Prendi un procedurale classico, uno di quelli con un caso a puntata e una trama orizzontale tenuta debitamente sullo sfondo. Un procedurale non stile CSI, ma più stile Castle, di quelli brillanti, in cui c’è un’indagine e ci sono morti ammazzati, ma in cui la leggerezza vince sul dramma. Ecco, prendi un procedurale di quel tipo, ovvero il prodotto più standardizzato e canonico della storia della televisione, e inserisci un elemento in grado di far saltare tutto. Il risultato è qualcosa tipo Forever.
Forever è una nuova serie tv di ABC: partirà ufficialmente il 22 settembre, ma il pre-air del pilot è già disponibile con tanto di sottotitoli. Forever è la storia di Henry Morgan (interpretato da Ioan Gruffudd), bravissimo medico legale di New York. Un professionista con i controcazzi, che trova indizi dove gli altri nemmeno guardano e sa dare risposte che gli altri nemmeno immaginano. Come fa? Facile: è immortale e maneggia morti e indagini da qualche secolo. È questo l’elemento destabilizzante di cui parlavo prima: Henry Morgan è morto per la prima volta secoli addietro, tentando di salvare uno schiavo e da allora ogni volta che perde la vita si risveglia nudo nelle acque di New York.
Nel corso della sua lunghissima esistenza ha vissuto decine di vite differenti, diventando così il più esperto conoscitore del mondo e della vita umana. Grazie a questi skill riesce a inquadrare in mezzo secondo qualsiasi persona, andando a leggere dettagli del comportamento e del modo di fare che chiunque trascurerebbe, ma che forniscono informazioni decisive per capire chi si ha di fronte. Il meccanismo è simile a quello usato dal personaggio di Benedict Cumberbatch in Sherlock e come il sagace Holmes, anche il sempiterno Morgan mette le sue intuizioni al servizio della legge.
Nel pilot vediamo Morgan affrontare il caso di giornata, giocare a provarci con l’interessante poliziotta Jo Martinez (interpretata da Alana de La Garza, miglior nome ever: ALANA DE LA GARZA!) e cercare di scoprire chi è il buontempone che lo tampina dicendogli che conosce il suo segreto. Ovviamente si andrà avanti fisso in questo modo: ogni settimana un caso nuovo, che Morgan risolverà sfruttando anche il suo dono, qualche robina sentimentale con la poliziotta (stile Castle, appunto) e poi una manciata di secondi dedicata alla storyline orizzontale.
La faccenda dell’immortalità è carina e il pilot è simpatico. Ecco. Ho usato le parole “carina” e “simpatico”. Un segnale evidente che, per quanto mi riguarda, questa serie rientra nella categoria “crime procedurali di cui non ce ne batte un cazzo”. In questa classifica, Forever potrebbe piazzarsi tranquillamente in buona posizione, ma l’idea di 24 puntate leggerone e fatte con lo stampino non è che mi stuzzichi molto. Ciononostante, tutto è fatto a modo e il pilot gira alla grande. Non vi perdete una puntata di Castle? Forever vi piacerà un botto. Fine.
Perché seguirla: perché il pilot è divertente, gli attori funzionano e la roba dell’immortalità è una novità che merita
Perché mollarla: perché potrà anche essere bellissima, ma gioca in un campionato di cui non ci frega nulla