2 Ottobre 2013 1 commenti

Downton Abbey: il primo episodio della quarta stagione di Chiara Grizzaffi

Un gradito ritorno, con qualche perplessità

Brit, Copertina, On Air

Downton

Spoiler sul primo episodio della quarta stagione, e anche sul finale della terza!

In un’epoca dominata dalla tamarraggine, dopo un’estate all’insegna del coattume selvaggio e un rientro a Milano segnato da eventi, come la VFNO, capaci di farti perdere ogni fiducia nel genere umano, mi aggrappo disperatamente agli ultimi barlumi di nobiltà rimasti: la marchesa Del Secco d’Aragona a Pechino Express (non è davvero di sangue blu, ma in fondo aristocracy is a state of mind), e soprattutto Downton Abbey. La quarta stagione arriva giusto in tempo per riportarci in un mondo rassicurante in cui non esistono i buffet in piedi o l’autoabbronzante. La compagna che è in me prova giusto un po’ di disagio quando mi ritrovo a sperare che il progresso e l’uguaglianza sociale arrivino a Downton il più tardi possibile, ma poi penso a Maggie Smith e passa tutto.

L’inizio della quarta stagione ha un che di spiazzante: niente prato assolato e cane da caccia che trotterella festoso verso la tenuta, il palazzo sembra invece uscito da un racconto horror-gotico, con tanto di misterioso personaggio in fuga. L’atmosfera lugubre dell’incipit si spiega in realtà abbastanza facilmente: sono trascorsi appena sei mesi dalla morte di Matthew, e Lady Mary in versione vedova dolente è quanto di più spaventoso si sia mai visto a Downton. Per capirci, fa sembrare la O’Brien un’affabile donna di mezza età. E il personaggio che scappa, tra l’altro,  è proprio la O’Brien, che decide di lasciare il suo posto di lavoro per servire la famiglia della cugina Rose, o così pare. Sfiga vuole infatti che l’attrice che la interpreta abbia deciso di non rinnovare il suo contratto, e per quanto la scelta di mostrarla in fuga possa sembrare una soluzione raffazzonata, probabile che sia stata fatta per lasciare uno spiraglio per possibili ritorni, anche per qualche episodio.

È ovvio che la sfida maggiore per la serie di Fellowes è proprio quella di riprendersi e ritrovare l’affetto dei fan dopo la dipartita di uno dei personaggi principali: la coppia Mary/Matthew era il fulcro delle precedenti stagioni, e per quanto si sia trattato di una scelta quasi obbligata, la morte di quest’ultimo è sembrata comunque troppo. Possiamo accettare eredità come se piovesse, complotti della servitù e/o della nobiltà a mai finire, ma la scomparsa di due personaggi principali in un colpo solo è stata durissima da digerire.

Difficile dire se Fellowes riuscirà nel suo intento, ma questo primo episodio mostra quantomeno che non si arrenderà senza lottare: il mistero della sparizione della O’Brien, i conflitti fra Mary e le persone a lei vicine, la presenza della cugina piuttosto esuberante e un Thomas pronto a ricominciare con i complotti fanno ben sperare. Certo, il nodo cruciale da sciogliere è proprio quello dell’elaborazione del lutto da parte di Mary, su cui di fatto ruota l’intero episodio. Vederla incattivita risulta abbastanza credibile, considerato che il personaggio ha sempre avuto un carattere difficile; ma l’accettazione dei suoi compiti nell’amministrazione della tenuta e il metter via l’abito a lutto sono piccoli gesti che indicano una ripresa, necessaria a tutti gli effetti alla serie per voltare pagina, ma suggerita comunque con delicatezza.

Ci sono poi altri due elementi di interesse in questo primo episodio: il primo riguarda il ritorno di Edna, la cameriera con mire piuttosto dirette verso Branson. La nostra si candida a diventare il prossimo villain: there’s a new bitch in town, o così pare, e non vediamo l’ora di scoprire cosa farà. Il secondo è l’infinita idiozia di Lord Grantham: una crede che dopo aver inanellato una cazzata dietro l’altra si sia rassegnato a fare il nonno, e invece eccolo lì che vuole gestire gli averi di George, figlio di Mary e vero erede delle fortune di famiglia. Ecco, non so voi ma io andrò avanti con DA solo per vedere quest’uomo dichiarato una volta per tutte incapace di intendere.

Certo, probabile che per sopravvivere e tornare ai fasti di un tempo a Downton Abbey serva la storia d’amore, che sia quella di Lady Mary con un altro uomo, o che emergano nuovi personaggi forti con delle vicende sentimentali abbastanza intriganti (Lady Edith che trova un partito un filino più decente degli altri non è abbastanza…). Noi aspettiamo fiduciosi; intanto, io ho dimenticato l’amarezza di questi tempi plebei più o meno alla frase “solo perché sei un’anziana vedova, non significa che tu debba mangiare da un vassoio”.



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