16 Febbraio 2011 4 commenti

Secret Diary of a Call Girl – La quarta stagione del Diario segreto di una squillo per bene di Marco Villa

Escort!

Brit, Copertina, On Air

Avvertenza: nonostante si parli di un telefilm su escort professioniste che hanno rapporti con personaggi pubblici insospettabili, non si faranno riferimenti banali e scontati all’attualità.
Insomma, non parleremo della raccolta differenziata dei sex toys.

Secret Diary of a Call Girl è una serie tv inglese. In onda dal 2007 su ITV2, ha appena inaugurato la sua quarta e ultima stagione, che si concluderà a fine marzo dopo i consueti otto episodi da 20 minuti ciascuno. Tradotto in italiano come Diario segreto di una squillo per bene, racconta le vicende di una procace ragazza londinese (Billie Piper, in un ruolo per niente facile), che esercita la professione di escort con il nome di Belle e vive la propria vita con l’identità di Hanna. Creata dall’autrice teatrale Lucy Grabble (classe 1981, dico 1981), la storia è ispirata a un vero diario di una escort, pubblicato negli anni zero in Inghilterra.

Ora. Vi propongo un gioco per mettere alla prova la vostra intelligenza e perspicacia: quale sarà il tema principale delle puntate? Esatto, bravi. Il sesso. Prima precisazione: nella serie, i personaggi che si prostituiscono lo fanno in modo del tutto volontario e gioioso. Non c’è denuncia sociale o volontà di raccontare chissà quale spaccato tragico, segnato da traumi infantili e commercio di esseri umani. No, Secret Diary racconta di donne che decidono di usare il proprio corpo per guadagnarsi da vivere e lo fanno senza alcun patema d’animo o vergogna. I dubbi interiori della protagonista, infatti, non riguardano mai il fatto che la professione possa essere degradante o moralmente inaccettabile. Il dilemma diventa piuttosto come combinare il sesso a pagamento con relazioni sentimentali che possano definirsi “normali”, con tutte le virgolette del caso. Le possibili critiche femministe si sprecano, ma tant’è, va riconosciuta una totale onestà intellettuale alla serie.

Questa netta presa di posizione, permette al telefilm di essere leggero, diretto e, soprattutto nelle prime due stagioni, godibilissimo. Nell’arco delle prime 16 puntate scopriamo il mondo di Belle, i riti e rituali che lo regolano. Parallelamente, vediamo il rapporto con la famiglia e con gli amici, sempre all’insegna della vita nascosta. Tra le due componenti, la prima è preponderante e così si hanno puntate veloci, divertenti e ricche di dialoghi arditi e scene esplicite. Perché se fai una serie su questo argomento, non puoi non far vedere scene di sesso. Lo so, in Italia la protagonista sarebbe stata qualche attricetta senza carisma, che avrebbe girato le scene hot senza togliersi la maglietta della salute, ma che volete farci?

Purtroppo con il passare delle stagioni le cose cambiano. Nella terza e nel primo episodio della quarta, il sesso scompare quasi del tutto. O meglio, continua a essere protagonista, ma solo a parole, mentre il centro della scena viene preso dalla vita privata di Belle. Intendiamoci: il mio non è un commento da maniaco che vuole solo vedere un paio di tette, ma va detto che la parte più divertente del telefilm era l’incontro con i clienti e con le loro perversioni ed esigenze. Un fatto che ora sembra quasi passare in secondo piano: non è più la storia di una prostituta, ma la storia di una ragazza che fa la prostituta. Il passaggio sembra minimo, le implicazioni sono tante. Il consiglio, comunque, è di guardarlo, in particolare le prime due stagioni, anche se viene clamorosamente evitato il problema dello smaltimento dei sex toys nei rifiuti.
Inaccettabile, per dio.

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