24 Aprile 2015 31 commenti

Quando lasciare una serie tv? I 10 segnali inequivocabili di Diego Castelli

Alle volte bisogna proprio essere forti

 

Per quanto non tutti se siano affetti, molti serialminder convivono con quella che potremmo chiamare “sindrome da abbandono seriale”, descritta come la grande difficoltà a staccarsi da una serie che si è iniziata e magari apprezzata per un po’, ma che nel corso del tempo è diventata più che altro una palla al piede.
Alle volte vengono fornite spiegazioni pseudo razionali di questo comportamento (“magari tra un po’ si riprende”), altre volte sono più mistico-religiose (“ho fede nel fatto che prima o poi esploderà”), altre ancora più romantico-affettive (“ho visto sette stagioni, come faccio a non vedere l’ottava?”).
Io personalmente ne aggiungo una simil-professionale, tipo “e se domani diventa un cult e io non posso più scriverne su serial minds perché l’ho mollata?”

La verità nuda e cruda, cari amici, è che alle volte le serie tv vanno abbandonate. Perché la vita è una sola, non si può vedere tutto, e spesso può capitare che la sindrome da abbandono seriale ci tenga legati a minuti e minuti di un telefilm che potrebbero essere spesi, banalmente, per recuperarne un altro più bello che non abbiamo ancora visto (perché c’è sempre qualcosa di bello che abbiamo perso per strada).

Per venire incontro a tutti quelli che come me soffrono di questo brutto-brutto disturbo, ecco dieci segnali inequivocabili che dovrebbero far scattare il campanello d’allarme. Se ne riconoscete anche solo uno fermatevi un attimo a riflettere e ponetevi la seguente, semplicissima domanda: ma ha ancora senso che io guardi questa serie?

 

1. Non ricordi il nome dei personaggi
Una serie tv ti deve prendere, coinvolgere, appassionare. Se non ti ricordi i nomi dei personaggi, finendo col chiamarli come farebbe tua zia Clotilde (Dottore Col Bastone, Ragazzotto Che Spara Frecce, Nano Simpatico Coi Fratelli Cattivi), forse devi chiederti se il tuo cervello non sia già andato oltre. Poi è chiaro che alcune serie creano più difficoltà di altre – Ragnar Lothbrok sarà sempre più difficile da ricordare di Rachel Green – ma comunque ci siamo capiti.

Ragnar

 

2. Ti interessano così poco le trame verticali, che hai la sensazione di vedere solo 5 minuti importanti a episodio, e a volte manco quelli
Tipico delle serie crime. Non ha senso seguire un crime se l’unico interesse che hai è la trama orizzontale. Perché sai benissimo che i singoli casi di puntata avranno sempre lo spazio maggiore. A me è successo a suo tempo con The Mentalist. Serie dignitosissima nel suo genere, per carità, ma a un certo punto mi interessava solo di Red John, e lui compariva per tre minuti ogni quattro puntate. Anche basta.

mentalist

 

3. Ti addormenti per qualche minuto durante un episodio, ma poi non senti il dovere di recuperare la parte perduta
Ogni tanto capita a tutti, e con qualunque telefilm, di abbioccarsi per qualche minuto. Magari è tardi, magari hai mangiato la peperonata, magari semplicemente hai dormito poco la notte prima, ci sta tutto. Però se ti addormenti durante Breaking Bad, quando poi ti svegli te ne penti e torni indietro. O magari spegni tutto, dormi otto ore e poi rivedi la puntata bello pimpante. Se invece il sonno ti coglie di sorpresa, ma poi non hai alcuna voglia di colmare il buco, be’, allora qualcosa tra e te e la serie in questione non funziona.

Revenge2

 

4. Alla notizia del rinnovo provi istintivo sconforto
A volte capita di sperare nella fine di una serie, per la paura che un eccessivo prolungamento la possa rovinare. E questo va ancora bene. Altre volte, però, la notizia di un rinnovo, e quindi l’idea di altri venti e passa episodi da incastrare in altri ottomila che già si seguono, fa venire una punta di magone e di claustrofobia. È il momento di staccare la spina. Metti caso che poi il finale non ti piace neanche, ti sembrerà di aver buttato via mezza vita.

dexter

 

5. Non ricordi metà delle cose viste nel previously
Non tutti hanno la stessa memoria, e non tutti focalizzano l’attenzione sugli stessi eventi. Ma una serie tv è fatta per creare suspense non solo in mezzo a una puntata, ma anche tra le puntate, per costringere lo spettatore a tornare la settimana successiva. Se guardando il previously a inizio episodio vi rendete conto di non ricordare niente, allora vuol dire che gli eventi da poco passati non vi sono rimasti impressi, e state guardando l’episodio attuale non per una forte necessità, ma per un’abitudine supportata da un calendario che vi siete fatti su carta o su qualche sito apposito. Vi state abbruttendo e appiattendo, è il momento di passare ad altro.
Klaus è inutile che fai quella faccia, non riuscivo a starvi dietro, cosa vuoi che ti dica?

"The Ties That Bind"--Joseph Morgan as Klaus on THE VAMPIRE DIAR

 

6. Se un amico ti chiede come sta andando quella serie, fai spallucce e dici “boh, normale”
Sappiamo bene quanto la componente “sociale” delle tv sia importante. Le serie non solo si guardano, ma si commentano, si insultano e si lodano, tra amici, conoscenti, frequentatori degli stessi siti. Se seguite una serie che non vi stimola mai alcun dialogo, alcuna riflessione collettiva, allora è davvero un riempitivo del vostro tempo libero, e quello stesso tempo può essere riempito da telefilm che vi stimolino di più il cervello. Cioè, è chiaro che quei minuti possono pure essere spesi per uscire di casa, ma non l’ho contemplato perché qui stiamo parlando di cose importanti. (La foto di NCIS è del tutto esemplificativa, mai guardato)

NCIS

 

7. La morte di un personaggio importante non riesce a distogliere la tua mente dal fatto che la lavatrice sta facendo proprio uno strano rumore
Se ti piace una serie tv non ce n’è per nessuno: quando è il momento di guardarla non ti devono rompere i coglioni, si mette il silenzioso al telefono, non si cucina, i bambini sono abbandonati a se stessi e i pompieri sono pregati di aspettare la fine della puntata prima di evacuare l’edificio a causa di quel brutto incendio al piano di sotto. Se invece ogni piccola distrazione è sufficiente per farvi premere stop, se addirittura la morte di un protagonista può essere messa in pausa per svolgere normali mansioni quotidiane, allora no, qualcosa si è rotto.
Prendiamoci un momento per ricordare la morte ridicola del padre di Dawson.

 

8. Oppure semplicemente speri che muoiano tutti
Sorta di corollario del punto 7, il punto 8 esprime una semplice verità. È normale, in una serie tv, amare dei personaggi e odiarne degli altri. Sono gli autori che vogliono così. Se invece li odiate tutti, allora sappiate che non era affatto previsto, se non in rarissime eccezioni. E perché dovreste attorniarvi di persone (vere o finte che siano) che odiate? Mollatele e trovatevene delle altre! Come ho fatto io quando ho deciso addirittura di abbandonare Blake Lively.

Gossip Girl serena

 

9. Sei alla sesta stagione e il tuo pensiero più ricorrente è “com’erano belle le prime due stagioni”
Non c’è niente di male in un po’ di nostalgia. È abbastanza normale che le prime stagioni di una serie siano le più vive e vitali, le più memorabili e in definitiva le migliori. Succede spesso con le sitcom, ad esempio. Allo stesso tempo, se questo elemento nostalgico diventa il più importante, se diventa l’unico motivo per seguire un telefilm, allora forse è il caso di lasciarlo andare per la sua strada, come in quelle relazioni per cui sei mesi di innamoramento totale non giustificano una vita di noia. Via il cerotto e non pensiamoci più. (Ovviamente non la penso così su The Big Bang Theory, ma molti di voi pare di sì).

TBBT

10. Ascoltando o leggendo qualcuno che ne parla molto male, non provi l’istintivo desiderio di dargli un calcio in faccia

A volte l’amore seriale si esprime in negativo. Capita di scoprirsi estimatori di una serie tv (o comunque non-detrattori) non tanto perché ci viene spontaneo parlarne bene, ma perché proviamo istintiva irritazione verso chi ne parla male. In fondo ogni serialminder conosce bene l’odio primordiale che gli si scatena dentro alla vista dei nemici delle serie che gli piacciono. Ecco, se seguite un telefilm e le parole cattive di un qualunque hater non vi toccano per niente, allora dovete chiedervi se non avrebbe senso spendere tempo per qualcuno che amereste difendere. Esempio tipico Lost, non perché l’abbia mai mollata, ma perché aveva un sacco di haters.

Lost

Argomenti Serie tv, telefilm, tv show


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