18 Agosto 2014 12 commenti

Serial Moments 143 – Dal 10 al 16 agosto 2014 di Diego Castelli

Oscure rivelazioni, abili twist e come sempre Utopia

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ATTENZIONE! SPOILER VIRULENTI DI THE LEFTOVERS, MURDER IN THE FIRST, THE DIVIDE, GRACELAND, UTOPIA (E UNDER THE DOME)
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5. The Leftovers 1×07 – Vecchio marpione di un Wayne
Wayne è certamente uno dei personaggio più affascinanti di The Leftovers. Il più mistico, il più soprannaturale, anche se sembra poco più che uno scappato di casa. E in una puntata incentrata per l’80% su altre questioni, il serial moment è proprio per lui, protagonista del restante 20%: viene fuori che Wayne aveva ingravidato più di una ragazza, promettendo a entrambe che il nascituro sarebbe stato una specie di Messia. Non conosciamo ancora nel dettaglio i piani di Wayne, e immaginiamo che Lindelof e soci vogliano tenerci nella semioscurità ancora a lungo (rinnovi permettendo). Ma intanto questa vicenda getta su Wayne una fredda luce da imbonitore televisivo, e non può passare inosservata.
The Leftovers - più di un bambino

4. Murder in The First 1×10 – T’abbiamo registrato, sciocchino!
Il finale di Stagione di Murder mi ha lasciato soddisfatto a metà (l’ho trovato un po’ piatto, un po’ verboso), ma devo riconoscere che la scena in cui sputtanano Blunt – facendogli prima credere di essere degli analfabeti digitali salvo poi svelargli che l’hanno fregato proprio usando competenze elettroniche – è una roba da applausi. Ma applausi sinceri, di pancia, senza troppi retropensieri. Sei un bastardo, sì. Te ne sei pure vantato, sì. E ora la paghi. Ahhh, che gioia…
Murder in the first - Blunt beccato

3. The Divide 1×06 – Oscuro passato
Da un punto di vista strettamente televisivo, la scena in cui Adam scopre degli oscuri segreti del padre è un po’ lunga, un po’ troppo teatrale. Stiamo qui per qualche minuto e raccontiamoci tutto per benino, parola per parola. Ma questo possibile difetto toglie comunque poco all’importanza del momento: un momento in cui legittime aspirazioni mostrano la loro faccia più subdola e cinica, e in cui il posizionamento di diversi personaggi sullo scacchiere della serie cambia in modo potenzialmente radicale.
The Divide - padre cattivo

2. Graceland 2×09 – Massì, occulta tutto
Da un grande potere derivano grandi responabilità, diceva lo zio dell’Uomo Ragno. E la seconda stagione di Graceland sta mostrando che le grandi responsabilità possono diventare un peso non indifferente, anche quando vengono appoggiate su spalle teoricamente forti (benché giovani) come quelle di Mike. L’occultamento del cadavere di Nina, con corollario di enormi cazzate sparate a Paige, sfora leggerissimamente nel penale, e mi sembra un tantino oltre un legittimo contenimento dei danni. Caro Mike, noi ti vogliamo bene, prima o poi ti tornerà tutto contro, credi a me.
Graceland - Mike occulta

1. Utopia 2×06 -Decidete voi, io mi tiro fuori
Finale stagionale di Utopia (di cui parleremo meglio in seguito) e prevedibile pioggia di potenziali serial moments: dal discorsetto iniziale alla madre del bambino (tipo “fai presto a dire che stai attenta all’ambiente, quando hai messo al mondo un inarrestabile produci-rifiuti”), passando per l’estrazione dei coglioni di Ian, che finalmente spara a qualcuno; per non parlare di Wilson che si incide “Rabbit” sulla pancia o di Becky che, udite udite, non è affatto malata. Insomma, tantissima roba. Scegliete voi, ché mi sento in imbarazzo.
Utopia - Wilson

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Fuori concorso per sciatteria
Under The Dome 2×07 – Uscire dalla cupola così, dalla porta di servizio

Che Under The Dome non fosse sta gran serie lo sapevamo fin da subito. E’ un guilty pleasure, robaccia stuzzicosa che ingurgitiamo come junk food perché il sapore è decente anche se poi ci fa venire i sensi di colpa. Di fatto lo guardiamo giusto per aspettare (teoricamente) momenti come questo, momenti in cui uno dei prigionieri della cupola riesce finalmente a uscire. Peccato che la cosa venga ridotta a niente più che un passaggio di scarsa importanza. O meglio, il momento rimane abbastanza decisivo, ma gli sceneggiatori e il regista non si prendono nemmeno mezzo secondo per sottolineare l’importanza della cosa, catapultando subito Barbie in una serie di vicissitudini extra-cupola di cui ci importa fino a un certo punto. Per cui lo segnaliamo nei moments per dovere di cronaca, ma bacchettando gli autori per scarsa applicazione.
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