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10 cose che odiamo delle serie tv

Non è sempre tutto rose e fiori…

di Diego Castelli | il 18 novembre 2014 | 34 Commenti
Copertina I perché del mondo

Ok, il titolo è un po’ forte. Perché ovviamente a Serial Minds AMIAMO le serie tv.
Ma in fondo lo sapete meglio di me, l’amore non impedisce di provare anche della sana irritazione, quando le cose non vanno esattamente come vorremmo. Un po’ come quando la ami alla follia, ma nello scarico della doccia trovi quattro libbre dei suoi capelli. O come quando lo ami alla follia, ma quando torni a casa tardi non ha preparato un cazzo di cena e sta sul divano con gli slip bianchi a mangiucchiare patatine unte. Sì insomma, gli vuoi bene, ma due sberle non si negano a nessuno.

Ecco allora che, in un’ottica di autoanalisi e presa di coscienza, abbiamo elencato dieci cose che ci fanno incazzare dei telefilm. Non sono le uniche, sono quelle che ci sono venute subito in mente. Aggiungete le vostre nei commenti.

1. I brutti finali dopo anni
Che bello quando una serie tv dura tanto, e ti ci affezioni, e invecchi insieme ai personaggi. Che bello quando ripensi a vecchi episodi e ti sembrano quasi ricordi tuoi, della tua vita. E che fottuto orrore quando tutti quegli anni vengono spazzati via da un finale che ti fa schifo. Buona parte dei fan di Dexter è ancora lì che sbatte la testa contro il muro, fermandosi giusto per la pipì. E c’è una metà dei fan di Lost che sbatte la testa contro il muro molto vicino a dove Dexter fa la pipì.
Gallery

2. La gente che confessa giusto perché il detective/avvocato è stato molto bravo
Prendi l’omicidio di Perugia. Dice che erano solo quei tre lì in casa. Uno dei tre lo condannano per “concorso in omicidio” (concorso nel senso che non era da solo). Gli altri due li assolvono, dopo che per anni si sono dichiarati innocenti. Sorry, what? O_o
Ora io non dico che i telefilm dovrebbero fare la stessa cosa, ma in un Law & Order qualunque, messi di fronte all’evidenza, Amanda e Raffaele avrebbero detto “cazzarola, siete stati proprio scaltri: ebbene sì, siamo stati noi, non possiamo che arrenderci di fronte alla vostra arguzia”. E giù a firmare confessioni. Tra i due estremi non so qual è il più surreale.
The Good wife

3. I brutti spinoff
Tanto fa bene al cuore vedere una bella serie tv, quanto lo devasta vedere un brutto spinoff, o anche semplicemente uno spinoff senza senso. A guardare Joey veniva una tristezza infinita. Roba da prendere un poster di Friends, stringerlo forte accoccolati sul divano, e ripetere ossessivamente “Perché…? Perché…?”
Joey

4. Le ragazze che si mettono sempre nei casini.
Forse la peggiore di tutte. Sono le Sookie Stackhouse, le Elena Gilbert, le Meredith Grey. Donne che chissà come raccolgono i favori di tutti i maschi che incontrano, e che puntualmente gli rovinano la vita. Si mettono nei guai e vengono aiutate, rischiano la vita e vengono salvate, stracciano i maroni e vengono ascoltate. E poi ricominciano in un loop perverso che lascia dietro di sé scie infinite di cadaveri e cuori infranti. Il tutto mentre loro versano mezza lacrima e dicono “ma perché tutte a me?”
Ma come perché tutte a te?!?! Perdio, smetti di fare casino! Stai ferma, non parlare, non esprimere opinioni, non prendere iniziative. Tutto ciò che fai è male, quindi rinuncia.
Sookie

5. Quando il protagonista diventa famoso e dice “ora faccio il cinema”
Odiosi, vero? Ci fanno affezionare e poi decidono che la serie non fa più per loro, che vogliono sondare nuove strade, scoprire nuovi orizzonti. Peccato che noi rimaniamo qui a piangere, sedotti e abbandonati. Tipo Katherine Heigl, che molla Grey’s Anatomy per fare le commedie romantiche. Risultato? No, non sei la nuova Julia Roberts, neanche per sbaglio, e ora infatti torni a fare le serie. La ruota gira, vero? Karma is a bitch…
Katherine

5 bis. Quando gli attori fanno cazzate fuori dal telefilm e per questo vengono estromessi
C’è solo una cosa peggiore degli attori che decidono di uscire da una serie in spregio al nostro amore. Quelli che vorrebbero rimanere, ma fanno una qualche sciocchezza extratelefilmica che li taglia fuori. In spregio al buon senso. Tipo Isaiah Washington in Grey’s Anatomy (di nuovo) che non sapendo come impiegare il pomeriggio insulta il collega perché è gay. O Charlie Sheen che semplicemente è ubriaco ogni volta che può.
Charlie

6. Quando per scopare hanno bisogno di riempire la casa di candele.
Questa non l’ho mai capita. Va bene il romanticismo, va bene il voler stupire la propria bella. Ma ci sono delle volte in cui davvero vengono violate le più basilari norme antiincendio. Chili e chili di candele ovunque, anche dove possono chiaramente essere urtate e fatte cadere, bruciando tutto l’edificio. Per non parlare di quando, come successo l’anno scorso in The 100, a riempire la stanza di candele è il sopravvissuto di una spedizione post-apocalittica che non ha mutande di ricambio e cibo da mangiare, ma giustamente trova una scorta di candele e otto ore di tempo da perdere per creare un’alcova irresistibile. Capisco che tira più un pelo di… però qui si esagera!
The 100

7. Quando il 99% degli spettatori vuole vedere insieme Gino e Gina, e tu autore decidi che invece no.
Io rispetto la creatività. Anzi, spero sempre di vedere serie più creative delle precedenti. Allo stesso tempo, se decidi che devo passare anni della mia vita sperando che due specifici personaggi si mettano insieme, tu alla fine me li metti insieme. No no, zitto. Non mi interessa se sei un autore completo, un visionario, un ribelle. Ora si devono amare. E non un bacetto qui, una sveltina lì. Amore, matrimonio, figli, nipoti. Tutto il cucuzzaro. Come foto metto Mulder e Scully, simbolo supremo del “si amano o no?”
X Files

8. Quando cambiano/accorciano la sigla
Ormai ne fanno sempre meno, di sigle, ma non dimenticano mai il sadico piacere di creare una sigla accattivante e divertente e poi tagliarla, mutilarla, cambiarla in continuazione. Da un paio d’anni l’inizio di The Mindy Project è un continuo coitus interruptus. Non parliamo neanche di New Girl, che ormai riesce a dire solo “It’s Jess”. Ma It’s Jess cosa? Cos’è “It”?
Mindy

9. Quando non fanno vedere le tette solo perché siamo sulla generalista
Qui in Italia abbiamo spesso una percezione distorta della messa in onda americana delle serie tv. Vedendole noi in altra forma e su altri supporti, se manca il logo in basso non sappiamo da dove arriva un telefilm, a meno di averne cercato le info su internet. E se non ci siamo informati a sufficienza, è un attimo cadere nella trappola della “coperta-fino-alle-ascelle”, quel buffo fenomeno magnetico per cui, tipicamente dopo il sesso, il petto delle donne diventa una calamita irresistibile per il cotone. Una donna di CBS, o di NBC, potrebbe fare qualunque cosa: bunjee jumping, sky diving, pole dance. Tutto con addosso solo un asciugamano da bidet. E non si vedrebbe niente comunque.
Scandal

10. Quando per fare il cattivo usano un attore che fa sempre il cattivo, e quindi è già spoiler
Questa è una roba che non capirò mai. Sembra che gli autori di telefilm pensino che i loro spettatori hanno visto solo ed esclusivamente la loro serie e nessun altra. Mi spiace, cari amici, ma non è così. Ne guardiamo un sacco. E se usate sempre gli stessi attori per fare i cattivi (solo perché hanno “la faccia un po’ così”), è evidente che dopo un po’ il giochino diventa stucchevole. Tipo che vedi comparire un amabile vicino di casa, o un modesto fattorino, e subito pensi “questo è quello che due settimane fa ha sterminato una famiglia, come minimo questa volta avrà mangiato dei nonni”.
Oh, stessa cosa vale per quelli “troppo famosi” che in teoria dovrebbero essere solo dei testimoni. Ma come fa Dawson in Criminal Minds a essere solo un personaggino che si vede per cinque minuti? E’ chiaro che è stato lui, dai!
Dawson

Taggato con: grey's anatomyjoeySerie tvtelefilm



  • Francesco

    Oltre alla coppia di X-files perchè non ci mettiamo quella del Dr.House? 6 stagioni ad aspettare… e la 7 poi fa cagare a spruzzo…

    • Diego Castelli

      Il povero House ne avrebbe anche più d’una, di donna che gliel’ha fatta annusare e poi se n’è andata XD

      • Francesco

        beh quando Cameron praticamente si prostra ai suoi piedi e lui rifiuta ho urlato proprio e li è stato lui!

        • Diego Castelli

          Non hai tutti i torti…

  • Ago

    Come spinoff ci terrei a citare anche quell’orrore di Scrubs Med School che ancora piango al solo pensarci e aggiungerei di odio: quando fanno durare le serie molto più del necessario solo perché sono ancora redditizie rendendo delle serie fighe inguardabili o quantomeno facendole calare di livello. (Grey, TBBT, HIMYM….)

    • DY

      ‘Scrubs’ è terminato con l’ottava stagione, con JD che da uno sguardo alla sua vita futura, lascia il Sacro Cuore e se ne va. ‘Scrubs’ NON HA uno spin-off!!! :-)

      ‘Med School’ ha avuto un solo pregio: dimostrare come una pessima serie riesce a rendere pessimi anche degli attori comunque con del talento. Se penso a Kerry Bishé di ‘Halt and Catch Fire’, e poi all’orrendo personaggio zoofilo che interpretava in ‘Med School’…

      Su ‘TBBT’ non mi strapperei i capelli, essendo alla fin fine una mera
      serie comica senza pretese d’originalità, scrittura o verosimiglianza
      nelle trame: finchè fa ridere… Probabilmente la CBS la proseguirà
      senza problemi fin quando con calerà sotto i 10 milioni (e visto
      l’andazzo, ciò accadrà intorno alla quindicesima/sedicesima stagione): a quel
      punto, creeranno lo spin-off ‘Howie & Bernie’ incentrato sulla vita
      sociale di una coppia nerd XDDD

  • Sarah

    Bonus – 11esima cosa che odiamo delle serie tv: Glee.

  • Alessandro Ravagnati

    Io tra le cose che odiamo delle serie tv metterei anche Rose Tyler

    • Serena

      :'( Hai ferito il mio cuore! Certo i suoi continui abbracci a chiunque erano irritanti, e a volte sembrava un po’ una scimmia… ma a me manca!!!

      • Alessandro Ravagnati

        Io la considero una dei personaggi peggio scritti della storia della tv ahahah E non solo per gli abbracci e la scimmiosità! Ahahahah

  • Le Due Marmotte

    11. L’INCONTENIBILE FRAMMENTAZIONE DELLE TRAME Quella simpaticissima tecnica che, credendo di dare ritmo al racconto, ti fa sballonzolare il cervello ogni 3-4 minuti dalla

    storia di una parte dei personaggi a quella di altri, opportunamente divisi per l’episodio. Ci sta se il racconto è corale, ci sta se sono avvenimenti in contemporanea. Altrimenti, ed è il 90% dei casi, è solo FUFFA
    12. L’ITALIA Questa me l’avete fatta notare voi di Serialminds eh. C’è una puntata di Wilfred (che come tutto ho seguito in inglese) in cui una bellissima italiana parla in italiano… quello vero che parliamo noi… e io mi sono commosso, considerando come veniamo generalmente trattati nelle serie americane. Ah, e la tipa non è mora-mediterranea. Perchè per quei razzisti degli americani gli italiani non sono considerati “bianchi”, siamo tipo dei mediorientali. Non che ci sia nulla di male ad essere mediorientali, sia chiaro, parlo di stereotipi che s’attaccano al nulla

    13. IL BURQUA TELEFILMICO Ok questo accade anche nel resto della fiction ammeregana*, ma nelle serie tv è particolarmente insopportabile. Ragazze/donne di una bellezza abbagliante trattate come se fossero le ultime arrivate. Sarò anche mezzo anarchico, ma se le poliziotte/detectives fossero come quelle ritratte dai crimes che più amiamo… beh, sarei nell’Arma già da parecchi anni. Qui si parla di miscasting puro, facce che proprio nulla hanno a che fare coi personaggi che dovrebbero interpretare. Io la gamba me la slogo da solo, se arriva Olivia Wilde a curarmi. La cosa incredibile in queste serie è che nessuno pare accorgersi di queste pulzelle. Esempio: Suburgatory. Scolara newyorkese, gnocca oltre qualsiasi umana ragione, arriva negli Hamptons e che succede? Niente, la trattano come l’ultima delle nerds perchè veste/parla in maniera un po’ eccentrica, per loro. Mi rivolgo ai maschietti: Maqquando??? Maddove???
    *gli inglesi sono diversi. gli inglesi do it better

  • SKYwalker

    Per la 9 aggiungerei che spesso le pulzelle si alzano dal letto e hanno già su il reggiseno. Anzi spesso lo tengono su anche nel durante..

    • DY

      Più che altro, seriamente: a meno che non fosse pieno inverno, -20 sottozero, e infilarsi sotto il piumone era l’unico modo per non congelarsi gli arti inferiori… nella vita reale qualcuno di voi è solito, come dire, tromb@re bardato di lenzuola manco fosse la Sacra Sindone?!? XDDD

  • B.

    Io aggiungo: “quando all’interno delle serie tv c’è un personaggio interpretato da un attore che ti fa formicolare il braccio sinistro ogni volta che lo vedi!” Che poi alla fine non sai neanche perché. Magari non recita manco da schifo, è proprio che scatena una risposta immunitaria del tuo fisco e infine, ti rendi conto di essere ontologicamente incompatibile con lui/lei. Nel mio caso, un esempio può essere Julie Benz che è stata capace di darmi l’effetto delle unghie sulla lavagna durante la visione di BEN DUE delle mie serie preferite: Buffy (la mia serie del cuore <3) e Dexter! Ma forse, colei che davvero spiega perfettamente questo fenomeno fisico è Ellen Pompeo! Mentre per seguire le mie serie favorite ho dovuto espormi a massicce dosi di Benz, ho invece seguito Grey's Anatomy solo per pochi minuti al suo principio smettendo subito perché non mi interessava. Nonostante questo la Pompeo mi ha dato immediatamente l'orticaria e, ogni volta che la vedo, si rifà vivo lo stesso fastidio! Per dirla alla Zichichi: "Questa è sciienzzza!" ;)

    • Selina

      oh, come ti capisco. Io ho sofferto di un’incompatibilità profonda quanto irrazionale con Kate Mara in House of Cards. Non ha niente che non va di per sè, proprio nulla, ma non riuscivo a sostenerla.

      Poi ci sono le antipatie un pò meno irrazionali. Mi è capitato più di una volta di interropere una puntata di Breaking Bad per il nervoso suscitatomi da Skyler.
      (poi ho scoperto di avere una folta compagnia in questo).

      • B.

        Basandomi solo sui nostri due commenti ho inizialmente pensato che fosse un problema di genere! Nei nostri elenchi di interpreti urticanti si trovano solo donne. Ma poi… ho senza sforzo pensato all’attore (per me) più cane (senza offesa per il cane) del mondo, N. Cage, e poi al secondo, D. McDermott e ho tirato un sospiro di sollievo… no, non è una questione di cromosomi! Fiuuuuu…! ;)

        • Selina

          Per N.Cage vale lo stesso per me. Quando inizio film con lui devo sempre fermarmi, persino con Wild at Heart. Poi capitano anche le rivalutazioni (come con Shailene Woodley) ma sono piuttosto rare.
          Tornando alle serie, un’incompatibilità a pelle con un attore non di sesso femminile dire che ce l’ho con Dominic West, sempre sul filone dell’irrazionale. Quindi sì, in conclusione non è una questione di cromosomi :)

  • Blake

    C’è poco da lamentarsi dei finali, bisogna accontentarsi del viaggio che s’è fatto, perché allora, a volerla dire tutta pure il finale di Breaking Bad è credibile come un politico italiano. Più che i finali sono altre le cose irritanti, per es.: una ricercata che torna dopo anni con lo stesso identico look di quando era partita e continua a mantenerlo… queste sono le cose veramente fastidiose.

    • cremo83

      Breaking Bad lo definirei un finale “rocambolesco”… ma cmq epico.

      • Blake

        Infatti lo è: rocambolesco, epico e poco credibile.

        • Le Due Marmotte

          Il finale di BB secondo me è perfetto. Capisco che c’è qualche salto di sceneggiatura e che per renderlo più didascalico si potevano girare altre 3-4 puntate, ma credo che l’intenzione fosse proprio quella di creare un finale al fulmicotone. Del resto se dopo 7 stagioni non hai raggiunto una certa sospensione dell’incredulità…

          • Blake

            SPOILER
            Il punto mio è: se sono tanto indulgente da credere che WW riesca ad uccidere tutti a quel modo, posso essere anche abbastanza indulgente da credere che Dexter sia sopravvissuto alla tempesta. Invece non sono abbastanza indulgente da credere che se sfondo una porta in un hotel non arrivi la security dopo trenta secondi. Ma… sette stagioni di cosa? :)

          • Le Due Marmotte

            ohi, già, sono 5, ma nella mia testa sembrano sei o sette :) in ogni caso il sopravvivere alla tempesta non è che mi abbia dato ‘sto gran fastidio, rientra nell’improbabile ma non nell’impossibile. Quello che non ho sopportato del finale di Dexter è stato il gettare alle ortiche la parabola psicologico-esistenziale del personaggio, che alla fin fine era l’ossatura della serie. Questo non si può certo dire per BB

          • Blake

            No io credo che la parabola di Dexter si sia accasciata già qualche stagione prima del finale. BB è assolutamente un’altra cosa, ma infatti non era l’oggetto della discussione. :)

  • DY

    Punto 1) ‘Dexter’ non ha un finale sbagliato, ma le intere ultime tre stagioni completamente fuori rotta… quello è il problema di base! L’errore è stato fatto alla fine della quinta – l’ultima degna del nome della serie -, quando per l’ennesima volta è stata rimandata la scoperta di Debra sul fratello: a mio avviso, era invece quello il momento in cui doveva scoprire la verita. Da lì in avanti, gli autori hanno preso una “cattiva strada” poi mai abbandonata sino al quel finale che, forse, è stato forse il male minore.

    Punto 3) Il problema di fondo di ‘Joey’ è stato per me l’aver voluto fare una sitcom troppo simile a ‘Friends’, sia per dinamiche che per protagonisti – il nipote sembrava una variante giovanile di Chandler, con le sue difficiltà con l’altro sesso, mentre la sorella pareva una Phoebe 2.0… Erano passati dieci anni dal pilot di ‘Friends’, e forse il pubblico si aspettava di vedere un Joey anche in minima parte “maturo”, come i suoi amici del Central Perk ormai sposati e con famiglia; invece anche a Los Angeles era il Joey ‘bambinone’ di sempre, solo senza i suoi amici, solo senza far ridere.

    Punto 5 bis) Sinceramente, non sono d’accordo. Va bene la riconoscenza verso la serei che ti ha dato la popolarità, ma non demonizzo chi sceglie di non fossilizzarsi in un personaggio e cerca invece altre strade. Tantopiù che ormai i confini tra cinema e TV sono da tempo scomparsi, e la qualità si può trovare in entrambi i mondi.

    Punto 7) Qui dissento ancor più. Preferisco di gran lunga le dinamiche tra Mulder&Scully (tuttoattaccato) rispetto ai vari “dramedy” che, da ‘Moonlighting’ a ‘Bones’, prosperano come funghi a ogni stagione televisiva, ripetendo da trent’anni lo stesso, identico, canovaccio con immancabile lieto fine… (mi si è riempita la tastiera di miele solo a scrivere ciò… bleah!)

  • Chiara Longo

    SOOKIE STACKHOUSE. MIO DIO SOOKIE STACKHOUSE.

  • Elettra

    Non sapevo che in Joey ci fossero Wendy (SOA) e la Mamma di Stiffler!

  • Serena

    Sono più o meno d’accordo praticamente su tutti i punti!!! Dovresti farne anche una sulle cose che invece amiamo!!! :) Anche se forse 10 sarebbero troppo poche XD

  • Monica

    Lasciatemi aggiungere quello che per me è il topos più irritante di tutti: la polizia, fuori da una porta chiusa che urla “Fermi tutti, polizia!” e butta giù la porta con un calcio (porte che sono fatte in compensato di bambù, perché nella realtà li vorrei vedere…)
    A questo punto possono succedere solo queste tre cose:
    1) l’appartamento è deserto, i cattivi/sospettati se ne sono andati da circa un mese. Però, nonostante avrebbero avuto il tempo di chiamare un esercito di filippini a cancellare ogni traccia, lasciano sempre indietro un indizio;
    2) i sospettati fuggono dalla scala antiincendio sul retro, che non è MAI, MAI sorvegliata. Probabilmente lo insegnano alla scuola di polizia: la scala che dà sul vicolo sul retro non deve essere sorvegliata;
    3) i cattivi hanno il tempo di organizzarsi e scaricare contro la polizia la potenzia di fuoco di un commando di marines.
    Guidati da Chuck Norris.

    • *Giulia

      sono d’accordo, ma aggiungerei anche quando vogliono “prendere di sorpresa” un cattivo e arrivano 200 macchine di polizia/FBI/NSA TUTTE A SIRENE SPIEGATE che praticamente ti danno una buona ora di vantaggio, visto che le senti da quando hanno lasciato il garage!!

  • FraB

    Secondo me il caso dei legal drama è anche dato dal fatto che ci sia una “giuria popolare” che decide il verdetto in USA: lì, quando l’avvocato porta un ragionamento che sembra schiacciante, anche in mancanza di confessione la giuria decide di condannare (anche sbagliando, a volte)

  • *Giulia

    Vogliamo parlare poi di quanto è facile entrare in un qualunque edificio americano? Nessuno chiude mai a chiave una porta, anzi di solito non la chiudono proprio.
    E se sei così iellato da trovarla chiusa ci sono finestre aperte (con comode scale anti incendio così non ti devi neanche arrampicare), porte posteriori aperte, cantine e garage dai quali puoi arrivare ovunque!
    E’ una cosa che proprio non sopporto! E c’è in ogni serie dalle più action alle comedy.
    Tipo che esci dalla doccia con l’asciugamano addosso e ti trovi la vicina in camera che ti dice “ho bussato e non rispondeva nessuno così sono entrata” (macchecazz..!!)

  • enricatab

    TETTE INTERDETTE! Quando nelle scene di sesso Lui le fa di tutto e di più, ma non le sposta di un solo cm. il reggiseno??!! In molte serie Tv c’è almeno una scena di rovente passione dove lei tiene addosso il reggiseno prima, durante e dopo… e a lui non interessa!! Anzi, evita accuratamente la “Tits zone” come fosse elettrificata!!! Ma in quale universo parallelo succede ciò??!! C’è forse in circolazione una nuova razza di maschi sconosciuta?! Maddaiiiii!!! Ridicolo!!! Quelle scene mi fanno scendere la catena… sono inutili… se le possono anche risparmiare, meglio niente piuttosto che l’assurdità!!! Possiamo anche farne a meno, non siamo mica dei maniaci!!! … O no?!

  • Alessio Capogrosso

    11- Perché tutti i personaggi di qualsiasi serie tv usano i cellulari premendo tasti a caso? Cavolo, non potrebbero almeno far finta di digitare un numero prima di una chiamata? Quanto tempo porterebbe via, qualche decimo di secondo in più? Sarà solo un piccolo dettaglio ma mi da alquanto fastidio…

    PS: Non so se avete notato che la sigla di New Girl è stata cambiata, forse si sono accorti anche loro che ormai il solo “it’s Jess” aveva poco senso, anche se comunque preferivo la sigla originale non tagliata…

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