23 Settembre 2019 15 commenti

Emmy Awards 2019: vincitori e vinti di Diego Castelli

Vediamo un po’ chi si è portato a casa più statuette quest’anno!

Sai quando devi fare un riassunto dei vincitori degli Emmy (o dei Golden Globe, o degli Oscar) e ti ritrovi nella strana situazione di non saper individuare un vincitore/vincitrice vero e proprio? Che è un casino perché, narrativamente, alla gente piace sempre che qualcuno spicchi sulla folla.
Ebbene, a sto giro ci va di lusso, perché una vincitrice assoluta c’è, e ci piace pure un casino: parliamo di Fleabag, e naturalmente della sua creatrice e protagonista Phoebe Waller-Bridge, che in una serata formalmente senza presentatore diventa la vera protagonista di una premiazione per molti versi storica. Fleabag si porta a casa i premi per miglior comedy, miglior attrice protagonista in una comedy, miglior sceneggiatura, miglior regia. Un cappotto totale che ci piace per due motivi: il primo è perché se lo merita, e il secondo è perché così sarà più facile convincerla a fare una terza stagione!
La vittoria di Fleabag è anche da iscrivere in una direzione marcatamente inclusiva della serata, in cui la serie di Amazon è una specie di manifesto femminista non urlato e spesso non esplicito, ma comunque potente ed estremamente moderno.
Volendo guardare, l’altra grande vincitrice della serata è Chernobyl, che fa un po’ meno scena in quanto miniserie, ma che si porta comunque a casa fior di premi. Sì insomma, da queste parti siamo piuttosto soddisfatti.
Per il resto dei commenti, vediamo punto per punto.

Miglior Drama
Better Call Saul (AMC)
Bodyguard (Netflix)
Game of Thrones (HBO)
Killing Eve (BBC America)
Ozark (Netflix)
Pose (FX)
Succession (HBO)
This Is Us (NBC)

Immagino che la gente si stia già lamentando per Game of Thrones, ma sono rimostranze che lasciano il tempo che trovano. Game of Thrones non ha stravinto la serata, ma si porta a casa un premio francamente imprescindibile: la maggior parte delle critiche di quest’anno sono state rivolte alla scrittura dell’ultima stagione, sulla quale possiamo dibattere finché volete, ma che resta solo uno degli elementi di costruzione di una serie. In questo senso, Game of Thrones ha continuato a mettere in campo valori produttivi inarrivabili per chiunque, e a mostrare cose che in tv non si erano mai viste. Premio meritato, il quarto come miglior serie drammatica, e un addio nostalgico in attesa di capire quando arriverà un altro fenomeno del genere. Potrebbero volerci anni.

Miglior comedy
Barry (HBO)
Fleabag (Prime Video)
The Good Place (NBC)
The Marvelous Mrs. Maisel (Prime Video)
Russian Doll (Netflix)
Schitt’s Creek (Pop TV)
Veep (HBO)

In fase di presentazione abbiamo già detto. Qui la sfida era più agguerrita rispetto ai drama, perché Barry, The Marvelous Mrs. Maisel e anche The Russian Doll (che a noi non ha fatto impazzire come ad altri, ma ha fatto molto parlare di sé) erano avversari tosti, senza contare la pluripremiata Veep. Ma Fleabag ha staccato tutti con la forza di una storia e di una protagonista magari non roboanti, ma perfettamente calati nel proprio tempo, capaci di risuonare istantaneamente nel cuore degli spettatori. La grande vittoria di una serie piccola, e fa sempre piacere.

Miglior miniserie
Chernobyl (HBO)
Escape at Dannemora (Showtime)
Fosse/Verdon (FX)
Sharp Objects (HBO)
When They See Us (Netflix)

Poche storie, Chernobyl è la miniserie migliore dell’anno. E non perché le altre non fossero all’altezza (specie When They See Us), ma perché semplicemente in questo anno non è stato prodotto nient’altro di così potente e raffinato dal punto di vista visivo. Se devo fare l’antipatico, dico che sono contento che non abbia vinto Sharp Objects, a mio giudizio uno dei prodotti più sopravvalutati della stagione passata.

Miglior attore protagonista in un drama
Jason Bateman as Martin “Marty” Byrde on Ozark (Episode: “Reparations”) (Netflix)
Sterling K. Brown as Randall Pearson on This Is Us (Episode: “R & B”) (NBC)
Kit Harington as Jon Snow on Game of Thrones (Episode: “The Iron Throne”) (HBO)
Bob Odenkirk as Jimmy McGill on Better Call Saul (Episode: “Winner”) (AMC)
Billy Porter as Pray Tell on Pose (Episode: “Love Is the Message”) (FX)
Milo Ventimiglia as Jack Pearson on This Is Us (Episode: “Sometimes”) (NBC)

Vittoria storica per Billy Porter, primo attore di colore e apertamente gay a vincere come miglior attore drammatico. Una vittoria in larga parte meritata, nonostante la concorrenza spietata soprattutto di Bob Odenkirk (di certo non poteva vincere il mono-espressivo Jon Snow), soprattutto se si considera l’episodio specifico per cui è arrivata, che lavorava sul tema difficile dell’AIDS con un racconto insieme intenso e molto tenero. Occhio che stiamo parlando della prima stagione, la seconda è uscita troppo tardi per entrare in questi Emmy.

Miglior attrice protagonista in un drama
Emilia Clarke as Daenerys Targaryen on Game of Thrones (Episode: “The Last of the Starks”) (HBO)
Jodie Comer as Oksana Astankova / Villanelle on Killing Eve (Episode: “I Hope You Like Missionary!”) (BBC America)
Viola Davis as Annalise Keating on How to Get Away with Murder (Episode: “He Betrayed Us Both”) (ABC)
Laura Linney as Wendy Byrde on Ozark (Episode: “One Way Out”) (Netflix)
Mandy Moore as Rebecca Pearson on This Is Us (Episode: “The Graduates”) (NBC)
Sandra Oh as Eve Polastri on Killing Eve (Episode: “You’re Mine”) (BBC America)
Robin Wright as Claire Underwood on House of Cards (Episode: “Chapter 70”) (Netflix)

Anche in questo caso siamo contenti. La Villanelle di Jodie Comer è uno dei personaggi migliori degli ultimi anni, e la puntata in questione (la 2×06) è un trionfo di istrionismo che supera facilmente le concorrenti, specie quelle un po’ “d’ufficio”, ma non poi così ficcanti, come Emilia Clarke o Robin Wright.

Miglior attore protagonista in una comedy
-Anthony Anderson as Andre “Dre” Johnson, Sr. on Black-ish (Episode: “Purple Rain”) (ABC)
-Don Cheadle as Mo Monroe on Black Monday (Episode: “365”) (Showtime)
Ted Danson as Michael on The Good Place (Episode: “The Worst Possible Use of Free Will”) (NBC)
-Michael Douglas as Sandy Kominsky on The Kominsky Method (Episode: “Chapter One: An Actor Avoids”) (Netflix)
-Bill Hader as Barry Berkman / Barry Block on Barry (Episode: “The Truth Has a Ring to It”) (HBO)
Eugene Levy as Johnny Rose on Schitt’s Creek (Episode: “Rock On!”) (Pop TV)

Una delle vittorie più telefonate della serata, per quanto il Michael Douglas di The Kominsky Method, serie già molto premiata, fosse lì in agguato. Ma Bill Hader, protagonista e co-creatore di Barry, nelle prime due stagioni della serie ha convinto veramente tutti. La puntata in questione è quella in cui Barry riesce a usare l’oscurità che ha dentro (che sente pericolosissima) per tradurla in recitazione, stupendo tutti. Un pezzo di bravura che si riconosce proprio nel fatto che non pensavamo fosse possibile, perché ormai Barry e Bill Hader, nella nostra mente, sono una cosa sola.

Miglior attrice protagonista in una comedy
-Christina Applegate as Jen Harding on Dead to Me (Episode: “I’ve Gotta Get Away”) (Netflix)
-Rachel Brosnahan as Miriam “Midge” Maisel on The Marvelous Mrs. Maisel (Episode: “Midnight at the Concord”) (Prime Video)
Julia Louis-Dreyfus as Selina Meyer on Veep (Episode: “Veep”) (HBO)
-Natasha Lyonne as Nadia Vulvokov on Russian Doll (Episode: “Nothing in This World Is Easy”) (Netflix)
-Catherine O’Hara as Moira Rose on Schitt’s Creek (Episode: “The Crowening”) (Pop TV)
-Phoebe Waller-Bridge as Fleabag on Fleabag (Episode: “Episode 1”) (Prime Video)

Bella lotta per Phoebe Waller-Bridge in questa categoria, fra la sempre adorabile Rachel Brosnahan e il ruvido carisma di Natasha Lyonne, per non parlare di Julia Louis-Dreyfus, che qui in Italia (e anche su Serial Minds onestamente) caghiamo un po’ poco, ma è sempre lì in finale. Ma siamo felici e basta, è l’anno di Fleabag, e ne gioiamo.

Miglior attore protagonista in una miniserie
-Mahershala Ali as Wayne Hays on True Detective (HBO)
-Benicio del Toro as Richard Matt on Escape at Dannemora (Showtime)
-Hugh Grant as Jeremy Thorpe on A Very English Scandal (Prime Video)
-Jared Harris as Valery Legasov on Chernobyl (HBO)
-Jharrel Jerome as Korey Wise on When They See Us (Netflix)
-Sam Rockwell as Bob Fosse on Fosse/Verdon (FX)

Non sono convinto che Jharrel Jerome, nello specifico, fosse più meritevole di Sam Rockwell o, soprattutto, del meraviglioso Jared Harris di Chernobyl. Allo stesso tempo, capisco il desiderio di premiare almeno uno degli straordinari ragazzi di When They See Us, sulla cui recitazione si basa una delle miniserie più intense dell’anno.

Miglior attrice protagonista in una miniserie
-Amy Adams as Camille Preaker on Sharp Objects (HBO)
-Patricia Arquette as Joyce “Tilly” Mitchell on Escape at Dannemora (Showtime)
-Aunjanue Ellis as Sharonne Salaam on When They See Us (Netflix)
-Joey King as Gypsy Rose Blanchard on The Act (Hulu)
-Niecy Nash as Delores Wise on When They See Us (Netflix)
-Michelle Williams as Gwen Verdon on Fosse/Verdon (FX)

Beh ma da vecchio fan di Dawson’s Creek come fai a non gioire per la vittoria di Michelle Williams, che ha fatto così tanta strada dalle rive bucoliche di Capeside? Molto efficace la sua Gwen Verdon in Fosse/Verdon (anche se forse avrei visto un gradino sopra la sgradevolissima Tilly di Patricia Arquette), e bello il discorso di ringraziamento, con cui la Williams ringrazia la produzione per averla pagata come gli uomini, e sottolinea la continua rilevanza del tema mai esaurito sulla parità di salario.

Miglior attore non protagonista in un drama
-Alfie Allen as Theon Greyjoy on Game of Thrones (Episode: “The Long Night”) (HBO)
-Jonathan Banks as Mike Ehrmantraut on Better Call Saul (Episode: “Winner”) (AMC)
-Nikolaj Coster-Waldau as Jaime Lannister on Game of Thrones (Episode: “A Knight of the Seven Kingdoms”) (HBO)
-Peter Dinklage as Tyrion Lannister on Game of Thrones (Episode: “The Iron Throne”) (HBO)
-Giancarlo Esposito as Gus Fring on Better Call Saul (Episode: “Piñata”) (AMC)
-Michael Kelly as Doug Stamper on House of Cards (Episode: “Chapter 73”) (Netflix)
-Chris Sullivan as Toby Damon on This Is Us (Episode: “Toby”) (NBC)

Game of Thrones ha vinto il massimo premio, dedicato alla sua globalità di serie spacca-tutto, ma non ha vinto granché per le sue componenti più piccole. Nessuna battuta sulla statura di Peter Dinklage, che fa eccezione garantendo un ultimo premio al personaggio che forse più di tutti, in Game of Thrones, ha colpito negli anni per la sua recitazione ed espressività. Non vogliamo sapere cosa Tyrion Lannister farà della sua statuetta. Probabilmente qualcosa di sporcaccioso.

Miglior attrice non protagonista in un drama
-Gwendoline Christie as Brienne of Tarth on Game of Thrones (Episode: “A Knight of the Seven Kingdoms”) (HBO)
-Julia Garner as Ruth Langmore on Ozark (Episode: “The Gold Coast”) (Netflix)
-Lena Headey as Cersei Lannister on Game of Thrones (Episode: “The Bells”) (HBO)
-Fiona Shaw as Carolyn Martens on Killing Eve (Episode: “Nice and Neat”) (BBC America)
-Sophie Turner as Sansa Stark on Game of Thrones (Episode: “Winterfell”) (HBO)
-Maisie Williams as Arya Stark on Game of Thrones (Episode: “The Long Night”) (HBO)

Ben quattro nominate di Game of Thrones (forse una statuetta a Gwendoline Christie si poteva anche dare) vengono battute da una giovane dal grande futuro: Julia Garner, che qui apprezziamo dai tempi di Waco e The Americans, si porta a casa un meritato premio per Ozark, dove è senza dubbio una delle colonne portanti dello show.

Miglior attore non protagonista in una comedy
-Alan Arkin as Norman Newlander on The Kominsky Method (Episode: “Chapter Two: An Agent Grieves”) (Netflix)
-Anthony Carrigan as NoHo Hank on Barry (Episode: “Past = Present x Future Over Yesterday”) (HBO)
-Tony Hale as Gary Walsh on Veep (Episode: “Veep”) (HBO)
-Stephen Root as Monroe Fuches on Barry (Episode: “berkman > block”) (HBO)
-Tony Shalhoub as Abe Weissman on The Marvelous Mrs. Maisel (Episode: “We’re Going to the Catskills!”) (Prime Video)
-Henry Winkler as Gene Cousineau on Barry (Episode: “What?!”) (HBO)

La serie non ha vinto, sconfitta da Fleabag, ma The Marvelous Mrs Maisel si consola con due premi per gli attori non protagonisti. Il primo va al veterano Tony Shalhoub, esilarante nell’episodio di arrivo alle Catskills.

Miglior attrice non protagonista in una comedy
-Alex Borstein as Susie Myerson on The Marvelous Mrs. Maisel (Episode: “Vote for Kennedy, Vote for Kennedy”) (Prime Video)
-Anna Chlumsky as Amy Brookheimer on Veep (Episode: “Pledge”) (HBO)
-Sian Clifford as Claire on Fleabag (Episode: “Episode 3”) (Prime Video)
-Olivia Colman as Godmother on Fleabag (Episode: “Episode 4”) (Prime Video)
-Betty Gilpin as Debbie Eagan on GLOW (Episode: “Mother of All Matches”) (Netflix)
-Sarah Goldberg as Sally Reed on Barry (Episode: “The Audition”) (HBO)
-Marin Hinkle as Rose Weissman on The Marvelous Mrs. Maisel (Episode: “Simone”) (Prime Video)
-Kate McKinnon as Various Characters on Saturday Night Live (Episode: “Host: Liev Schreiber”) (NBC)

Ed ecco il secondo premio per Mrs Maisel, che questa volta riesce a battere Fleabag. Direi giustamente stavolta, perché Olivia Colman in Fleabag è bravissima, ma Alex Borstein è proprio un’icona di grezzume.

Miglior attore non protagonista in una miniserie
-Asante Blackk as Kevin Richardson on When They See Us (Episode: “Part One”) (Netflix)
-Paul Dano as David Sweat on Escape at Dannemora (Episode: “Part 7”) (Showtime)
-John Leguizamo as Raymond Santana, Sr. on When They See Us (Episode: “Part Three”) (Netflix)
-Stellan Skarsgård as Boris Shcherbina on Chernobyl (Episode: “Please Remain Calm”) (HBO)
-Ben Whishaw as Norman Josiffe / Norman Scott on A Very English Scandal (Episode: “Episode 3”) (Prime Video)
-Michael K. Williams as Bobby McCray on When They See Us (Episode: “Part One”) (Netflix)

Ops, non ho visto A Very English Scandal, sorry.

Miglior attrice non protagonista in una miniserie
-Patricia Arquette as Dee Dee Blanchard on The Act (Episode: “Teeth”) (Hulu)
-Marsha Stephanie Blake as Linda McCray on When They See Us (Episode: “Part Three”) (Netflix)
-Patricia Clarkson as Adora Crellin on Sharp Objects (Episode: “Closer”) (HBO)
-Vera Farmiga as Elizabeth Lederer on When They See Us (Episode: “Part Two”) (Netflix)
-Margaret Qualley as Ann Reinking on Fosse/Verdon (Episode: “Where Am I Going?”) (FX)
-Emily Watson as Ulana Khomyuk on Chernobyl (Episode: “Open Wide, O Earth”) (HBO)

Patricia Arquette era nominata addirittura in due serie diverse, e cacchio, almeno uno doveva portarselo a casa! Non sono certo che sia stata meglio in The Act piuttosto che in Dannemora, ma vabbè.

Miglior regia in un drama
-Game of Thrones (Episode: “The Iron Throne”), Directed by David Benioff and D. B. Weiss (HBO)
-Game of Thrones (Episode: “The Last of the Starks”), Directed by David Nutter (HBO)
-Game of Thrones (Episode: “The Long Night”), Directed by Miguel Sapochnik (HBO)
-The Handmaid’s Tale (Episode: “Holly”), Directed by Daina Reid (Hulu)
-Killing Eve (Episode: “Desperate Times”), Directed by Lisa Brühlmann (BBC America)
-Ozark (Episode: “Reparations”), Directed by Jason Bateman (Netflix)
-Succession (Episode: “Celebration”), Directed by Adam McKay (HBO)

Qui sono stupito. Ammetto di non essere in pari con Ozark, e non dubito che l’episodio in questione sia meritevole (sono peraltro contento che sia un episodio diretto dallo stesso Jason Bateman, che mi sta un sacco simpatico). Ma per me qui doveva vincere “The Long Night”. Passeranno anni prima di rivedere un episodio di quel livello lì. E non fate battute sul fatto che non abbiamo visto neanche quello, considerando quanto era buio. Se scaricate i file da 26 mega son problemi vostri.

Miglior regia in una comedy
-Barry (Episode: “The Audition”), Directed by Alec Berg (HBO)
-Barry (Episode: “ronny/lily”), Directed by Bill Hader (HBO)
-The Big Bang Theory (Episode: “The Stockholm Syndrome”), Directed by Mark Cendrowski (CBS)
-Fleabag (Episode: “Episode 1”), Directed by Harry Bradbeer (Prime Video)
-The Marvelous Mrs. Maisel (Episode: “All Alone”), Directed by Amy Sherman-Palladino (Prime Video)
-The Marvelous Mrs. Maisel (Episode: “We’re Going to the Catskills!”), Directed by Daniel Palladino (Prime Video)

E che gli vuoi dire, a Fleabag? Una cavalcata inarrestabile.

Miglior regia in una miniserie
-Chernobyl, Directed by Johan Renck (HBO)
-Escape at Dannemora, Directed by Ben Stiller (Showtime)
-Fosse/Verdon (Episode: “Glory”), Directed by Jessica Yu (FX)
-Fosse/Verdon (Episode: “Who’s Got the Pain”), Directed by Thomas Kail (FX)
-A Very English Scandal, Directed by Stephen Frears (Prime Video)
-When They See Us, Directed by Ava DuVernay (Netflix)

Poco da commentare: Chernobyl basa tanto del suo successo sul visivo, sulla capacità di ricostruire la cappa radioattiva ed emozionale che ricoprì la cittadina ucraina durante la tragedia. E lo fa con la precisione di un orologio svizzero e la leggerezza di un artista sotto acido, inchiodandoci alla poltrona e lasciandoci in bocca il sapore della cenere. Premio meritatissimo.

Miglior sceneggiatura in un drama
-Better Call Saul (Episode: “Winner”), Written by Peter Gould and Thomas Schnauz (AMC)
-Bodyguard (Episode: “Episode 1”), Written by Jed Mercurio (Netflix)
-Game of Thrones (Episode: “The Iron Throne”), Written by David Benioff and D. B. Weiss (HBO)
-The Handmaid’s Tale (Episode: “Holly”), Written by Bruce Miller and Kira Snyder (Hulu)
-Killing Eve (Episode: “Nice and Neat”), Written by Emerald Fennell (BBC America)
-Succession (Episode: “Nobody Is Ever Missing”), Written by Jesse Armstrong (HBO)

Mi fa molto felice un premio a Succession, che l’anno scorso fu la mia serie preferita dell’estate. Una serie tutta parlata, e pure fittamente, che si prende un premio soprattutto per i suoi dialoghi lunghi e calibrati, rimbalzati fra un gran numero di personaggi. Soprattutto, dialoghi spesso molto tecnici, ma che riescono a far passare comunque l’emozione della faida familiare.

Miglior sceneggiatura in una comedy
-Barry (Episode: “ronny/lily”), Written by Alec Berg and Bill Hader (HBO)
-Fleabag (Episode: “Episode 1”), Written by Phoebe Waller-Bridge (Prime Video)
-The Good Place (Episode: “Janet(s)”), Written by Josh Siegal and Dylan Morgan (NBC)
-PEN15 (Episode: “Anna Ishii-Peters”), Written by Maya Erskine, Anna Konkle, and Stacy Osei-Kuffour (Hulu)
-Russian Doll (Episode: “Nothing in This World Is Easy”), Written by Natasha Lyonne, Leslye Headland and Amy Poehler (Netflix)
-Russian Doll (Episode: “A Warm Body”), Written by Allison Silverman (Netflix)
-Veep (Episode: “Veep”), Written by David Mandel (HBO)

Alè, pioggia di Emmy per Fleabag. E in questa categoria la lotta non era mica scontata eh, anzi, un premio se lo sarebbero meritato un po’ tutti.

Miglior sceneggiatura in una miniserie o movie
-Chernobyl, Written by Craig Mazin (HBO)
-Escape at Dannemora (Episode: “Part 6”), Written by Brett Johnson, Michael Tolkin and Jerry Stahl (Showtime)
-Escape at Dannemora (Episode: “Part 7”), Written by Brett Johnson and Michael Tolkin (Showtime)
-Fosse/Verdon (Episode: “Providence”), Written by Joel Fields and Steven Levenson (FX)
-A Very English Scandal, Written by Russell T Davies (Prime Video)
-When They See Us (Episode: “Part Four”), Written by Ava DuVernay and Michael Starrbury (Netflix)

Chiudiamo con l’ultimo premio per Chernobyl, che vincendo sia regia che sceneggiatura dà un po’ l’idea di quanto la miniserie di HBO sia rimasta attaccata al cuore degli spettatori e dei giurati. Parlando della sua sceneggiatura, viene in mente soprattutto l’episodio in cui Legasov spiega nel dettaglio il disastro, una puntata che è quasi interamente una lezione universitaria, ma che ci tiene comunque incollati allo schermo.

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