5 Ottobre 2016 3 commenti

Gli ascolti di Westworld fanno ben sperare. Forse. di Diego Castelli

Riflessioni più commerciali, ma doverose

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Qui a Serial Minds, si sa, diamo un peso relativo ai dati di ascolto. O meglio, riteniamo che essi, da soli, non siano in grado di certificare la qualità di un prodotto televisivo (o cinematografico, o letterario), per la semplicissima evidenza che nella storia del mezzo ci sono state ottime serie coronate da grande successo, ma anche perle assolute rimaste indifferenti al grande pubblico, oppure al contrario amare ciofeche che hanno trovato un vasto seguito appassionato.
Quindi, come dire, da parte nostra non troverete mai l’equazione “buoni ascolti=bello”. Allo stesso tempo, è ovvio che i dati di ascolto, se non offrono una misura efficace della qualità di un prodotto (che comunque non è materia così oggettiva) allo stesso tempo danno un riscontro abbastanza affidabile sulla sua efficacia, e soprattutto ci danno qualche precisa idea sul suo futuro: a noi serialminder, interessati alla critica più puntuale a prescindere dal risultato “al botteghino”, il mero dato d’ascolto può interessare in primo luogo per capire se una serie rischia la cancellazione immediata oppure no.

In questo senso, gli ascolti del pilot Westworld (che da queste parti è molto piaciuto) sono abbastanza confortanti.
The Hollywood Reporter ha stilato una classifica, riferita agli ascolti puri nelle 24 ore, senza contare l’on demand, che ci mostra il posizionamento di Westworld rispetto ad altri lanci recenti di HBO:
1. True Detective (2014) 2.33 milioni
2. Game of Thrones (2011) — 2.22 milioni
3. The Newsroom (2012) — 2.14 milioni
4. Westworld (2016)— 1.96 milioni
5. The Leftovers (2014) 1.77 milioni
6. The Night Of (2016) — 774,000
7. Vinyl (2016) — 764,000

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La posizione a metà classifica, neanche troppo distante dalle prime, lascia un certo margine di serenità, visto che per temere una cancellazione sarebbe stato necessario finire nel pantano di Vinyl (bisogna anche considerare che la premiere di Westworld è finita contro una partita importante su NBC e il finale di Fear The Walking Dead).
Allo stesso tempo la faccenda non è così semplice. Al di là del notare che una serie come The Newsroom aveva fatto di più, per poi iniziare una brutta spirale discendente (come dire, gli ascolti dei pilot vanno presi con le molle), c’è anche un discorso più ampio. In quanto pay tv, HBO ha un interesse relativo per i dati di ascolto nudi e crudi (che sono quasi sempre molto più bassi rispetto a qualunque procedural decente della generalista), mentre è molto più interessata alla capacità di un prodotto di fare da richiamo per nuovi abbonati e per gli acquisti internazionali.
In questo senso Westworld è anche una serie rischiosa, costosissima (100 milioni di dollari per la prima stagione), che quindi ha bisogno non solo di farsi vedere dagli abbonati HBO, ma anche di diventare evento, possibilmente mondiale, come è stato per Game of Thrones, che ha iniziato con dati tutto sommato “normali” (poco sopra i due milioni) arrivando a quadruplicarli nel corso degli anni.
A questo punto, come si suol dire, non ci resta che attendere…

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