30 Aprile 2012 2 commenti

Serial Moments #24 – Dal 22 al 28 aprile 2012 di Marco Villa

Il Serial Moment pi

ATTENZIONE: SPOILER IMPORTANTI DI FRINGE E COMMUNITY E SPOILER IMMENSO DI 30 ROCK

Il Castelli è via, tocca a me fare i Serial Moments. E io non guardo tutte le serie che guarda il Castelli. Guardo solo quelle belle. E una brutta, ma vabbé. Scelte facilissime questa settimana: tutte si sono imposte con facilità. Unico dubbio tra The Big Bang Theory e Parks and Recreation, con Andy a rifare le scene dei film. Alla fine, però, l’ha spuntata TBBT, solo per il gusto di parlarne male ancora una volta. Enjoy.

 

5. The Big Bang Theory – Il discorso di Howard e lo scempio di TBBT
Se seguite Serial Minds, forse vi ricordate del mio ormai incontenibile disprezzo per quello che è diventato The Big Bang Theory. Se invece non seguite Serial Minds, ecco: The Big Bang Theory per me è praticamente morto. Non fa più ridere. Il motivo? Non è stato in grado di crescere, rimanendo sempre incollato al solito schemino, anche con l’introduzione di personaggi nuovi, di fatto cloni di quelli già esistenti. Perché allora c’è The Big Bang Theory in questa cinquina? Perché nella puntata di questa settimana la serie ha dato un segno di maturità, di tentativo di cambiare. Quel segno è il discorso di Howard per riconquistare Bernadette. Un discorso strappalacrime e da Bacio Perugina, piuttosto scontato, già sentito e maperfavoretaci. Ma un discorso che ha frenato per un istante le risate automatiche (come? del silenzio per venti secondi? Si può fare!), dando un colore diverso a questa puntata. Che comunque, a parte il pezzo di Raj sulle prostitute, era davvero brutta. Visto a cosa mi sono ridotto pur di non alzare bandiera bianca di fronte a questo scempio?

 

4. Girls 1×02 – Il supersesso di Hannah
La scena di sesso della prima puntata aveva creato qualche turbamento? E allora cosa dire di quella che apre la seconda? Girls ha messo fin da subito le cose in chiaro su come sarebbe stato il clima generale e la seconda puntata insiste su questa strada e la mette giù ancora più dura. Perché quei pochissimi minuti di sesso tra Hannah e lo sfigato con cui si ostina ad accoppiarsi sono insopportabili se state dalla parte della protagonista e ancora più insostenibili se siete tra quelli che non la sopportano. In ogni caso, partenza tosta e quindi da premiare.

 

3. Fringe 4×20 – Bye bye red universe
Settimana de fuego. Venerdì scorso una puntata da mettere tra le migliori dell’intera serie. Questo venerdì l’annuncio del rinnovo per altre 13 puntate, che daranno a Fringe una quinta e ultima stagione. Poi, venerdì sera, un’altra puntatona. Soprattutto: un’altra puntatona conclusiva. La bellezza di questa stagione, esplosa tardi ma con grandi soddisfazioni, è nel non risparmiarsi. Già la puntata 15 sarebbe potuta essere un degno finale di stagione, e invece no. Con la 20 idem, invece mancano altri due episodi. Resta comunque il fatto che lo spegnimento della macchina, con le due squadre a guardarsi negli occhi è uno dei momenti più forti di tutta la serie. Bravi ragazzi.

 

2. Community 3×17 – Law & Order
Tra tutte le parodie messe in scena da Community, mancava ancora all’appello quella crime. E dire che è una delle più ovvie a cui si possa pensare. Invece, abbiamo dovuto aspettare la fine della terza stagione per questa puntata in versione Law & Order, che, ovviamente, è un unico Serial Moment. Su tutto, valgano Troy e Abed in versione poliziotto, o Annie avvocato in aula. O ancora la telefonata finale con la morte di Star-Burns. In teoria, niente questa settimana avrebbe potuto scalzare questo episodio dalla vetta dei Serial Moments. Niente, al di fuori di…

 

1. 30 Rock 6×19 – We love you yeah yeah yeah
La puntata live dello scorso anno era stata divertente, la puntata di quest’anno è oltre ogni cosa. Oltre. Ogni. Cosa. Più ricca e complessa della media delle puntate di 30 Rock e per di più in diretta. Follia pura. E genio. Di fatto, venti minuti di Serial Moments uno dietro l’altro. Dagli spot del dottor Spaceman al siparietto razziale con Jon Hamm, passando per il finto tg anni 60. Se però deve esserci un Serial Moment solo, non può che essere uno. Il Serial Moment più Serial Moment della storia dei Serial Moment. Siamo all’inizio, neanche cinque minuti, della puntata trasmessa per la costa Est degli Stati Uniti. Dal nulla, senza aver creato nessuna aspettativa, entra in scena Paul McCartney. Fine. Non serve altro: da lì tutta la puntata è in discesa. Va un po’ peggio a quelli della costa Ovest con Kim Kardashian, ma in quel caso è notevole la sua battuta finale.



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