22 Ottobre 2014 7 commenti

The Walking Dead: i 5 motivi per guardarla (o leggerla) se ancora non l’avete fatto di Diego Castelli

Ora esce pure la combo dvd+fumetto, le scuse stanno a zero

Copertina, On Air

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Lo so, sicuramente molti vorrebbero parlare della 5×02 di The Walking Dead, quel finale ci vibra ancora nelle ossa. Ma per quei momenti terrificanti vi rimando ai Serial Moments di lunedì (perché è chiaro che ci entrano, e anzi sarà dura togliergli il primo posto…).
Oggi invece prendo spunto da un fatto “di cronaca” (nel senso di “una cosa che succede veramente”) per fare un discorso diverso.
Quello che succede è che dal 29 ottobre la Gazzetta dello Sport sparerà in edicola una cosa che Italia non è ancora stata fatta: tutte le prime quattro stagioni di The Walking Dead in dvd, in combo con il fumetto da cui la serie è tratta. Sono sedici uscite settimanali, con ogni volta tre episodi del telefilm + tre del fumetto, poi tre episodi del telefilm + tre del fumetto, e via così. Il tutto farcito con extra, approfondimenti e interviste, e incastrato in un cofanetto che pare assai figo (a questo link trovate un po’ di info e di immagini).
E se temete che la Gazzetta dello Sport non c’entri niente coi fumetti, tenete conto che sono anni che pubblicano con successo raccolte complete di fumetti Marvel (anzi, complimenti allo storico curatore Fabio Licari, son così abituato a sentirlo parlare di fumetti che ormai mi stranisco quando lo leggo scrivere di calcio…).

Volendo fare i logici, direi che su The Walking Dead possono verificarsi queste quattro situazioni:
-Hai visto la serie e hai letto i fumetti.
-Hai visto la serie ma non hai letto i fumetti.
-Non hai visto la serie ma hai letto i fumetti.
-Non hai visto la serie e non hai letto i fumetti.

Ora, è evidente che se avete già avvicinato il mondo zombiesco di Robert Kirkman compiendo le dovute scelte (serie sì, serie no, fumetto sì, fumetto no) siete già un passo avanti. Siete quelli che vengono a leggerci quando scriviamo di Rick Grimes e dei suoi compagni di sventura, oppure siete quelli che mi insultano perché preferisco il telefilm alla versione cartacea. Però insomma, c’avete provato, vi siete fatti un’opinione, siete stati mossi da una qualche emozione, e magari i cofanetti ve li comprate di default perché ne siete attratti come uno zombie con i cervelli.
Ecco, questo post non è diretto tanto a voi, quanto a quelli che ancora non hanno dato a The Walking Dead manco una chance, in una forma o nell’altra. Quelli che “a me non piacciono gli zombie”.
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Eh no ragazzi/e, questa scusa non basta più. Se un vostro amico vi avesse invitato al cinema per vedere un horror bulgaro girato con 32 euro, potrei anche capire. Ma ormai The Walking Dead è un fenomeno mondiale, una roba che fa cultura, che abbatte record, di cui si parla in tutte le forme. Se state leggendo queste righe siete dei serialminder, e un serialminder non può far finta di niente quando il fandom telefilmico si muove così in massa!
E se non siete ancora convinti, se vi nascondete dietro un “faccio quel che voglio, non sono una pecora” (scrivendolo su facebook, dall’iphone), se insomma perseverate nel vostro scellerato isolamento zombie-free, ecco i cinque motivi per cui dovete per forza recuperare The Walking Dead, almeno in una delle due forme:

1. The Walking Dead è una figata, ma non come pensate voi.
Il primo motivo sembra banale, ma c’è il twist. Chi non conosce la serie, o magari ha visto un trailer qui e una vignetta là, pensa allo splatterone sanguinolento pieno di simpatiche canaglie. Ecco, no, quello è Z Nation, che poverina ha anche la sua dignità. Ma The Walking Dead è un’altra cosa. Non è specificamente una storia “di zombie”, né tantomeno un racconto “horror”. Come specificato anche dallo stesso autore – ma poteva anche non dircelo, perché tanto si vede – The Walking Dead è una storia profondamente umana, di persone costrette a vivere una situazione estrema e a trovare il modo non solo di sopravvivere, ma anche di restare, appunto, umani. Poi sì, ci sono le teste spiaccicate e i momenti tamarri – che non danno mica fastidio – ma TWD è prima di tutto un drama, con personaggi a tutto tondo e una trama dolorosa e affascinante. Quindi, ancora una volta, la storia che non vi piacciono gli zombie non vale. L’unica frase accettabile sarebbe “non mi piacciono le persone”. Ma lì si apre tutta un’altra serie di problemi che non è il caso di trattare in questa sede.

2. Pratica utilità
Onestamente credo che l’ipotesi di una reale invasione di zombie sia remota. Cioè, parliamo di un virus che distrugge la tua anima ma lascia il tuo corpo a deambulare mosso solo dalla voglia di carne. Oddio, è la perfetta descrizione di me quando si va a qualche sagra, ma diciamo che rimane uno scenario improbabile su scala mondiale. Allo stesso tempo, però, una qualche apocalisse non è da escludere. Metti che a Putin gli scappa un’atomica da qualche parte. A quel punto Obama reagisce e sparacchia anche lui. Ovviamente gli europei non potrebbero stare a guardare e brandirebbero le loro fionde. E via così fino al devasto planetario. Ecco, in quel caso aver visto The Walking Dead potrebbe avervi preparato a scenari non piacevolissimi in cui devi imparare a uccidere, a sopravvivere in un ambiente ostile, a defecare in mezzo al bosco senza manco un bidet. Sì insomma, in caso di terza guerra mondiale, chi ha guardato The Walking Dead ha più possibilità di cavarsela. Anche chi ha guardato MacGyver, probabilmente.

3. Tutte le battute su internet saranno finalmente comprensibili
Come Game of Thrones o Breaking Bad, The Walking Dead è anche un fenomeno social. Il che significa che internet è pieno di parodie, meme, vignette satiriche, citazioni varie che rimandano al mondo post-apocalittico ideato da Kirkman e più in generale al concetto di zombie. Ecco, guardando o leggendo The Walking Dead vi aprite anche a tutto un mondo parallelo fatto di fan entusiasti che aspettano solo di farvi divertire. Per esempio, uno dei meme che gira di più in questo periodo vede Rick impegnato a creare buffi giochi di parole, che cozzano meravigliosamente con il volto sconvolto del personaggio e con la sua strana pronuncia del nome del figlio. Per non fare spoiler non stiamo a spiegare perché in quel momento Rick era sconvolto.
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4. Affronterete le rotture quotidiane con più gioia
The Walking Dead appartiene a quella categoria di show (in questi casi mi viene sempre da fare l’esempio del film Deep Impact) in cui l’intrattenimento durante la puntata si trasforma in serenità d’animo a televisore spento. Sì perché per un tot di tempo segui questi personaggi, ti affezioni a loro, partecipi delle loro difficoltà, e in qualche modo senti la loro fame, la loro fatica, la loro paura. Sei con loro quando devono scappare dai mostri, quando rischiano la vita per un tozzo di pane, quando si trovano fra le braccia il cadavere smangiucchiato dei loro cari. E’ quindi ovvio che, quando questi cupi e appassionanti minuti finiscono, lo stridulo assordante della figlia del vicino, che piange da tre giorni di fila, sembra il più soave degli usignoli, perché nel frattempo siete vivi, sazi e con un tetto sulla testa.

5 (o 4bis). C’è un motivo se gli zombie tornano nei momenti di crisi
Storicamente, al cinema come in letteratura, la figura dello zombie sembra trovare terreno più fertile durante i momenti di crisi. Questo perché, in maniera più o meno evidente, il morto che cammina impone riflessioni di un certo peso sulla nostra società e sul nostro ruolo in essa. Su chi siamo, cosa facciamo e dove andiamo (in un’apocalisse zombie non è importante solo la presenza degli zombie, ma anche il fatto che tutti possono diventare zombie). In questo senso, le storie zombiesche diventano specchio deformato di una realtà in crisi, e partecipare al loro flusso narrativo significa contribuire a una specie di catarsi collettiva, un rito in cui gli spettatori-lettori si guardano in faccia e provano a chiedersi davvero cosa diavolo ci stanno a fare su sto pianeta.

Capite bene, insomma, che se ancora non ci avete provato vi state perdendo parecchio. Adesso arrivano pure i cofanettoni tutto-in-uno, scuse non ne avete più.
Così poi potrete tornare qui, leggere i post che non avete mai letto, condividerli a rullo e trasformare Serial Minds nel sito telefilmico più importante DEL MONDO.
Così, per dire…

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