8 Marzo 2012 11 commenti

The Walking Dead – Maschilismo e donne in panchina di Chiara Minetti

Ecco perch

Copertina, I perché del mondo, On Air

Disclaimer: solo noi potevamo fare un post su maschilismo e personaggi femminili, metterlo in planning per oggi e non accorgerci che oggi fosse l’8 marzo. Comunque, sappiate che è andata così.

Ok, ecco l’ennesimo post su The Walking Dead, penserete. Esatto, ma non me ne preoccupo: questa serie piace praticamente a tutti. Nonostante il cambio di timone alla produzione esecutiva, passata nelle mani di Glen Mazzara, la qualità registica e drammaturgica sembra non averne risentito affatto, anzi, come dice il buon Diego, la tensione tra i personaggi non è mai stata tanto palpabile come ora. Dopo due stagioni però, in mezzo a tutte le cose ottime di The Walking Dead, ho pensato che non servisse scrivere altre righe di elogi alla serie. Considerato quello che sto per dire, qualcuno penserà che l’articolo su The L Word abbia aperto il mio personale vaso di Pandora… Forse. In ogni caso, per me, continuare a puntare il faro su un aspetto che viene dato spesso per scontato, aiuta a vedere le serie più compiutamente. Quindi arrivo al punto: per quanto io sia pazza di The Walking Dead, la trovo una serie fastidiosamente maschilista. Un breve sguardo ai tre personaggi femminili della serie:

“Dammi retta. Quello che succede là fuori resta là fuori. E noi… dobbiamo cercare di farci forza finché loro non tornano.”

Lori, ape regina e moglie del leader, rimane incinta mentre là fuori c’è la morte, come direbbero gli sceneggiatori di Boris. Niente di male, se non fosse che non sa far altro che combinare casini. Riesce a distruggere un’auto investendo uno zombie dopo essersi distratta guardando una mappa, mette zizzania tra suo marito e il suo ex-amante, dà lezioni di vita a tutte le altre. Parlando con Andrea, comunica il suo punto di vista, maschilista, su tutta la faccenda: il loro compito è quello di essere delle brave massaie e aspettare che gli uomini tornino a casa, si spera con delle buone notizie.

“Cucinare, pulire, prendersi cura di Beth. Tu pensi solo a te stessa: stai su quel camper ad abbronzarti con un fucile in braccio.”

Andrea è da considerarsi forse il personaggio femminile più patetico di tutta la serie. Nel corso della prima stagione perde la sorella, unica persona rimastale. Passata la fase suicida, vorrebbe impugnare le armi e dare il suo contributo operativo al gruppo, cioè ai maschi del gruppo, ma viene considerata pericolosa per se stessa e per gli altri. Quindi può avere un’arma, ma solo per fare la guardia e non per fornire il suo apporto alla causa. Ecco quindi che il fucile non è nient’altro che un suppellettile che tiene in braccio mentre si abbronza. Andrea è la massima esponente della tendenza sposata dallo show: una donna può impugnare un fucile, ma non usarlo davvero. Può superare emotivamente un lutto, ma non le è permesso farlo anche nella pratica. Continuo a chiedermi perché non reagisca, non so voi ma io sto aspettando che lo faccia.

Infine Carol, madre di quella Sophia prima dispersa e poi ritrovata zombie nel capanno della fattoria. Sebbene sia il personaggio più dipendente dal gruppo degli uomini, è anche il più giustificabile. Con alle spalle un marito violento, è una donna che si è sempre annullata per compiacere la famiglia, quindi sembrerebbe naturale che non possa tradire la sua natura. Anche se, viene da dire, quando in gioco c’è la vita di un figlio, trovare la spinta verso il cambiamento diventa un passo obbligato. Carol no, avvolta nel suo tipico mutismo, si limita a piangere e a pregare gli uomini di ritrovare la sua bambina sana e salva. Sappiamo che non sarà così…

Le donne di The Walking Dead rimangono quindi sempre in panchina, anche se viene fornita loro una giustificazione. Lori deve rimanere viva per poter badare ai suoi figli, Andrea potrebbe fare del male a se stessa e agli altri, Carol non è il tipo di donna capace di uccidere.

C’è da dire che tutte e tre a modo loro contribuiscono a far sopravvivere il gruppo, cucinando, lavando e dando ottimi consigli. Chiediamoci: perché in due stagioni non è ancora comparso un personaggio femmile che abbia le stesse attitudini di Shane o Rick? Perché The Walking Dead veicola la stessa tesi degli spot di giocattoli per bambini: maschi e femmine hanno diversi ruoli sociali, nonché skills fortemente stereotipate e sessiste. Alle donne non è consentito combattere, essere competitive, avere il controllo dell’ambiente in cui vivono o essere decisive alla lotta contro gli zombie. È semplicemente un dato di fatto, che non cambia la qualità intrinseca della serie, che consiglio a tutti, maschi e femmine. Senza discriminazioni.

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