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Fear The Walking Dead: inizio troppo normale per lo spinoff

Poteva andare meglio…

di Diego Castelli | il 25 agosto 2015 | 26 Commenti
Copertina Pilot Pilot

Fear The Walking Dead (1)
Premessa: a me piace The Walking Dead. Pure tanto. Quando è in onda aspetto il lunedì saltellando come un cucciolo davanti ai croccantini. Molti sono d’accordo con me, molti altri no. Ma la premessa è giusto farla perché, siccome non parlerò bene del suo spinoff, non posso liquidare il tutto dicendo “beh certo, sarà brutto come The Walking Dead“. Questi saranno i commenti di quelli che, non mi chiedete perché, hanno guardato cinque stagioni anche se gli aveva già fatto schifo la prima.
Qui la situazione è diversa: io adoro The Walking Dead ma esco piuttosto deluso dal pilot di Fear The Walking Dead, che d’ora in poi chiamerò solo “Fear”, perché sto nome lungo e brutto è un enorme spreco di tempo.

La cornice della faccenda, dopo mesi di trailer e notizie, la conosciamo: Fear è di fatto un prequel di TWD, è ambientata a Los Angeles e racconta le fasi iniziali dell’apocalisse zombie, introducendo personaggi che non c’entrano nulla con quelli della serie madre. In particolare, per stessa ammissione dei suoi autori, Fear è quasi un family drama: significa che non ci dirà mai niente sui motivi concreti dell’epidemia di non morti, elemento che all’autore Robert Kirkman non interessa in alcun modo. Si concentrerà invece sul punto di vista – parziale, spaventato, dubbioso – di un singolo nucleo familiare. Di fatto, quindi, vedremo lo sviluppo di una società e di un gruppo di personaggi che, invece di essere già dentro l’orrore, ci si immergono a poco a poco.
Più nel dettaglio, giusto per fare un articolino con tutte le sue cose a posto, protagonisti sono Madison (Kim Dickens), consulente scolastica divorziata, e il suo compagno Travis (Cliff Curtis), insegnante anch’egli divorziato. Due figli da precedente matrimonio per lei (uno tossicodipendente, l’altra secchiona precisina con sogni nel cassetto), un figlio per lui, sempre dalla relazione precedente.

Fear The Walking Dead (3)

L’approccio family-oriented di cui si diceva non sarebbe di per sé incoerente col resto del franchise. Come abbiamo detto tante volte, TWD non è Dal Tramonto All’Alba, non si basa sulla goliardia e sull’azione nuda e cruda: ha invece un’anima profondamente drama in cui a essere importante non sono tanto gli zombie, quanto la vita, l’etica e le emozioni umane in un mondo che di “umano” ha sempre meno. E la mia stagione preferita, la seconda, è proprio quella più drammatica e meno zombiesca di tutte.

Fin qui tutto torna, ma ora iniziano i problemi. Dopo che per cinque anni The Walking Dead è stata una delle serie più viste e chiacchierate del mondo, con uno stuolo di fan acclamanti e un hype pazzesco per ogni nuova stagione, il pilot del suo spinoff è sorprendentemente “normale”.
Ricordate la forza con cui ci colpì il primissimo episodio di TWD? Il risveglio di Rick, il viaggio solitario a cavallo, la totale mancanza di riferimenti. Più in generale, la capacità di AMC (e del fumetto di Kirkman, ovviamente) di prendere un soggetto classico dell’horror per adattarlo a una modernità in cui la rappresentazione in sé e per sé del “mostro” non era più il centro della questione. Il pilot perfetto nel momento storico perfetto.
In Fear, invece, manca completamente la capacità di stupire. I personaggi, nei loro caratteri individuali e nelle loro dinamiche relazionali, non differiscono da qualsiasi altra serie americana: la donna forte ma col cuore di mamma, l’insegnante carismatico e buono come il pane, il figlio problematico, la figlia precisetti, qualche amore adolescienziale qui, qualche siringa là. Ce n’è anche troppo di family drama in questo pilot, troppa introduzione per presentare personaggi chiarissimi fin dal primo sguardo.
Quando poi gli zombie arrivano sul serio, pure troppo pochi (nella prima scena, nell’ultima, in qualche video in mezzo e poco altro), non c’è alcuna novità nella loro messa in scena. Alla banalità narrativa si aggiunge una fastidiosa ordinarietà visiva, in cui praticamente tutte le scene, zombie o no, sono girate senza alcun guizzo, senza alcuna idea degna di questo nome. Attenzione, non ci sono grossi “errori”, ma non c’è niente che faccia sgranare gli occhi. Dal marchio Walking Dead, volenti o nolenti, ci aspettiamo sempre quel qualcosa in più.

Fear The Walking Dead (2)

A fregare Fear c’è anche il fatto che The Walking Dead è a suo modo molto completa: c’è il drama, c’è il thriller, c’è l’horror. Per staccarsi veramente da questo canovaccio e offrire qualcosa di nuovo bisogna finire in un’altra serie, come Z Nation, che riesce a soddisfare certi delusi di TWD eliminando alcuni elementi stilistici e narrativi e sostituendoli con altri (come l’ironia).
Fear, che non può allontanarsi troppo dalla sorella maggiore, rischia però di uscirne schiacciata: non riesce a essere un Walking Dead “differente” e finisce perciò col sembrarne una “brutta copia”, o quantomeno una copia insipida, di cui non si sentiva il bisogno.
L’equazione +TWD=+gioia, che sulla carta non avrebbe controidincazioni, si scontra con la difficoltà dello spettatore ad accettare soluzioni visive e narrative già conosciute, spalmate su un gruppo di protagonisti che non è quello a cui siamo affezionati. Ormai poco conta che ogni tanto Rick e compagni in The Walking Dead inciampino in puntate meno riuscite o veri e propri errori: prima di disperdere il patrimonio di affetto accumulato per loro, gli autori dovrebbero mettersi d’impegno per fare tutto malissimo. In Fear invece, dove non abbiamo alcun affetto pregresso per i personaggi, la mancanza di guizzi narrativi e/o formali rende tutto poco interessante, già fiacco in partenza.

Ecco, ovviamente parliamo di “partenza”. L’apocalisse è appena cominciata, presto andrà tutto in merda e potrebbe diventare parecchio più interessante. Rimane però il disagio nel ricordare che il pilot di TWD ci lasciò a bocca aperta, mentre quello di FTWD ci lascia a palpebre abbassate. Non ci resta che sperare in una forte accelerazione. Però forte eh, che così si va troppo piano.

Perché seguirla: Se siete fan di The Walking Dead come fate a non guardare lo spinoff di The Walking Dead?
Perché mollarla: il pilot è più moscio del previsto/sperato, siamo un pochino preoccupati…

Taggato con: AMCfear the walking deadthe walking deadzombie



  • Petyr Baelish

    Trovo ironico che il figlio tossico chiami Gloria ripetutamente dentro una chiesa.
    Effettivamente Fear è la famiglia Bradford con un paio di non morti…

  • jackson1966

    Ma per niente d’accordo. Premetto che io sono un’adorante di TWD fin dalla prima ora e che la difendo a spada tratta da sempre.
    Ma qui siamo su un altro pianeta: non poteva avere lo stesso pilot schock di TWD perchè lì eravamo in piena apocalisse, qui manco sanno che c’è, pensano solo che ci sia un’epidemia influenzale. Ed è qui l’interessante: dietro la telenovela della famiglia noi, che sappiamo, vediamo tutto ciò che sta per crollare. E’ anche bello che gli “ultimi” drogati e nerd siano i primi a capire.
    Inoltre mi sono già affezionata molto a Nick e trovo che il livello attoriale sia molto più alto che all’inizio di TWD.
    Accidenti il vecchio che respirava in quella maniera in ospedale vicino a Nick dietro la tenda era da infarto, per noi che sappiamo.
    Il nome poi mi sembra chiaro a cosa serva: i dati di ascolto parlano chiaro. Record assoluto di ascolti e di rating per un pilot in una tv via cavo. E teniamo presente che è estate. Ha battuto TWD stessa (che non aveva TWD alle spalle certo), GOT, Breaking Bad e Better Call Saul. Il marchio TWD ormai è consolidato e dà questi risultati si sa. Ma è mesi che gli autori ci dicono che non è e non vuole essere TWD.
    tra la’ltro, questa parte dell’apocalisse Zombie rararmente è contemplata nei film e serie del genere.
    L’unica cosa che mi lascia perplessa è come mai nessuno che si trova di fronte un’evidente Zombie abbia mai sentito parlare di Romero, WWZ et simili. Ma è anche vero che, in questi casi, la razionalità all’inizio prenderebbe il sopravvento sull’impossibile che si trasforma in realtà.

  • SerialFiller

    Bam! Ti svegli e leggi che Fear ha battuto il record all time come premiere più vista di sempre su una TV via cavo. Concordo in toto con la recensione. Anche a me piace TWD anche se la reputo qualche gradino sotto le serie che reputo ottime o capolavori ma non sono certo uno di quelli che dice che merda ad ogni scena e poi la guarda ogni lunedi.
    Innanzitutto il nome dato alla serie è da schiaffi davvero. Che trust di cervelli deve esserci voluto per partorire un walking dead con fear davanti? imbarazzante davvero. Come se lo spinoff di breaking bad con saul protagonista lo avessero chiamato che ne so “Better Breaking Bad” o il prequel di Game of Thrones “before game of thrones”.
    Venendo al merito la cosa più scioccante della premierè è stata la sua durata. 63 minuti che sarebbero potuti essere tranquillamente condensati in 4-5 minuti volendo. Una lentezza che nn ha fatto rima con introspezione, dettaglio, approfondimento ma purtroppo solo con noia e insipidità. Vista poi la portata di un evento come un apocalisse zombie credo fosse assolutamente inutile partorire come famiglia di riferimento la famiglia + incasinata e al contempo stereotipata nei singoli individui di tutta america. Insomma 2 genitori entrambi insegnati ed entrambi divorziati, figli che odiano i genitori, un figlio trogato a cui non credere mai ovviamente e una bravo ragazzo che diventa killer imporvvisato cosi out of the blue.
    Mah.
    Insomma l’idea di far vedere come nasce il terrore ci sta tutta, anzi ottima idea ma mi pare che al momento quella sia anche l’unica idea degna di nota concepita dagli autori.

    • teresa

      CONCORDO!!!!! L’HO TROVATO LENTO, NOIOSO E ANCHE I PERSONAGGI MI SEMBRANO STONATI. VEDRO’ IL RESTO SOLO PER SAPERE SE NEL FRATTEMPO SONO TUTTI MORTI E LI HANNO SOSTITUITI

  • dado

    Pienamente concordo con la recensione ma perchè non parli di Deutchland83 secondo me vera serie rivelazione di quest’anno?

    • nyc94

      Io la volevo iniziare ma ho un dubbio: è in tedesco o in inglese?

      • dado

        è in tedesco, sottotitoli in inglese anche sulla tv americana, ma merita veramente…

        • nyc94

          Ahia, capisco il perché l’abbiano fatta in tedesco, però non sapendo per niente il tedesco dovrei stare tutta la puntata a leggere i sottotitoli

          • fosca

            C’è anche coi sottotitoli in italiano, più facili da seguire.
            Basta farci l’abitudine e poi non te ne accorgi quasi più, leggi velocissima e segui benissimo.

          • nyc94

            Si probabilmente è questione di abitudine perché seguo solo serie in inglese (mi pare proprio in questa pagina uno dei gestori aveva detto di avere il mio stesso “problema”) e quindi ascoltare una serie in una lingua che non conosco mi spaventa un po’, ma ci proverò

          • nyc94

            E comunque leggo velocissimo, non velocissima :)

          • fosca

            Tu sì, ma io no. Io velocissima.

          • nyc94

            sì si ho riletto ora la frase e ho capito. Errore mio :)

    • [ 986 ]

      @dado, ti devo ringraziare: pur essendo la DDR uno dei miei argomenti storici preferiti – e annessi libri, film, ecc… -, fino alla lettura del tuo commento non ero minimamente a conoscenza di ‘Deutchland 83’, serie che chissà per quale motivo era sfuggita al mio radar… mi è bastato andarmi a vedere un paio di trailer per farmi salire un hype pazzesco! Forse ho trovato il metadone per lenire l’astinenza da ‘The Americans’ ;-)

  • Elox83

    il “Perchè seguirlo” e il “Perchè mollarlo” non lo scrivete più?
    ;-)

    • Diego Castelli

      Cazzarola, me ne son dimenticato! A breve correggo! :D

      • Elox83

        Ebbbbravo! :-D

  • Tommaso Barbugli

    personaggi fastidiosi e puntata super noiosa. prima di guardare una puntata aspetto il prossimo post :)

  • Simone Brescia

    Purtroppo non son riuscito ad apprezzare the walking dead complice il fatto che ho iniziato a visionarla dopo aver giocato a quel capolavoro di sceneggiatura che è the last of us. Ero comunque rimasto incuriosito da questo spin-off ma insomma, pare non ci sia trippa per gatti: peccato.

  • Federica

    Quanto è vera questa recensione!
    Va bene concentrarsi sulla loro normalità facendoci pensare “poveracci, non sanno loro cosa li aspetta”, ma potevano rendere la cosa un minimo coinvolgente.

    A me piacciono i family drama, ma qui più che a una serie come Parenthood, mi sembra di trovarmi davanti, di nuovo, quella roba immonda che era Terranova.

  • Umberto

    Anche a me TWD piace, e anche tanto. Curiosamente la stagione meno preferita per me è la seconda: la fattoria ha messo a dura prova la mia pazienza e la mia narcolessia. Preferisco di gran lunga la terza, la quarta e la quinta. Un episodio come “The Grove” della quarta stagione è uno di quegli episodi che valgono un’intera serie. Chiusa parentesi. A me questo pilot mi ha lasciato… così così. Non è mi è dispiaciuto, ma neanche piaciuto da lasciarmi con gli occhi a cuoricino. Indifferente, quindi. E questo non è mai un buon segno, anche se un cenno di angoscia me lo ha lasciato, ad esempio quando in macchina la protagonista vede una sagoma nel parco che non si capisce se sia uno zombie o un barbone ubriaco. Ci vedo delle enormi potenzialità, che nel pilot sono un po’ rimaste inespresse, e per questo mi vedrò almeno questa prima breve stagione, in spasmodica attesa di TWD ovviamente.
    Per il resto, accanto alle potenzialità ho anche dei grossi dubbi. Sono molto curioso di assistere ad uno scenario da “fine della civiltà”, veder cadere una città come LA e poi da lì in poi un’intero stato / continente / pianeta / sistema solare, ma poi… una volta avvenuto tutto ciò che non abbiamo visto in TWD, in cosa “Fear” si differenzierà dalla serie madre? Per il contesto, urbano e non più rurale? L’assolata California invece delle piovose e umide Georgia e Virginia? Una protagonista femminile (che mi sta anche simpatica, in verità) invece di uno maschile? Mi basterà? Magari gli sceneggiatori hanno in serbo grosse sorprese, ma al momento per me è tutto un grande boh.

  • capretto

    Non condivido questa recensione. A cominciare dall’esaltazione dell’originale The Walking Dead, esagerata ma comunque accettabile se consideriamo le prime tre stagioni della serie, del tutto fuori luogo considerando l’estenuante more of the same a cui è andata incontro a cominciare dalla terza e che durerà per almeno un altro decennio (gli ascolti che miete la serie sono fuori da ogni logica qualitativa, il famoso esempio delle mosche…)

    Questo spinoff prova un approccio dove tenta di dire “altro” rispetto all’originale. Al posto della distopia post-apocalittica vi è il percorso che vi conduce. Una scelta vincente? Sicuramente, una scelta da non bocciare. Perchè è proprio il “meno” che offre questo pilot ad essere “più” di quello che offre TWD, che è una sterminata sequenza di zombie, massacri e lo slogan “si, nel nuovo mondo dobbiamo essere tutti spietati” che è già stato chiarito nella prima stagione ma viene riproposto di continuo in ripetitive condizioni dove “bisogna essere crudeli” perchè, in realtà, TWD non ha molto altro da dire (vedere impeccabile vignetta di Zerocalcare in merito). Una serie sul genere post-contagio che gli da la birra sotto ogni punto di vista rimane la british Survoivors, senza neanche bisogno degli zombie per teen agers, qui spogliati anche da significazioni romeriane.

    FTWD inizia senza brillare ma anche senza demeritare nella sua vocazione di discostarsi da TWD, il gol che segna è proprio quello, che purtroppo delude chi non si stanca mai di squartamenti, zombie, umani che diventano crudeli e cannibali, ma l’1-0 non basta. Vedremo.

  • Matteo Fioraso

    Secondo me il problema principale di questo pilot è principalmente recitativo.. Siamo sotto la media, e di un bel pò. Uno standard così è accettabile per le soap del pomeriggio, non per un prodotto AMC.. Ad ogni modo l’idea è innegabilmente accattivante e, attori permettendo, può uscirne qualcosa di decisamente interessante.

  • Alberto

    Dopo aver ascoltato un abuso di sirene ed elicotteri in sottofondo nell’attesa che succedesse qualcosa per due episodi, mi aspettavo qualche strappo nel terzo episodio, un inizio dirompente in netto contrasto coi primi due…..nei primi minuti invece tanto per cambiare ….. “siren wailing” e stavo per gettare la spugna quando….non spoilero ma almeno sta prendendo una direzione quantomeno insolita per il genere
    Premesso che stiamo parlando dello zombismo, fare gli schizzinosi sul realismo delle situazioni sarebbe quantomeno incoerente, ma che gli zombi possano vincere contro un esercito moderno (quando peraltro a rick grimes gli fanno un baffo) non sta molto in piedi….stavolta pero’ la piega che sta prendendo mi intriga, la storia sta diventando più credibile del solito, staremo a vedere. Temo solo che, vista la durata fissata in sei episodi e il ritmo blando dei primi, alcuni temi interessanti non vengano sviluppati

  • enricodiba

    Twd originale ormai dalla terza stagione è solo un copia incolla della seconda e terza, tolgo la prima che invece era davvero di qualità buona, tanto che ha rilanciato lo “zombismo”, ma infatti erano poche puntate e ben fatte.
    Ormai twd è diventato di una noia mortale, tra l’altro i zombi sono sempre meno credibili dopo anni dalla trasformazione ormai dovrebbero essere un muccietto di pelle e ossa marce, invece ancora se ne vanno in giro a lamentarsi, cosa che comincia a diventare molto ridicolo, ma del resto parliamo di zombi; anche le fisime dei vari personaggi ormai sono ridicole e pessime, siamo sui livelli degli intrecci psicologici di qualche soap opera scadente se penso che vogliono arrivare alla decima serie e sono appena alla sesta…
    Questo FTWD invece era partito molto bene, serie azzerata personaggi nuovi si poteva ripartire dall’inizio in maniera più genuina, con degli uomini che assistano all’inizo di un nuovo medioevo con la civilta che crolla davanti a loro e in più con zombi che vogliono mangiarli, almeno fino alla terza, poi alla quarta si sono scordati almeno qualche puntata, perché alla fine della terza si era arrivati ad una los angeles in pieno caos e i militari che arrivano a cercare di salvare la situazione a una quarta puntata dove sono passati dieci giorni dalla terza e ci proietano in un mondo già all’inizo di un era post-apocalitica, ma senza farci vedere niente di come ci sono arrivati, solo una strada piena di cadaveri in un quartiere disabitato(che poi in realtà è solo una strada inquadrata), questo mi fa venire il dubbio che i produttori vogliano risparmiare sulla produzione e rimettersi sulla falsa riga delle serie noiosa originale, dove infatti ormai ci sono i protagonisti che vagano nei boschi(sempre gli stessi) ogni tanto esce un attore con il travestimento di uno zombi sempre più marcio, poi loro inquadrati in una stanza di una casa, dove fanno qualche dialogo molto scontato e noioso, poi sparano a qualche zombi e la cosa dovrebbe andare avanti fino alla decima stagione.

  • albert

    Dopo la prima stagione – a mio parere di ottimo livello – mi sono visto alcuni episodi della seconda, circa la metà, poi ho lasciato perdere. Ho notato che i personaggi si separano. Io detesto le serie che seguono più piani narrativi, è sempre complicato seguirli. Quando i personaggi si separano e si cerca di seguire storie parallele vuol dire che la serie gira a vuoto e che non sanno cosa inventarsi. Ormai siamo al clone di TWD. Gli zombie sono andati a farsi benedire e ci si incentra – purtroppo – sulle solite analisi psicologiche, contrasti tra personaggi e cavolate simili.
    Altro buco nell’acqua. A sto punto quasi quasi è meglio il trash z nation, almeno strappa qualche risata.

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