brutto stronzo, ci perdi tu”.
La Bollitrice di conigli concorda, perché lui qualcosa perde di sicuro: una parte del corpo, o direttamente la vita.  Una come Georgina contempla solo tre opzioni: o me, o Dio, o la morte. Se la lasci ti cancella; ma nel senso che scardina un cancello dalla sua sede e lo usa per colpirti violentemente. La Bollitrice non vuole solo vendicarsi di te e del male che le hai procurato, troppo facile; ella vuole gambizzarti i fratelli, mandare in galera i tuoi genitori, far perdere il posto di lavoro a zie, cugine e nipoti.

– COME NE ESCI VIVO: hai solo due alternative. O ti fingi illuminato da Dio, modello “mi faccio prete, mi dispiace devo andare il mio posto è là”. Oppure fai coming out e confessi la tua omossessualità. In entrambi i casi lei continuerà a stalkerarti: quindi, ragazzi, prima di agire, riflettete bene se preferite la castità o il limone con i vostri colleghi.



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