5 Ottobre 2018 15 commenti

God Friended Me – La serie più sbagliata e bigotta dell’anno di Marco Villa

God Friended Me racconta di un tizio che viene aggiunto su Facebook da Dio. Fin qui ok (più o meno), tutto il resto è impresentabile

Copertina, Pilot

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Ci sono serie che ci provano e falliscono, altre che nemmeno ci provano e poi ci sono le serie che non dovrebbero nemmeno provarci. Perché non ci sono speranze, perché sono semplicemente sbagliate. Ecco, nella classifica all time delle serie sbagliate, God Friended Me può dire la sua.

God Friended Me è una serie di CBS in onda dal 30 settembre e racconta di come l’autore di podcast fieramente atei Miles Finer (Brandon Micheal Hall) si trovi di colpo la vita ribaltata dal fatto che Dio gli chieda l’amicizia su Facebook. Lui inizialmente non ci crede, poi accetta e a quel punto Dio lo mette in contatto con sconosciuti che hanno bisogno di qualcosa: rischiano il suicidio, oppure hanno bisogno di una svolta nella vita, quello che conta è che Miles deve inserirsi nelle loro vite perché è l’agente in grado di mettere in fila tutti gli elementi in modo tale da soddisfare il grande piano divino. Con lui si muovono Cara (Violett Beane), una giornalista mezza in crisi e il classico amico indiano smanettone di computer con la mamma apprensiva.

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Guardando il pilot di God Friended Me appare subito evidente che non ci sia niente di più di una intuizione originale, ovvero unire la manifestazione divina e i moderni mezzi di comunicazione. Non più roveti ardenti, ma simpatici poke; non più sogni e visioni, ma computer hackerati per raggiungere i propri scopi. Lo spunto può anche starci, peccato che, come anticipato, venga poi sviluppato nel modo più sbagliato possibile. Per quanto esile, il concept potrebbe reggere in una dinamica comedy, magari un po’ irriverente. God Friended Me invece prende il pathos di This Is Us (i danni che farà This Is Us nei prossimi anni, amici miei…), aumenta il grado di stucchevolezza nei rapporti famigliari e in più ci piazza anche la religione. È la combo perfetta per distruggere non solo una serie, ma anche la pazienza dello spettatore.

Puntata dopo puntata, Miles dovrà aiutare persone diverse che si trovano in un momento cruciale della propria vita, mentre l’amicizia con Cara evolverà verso qualcosa di diverso e il complicato rapporto con il padre reverendo andrà via via migliorando. È tutto già scritto e soprattutto si svolgerà tutto nel nome del Signore, come nemmeno in una fiction di Raiuno. Ovviamente ogni personaggio ha la faccetta pulita da bravo ragazzo e ha una vita che non ha nulla di vagamente realistico… del resto il punto di partenza è uno che vuole campare facendo post sull’ateismo.

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Il pilot di God Friended Me è tra i peggiori dell’anno, forse il peggiore in assoluto: difficile riuscire a sorbirselo in una sola visione (io ho dovuto fare in tre tranche), ma soprattutto immotivato provarci, perché ne uscireste solo irritati e con la consapevolezza di aver buttato 40 minuti della vostra vita. 40 minuti che avreste potuto impiegare per aiutare qualcuno la cui vita è in un momento di stallo e… STO SCHERZANDO.

Perché guardare God Friended Me: perché vi sentite agenti dormienti dell’Altissimo, pronti a entrare in azione

Perché mollare God Friended Me: perché dai, ho scritto 3000 battute, non vi bastano?

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