10 Settembre 2013 1 commenti

Boardwalk Empire – Perché bisogna vederla per forza di Ray Banhoff

No, Boardwalk Empire non si può proprio mollare

Copertina, On Air

boardwalk-empire-season-4-steve-buscemi

[SPOILER ALERT: SI PARLA DI COSA SUCCEDE DALLA PRIMA ALLA TERZA STAGIONE]

Cosa provo quando sento parlare male di Boardwalk Empire? Niente. Tollero, cerco di non farci caso, come quando vuoi dormire e c’è una mosca a darti noia. Non seguo le serie tv per intrattenimento, le seguo perché ci vivo dentro. Voglio essere con i personaggi in ogni momento cruciale, capire i loro dubbi, le loro scelte. Esco di testa come se fossi invisibile e sul set in mezzo agli altri. Non sono spettatore, ho un ruolo attivo ma silenzioso. Per intrattenermi sto su Facebook come al bar e leggo le bischerate che scriviamo tutti e parlo e dico la mia come se qualcuno mi stesse veramente ascoltando.

boardwalk-empire-season-4-al-caponeLe serie tv sono una cosa seria. Non devi mai avere grandi aspettative da una serie, solo prenderti quello che ti dà, come la realtà. Non è che la mattina ti alzi in piedi in ufficio e dici andate tutti affanculo siete noiosi. Cioè lo pensi, ma continui a stare lì. Te ne vai proprio solo se ormai la cosa è diventata insostenibile. Alcune serie infatti le puoi mollare (come hai fatto con Misfists). Boardwalk Empire ha avuto dei momenti di bassa certo, ma ha sempre ripreso quota. Oltretutto penso che si tenda a parlare male di Boardwalk Empire perché fondamentalmente è fatta troppo bene. Luci eccezionali, costumi stupendi, la sigla dei Brian Jonestown Massacre, Steve Buscemi e via dicendo. Perché si pensa che le serie tv potremmo scriverle anche noi, chiunque, che siano una stronzata, come i romanzi (Questo perché esistono Paolo Giordano e roba come, che ne so… The Following) e quindi quando ne vediamo una che sembra un film ce la smonta. Boardwalk Empire ha talmente tanti personaggi secondari e storie parallele che è come se la trama diventasse secondaria rispetto all’evolversi dei piccoli gesti di questi ultimi.

In Boardwalk Empire i personaggi sono tutti incredibilmente doppi, ognuno raccoglie al suo interno delle contraddizioni abnormi. Tutti devono dimostrare più forza di quella che realmente hanno, perché altrimenti verrebbero schiacciati. Nucky Thompson ama Jim Darmody come un figlio, nonostante tutto lo giustizia in una sorta di cerimonia di esecuzione macabra e delirante. È un modo stupido di risolvere i conti e dare una lezione e al tempo stesso un gesto smodato per dimostrare la propria forza, oppure è solo un clamoroso errore pilotato dal quasi per certo suicida Jimmy. Lo stesso Jim aveva provato a fare la festa a questo padre adottivo ma aveva clamorosamente sbagliato mira. O meglio, aveva inconsciamente sbagliato mira. Jim che non voleva ammazzare Nucky in fondo, Jim che era pilotato da quella madre troia che lo aveva violentato in passato e che negli ultimi anni della sua vita lo manovrava come un marito, spodestando la sua inutile moglie. In pratica si tratta di un figlio che reputa il padre così stronzo tanto da esasperarlo fino al limite e a farsi uccidere per condannarlo così ad una vita di rimorso. Un figlio che è costretto a vivere un ruolo da leader che non vuole e piuttosto che farlo si crea un percorso intricato e consapevole verso la fossa e che forse si lascia andare a morire perché ancora bambino in un gioco tra adulti.

boardwalk-empire-season-4-steve-buscemi-nucky-thompsonCazzo, questo è Boardwalk Empire, una serie in cui ogni personaggio è la contraddizione di se stesso. Il movente di ogni scelta è sempre quello passionale, si tratta di amore più o meno tutte le volte o di possesso. Al Capone che è così dolce con suo figlio sordo e al tempo stesso così violento con chiunque altro, il detective Van Alden martoriato tra il suo passato da integralista cristiano e dal suo ruolo di sbirro tutto d’un pezzo che si ritrova povero a contrabbandare alcol, Margaret Thompson emancipata ma al tempo stesso legata a doppio filo con Nucky che la mantiene in una campana di vetro d’agiatezza. Tutti sono doppi. Tutti vorrebbero essere il loro lato oscuro ma riescono ad esserlo solo in parte. Tutti questi personaggi sopra citati erano in disgrazia nella terza serie e dovranno rialzarsi nella quarta.

Se vi siete persi le serie precedenti c’è troppo da riassumere, vi consiglio solo di guardavele. Sappiate solo che questa serie sarà l’inizio di un passaggio del testimone. La nuova generazione di criminali sta per farsi avanti. Luciano ha messo le mani sul mercato della droga. Capone sta per ricevere l’investitura come erede di Torrio. Chulky White e i suoi fratelli stanno per imporre la criminalità di colore ai tavoli del potere dei bianchi. Il tutto in un bagno di sangue. E i vecchi? Nucky, Rothstein… A loro sta il compito più difficile, quello di rimanere competitivi. La quarta stagione è iniziata domenica 8 settembre. Dai ci vediamo tutti su HBO.



CORRELATI