13 Ottobre 2013 1 commenti

Super Fun Night – Un solo personaggio decente non può bastare di Francesco Martino

La sitcom con Rebel Wilson vivacchia sul carisma della protagonista e nulla più

Copertina Pilot, Pilot

Super fun night (5)

A quanto pare la nuova tendenza del piccolo schermo è quella di affidare una comedy alla hit-girl del momento, dandole carta bianca e lasciandola libera di esprimere tutto il suo -smisurato – ego.

Questo meccanismo ci ha dato, nel corso di un paio d’anni, ottime cose come la possibilità di vedere Zooey Dechanel a cadenza settimanale, e pessime cose come Lena Dunham mezza nuda. Ecco, forse loro due rappresentano i due esatti opposti di questa storia: da una parte c’è l’adorabile Zooey che, in tutte le sue incarnazioni artistiche, si esprime sempre nello stesso modo (adorabile, occhioni, Super fun nightuccellini che cinguettano), e dall’altra c’è la discussissima Lena che non perde occasione per mostrarci le sue grazie facendoci venire il forte dubbio che in casa Dunham manchi una qualsiasi superficie riflettente da qualche decennio.

Rebel Wilson è uscita alla ribalta negli ultimi anni (Pitch Perfect la sua consacrazione) andando a occupare la posizione intermedia tre le due sopra citate perché, sapendo di non poter puntare certamente sul fisico, ha deciso di prendersi in giro, auto criticandosi e mostrandosi per com’è davvero. Tutto questo preambolo, condito da qualche volontario insulto alla Dunham, mi è servito per dire che anche la Wilson ha ottenuto una comedy, Super Fun Night, partita lo scorso 2 ottobre su ABC (dopo un travaglio lunghissimo) incontrando critiche tutt’altro che entusiaste.

Nella serie la Wilson è a capo di un gruppo di ragazze sfigate e brutte alla continua ricerca – ogni venerdì sera – di un momento di ribalta che, nel più classico cliché, si trasforma puntualmente in un momento di grande imbarazzo. La protagonista Kimmie decide però di uscire da questo status quando Richard, capo dello studio legale per qui lavora, comincia a dimostrare un chiaro interesse nei suoi confronti. A mettere i bastoni tra le ruote a Kimmie ci sarà Kendall, la classica bionda statuaria, pronta a tutto pur di far suo il ricco capo.

Come prevedibile lo show è saldamente ancorato alla comicità di Rebel Wilson (qui interprete, creatrice e produttrice) capace, da sola, di creare gag e situazioni divertenti ma, allo stesso tempo, di far gravitare tutta l’attenzione attorno a se. Il risultato? Un cast di comprimari non pervenuto formato da un esercito di stereotipi della tv americana (ragazzi ma chi ha inventato la “cinese sfigata astemia”?) e, ovviamente, per nulla incisivi nelle dinamiche della serie.Super fun night (4)

In aggiunta, nel corso del pilot anche la comicità della protagonista rivela le proprie debolezze, mostrandosi legata a una serie limitata di spunti e facendoci salire il forte dubbio che anche lei, nel corso del tempo, inizierà a scricchiolare per poi crollare sotto il suo peso (sì, era una battuta).
Se la prima regola della comedy è quella di avere un gruppo di almeno quattro buoni personaggi da cui attingere, qui viene tradita in pieno, tanto che sembra che nessuno, Wilson in primis, si sia mai sforzato di costruire un personaggio funzionante.
Super Fun Night non è certo la comedy peggiore tra quelle di nuovo avvio, ma c’è il serio rischio che quella che dovrebbe essere la sua carta vincente possa trasformarsi in ciò che condannerà la show alla chiusura.

Perché seguirla: Rebel Wilson è una vera forza della natura in grado, qualche volta, di reggere l’intero show sulle sue spalle.
Perché mollarla: la mancanza di comprimari all’altezza capaci di sostenere lo show sul lungo periodo.



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