7 Aprile 2016 4 commenti

Houdini and Doyle: un’amicizia ai confini della realtà. di Eleonora Gasparella

Pezzi grossi con la passione per il paranormale

Copertina, Pilot

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Houdini and Doyle è una serie anglo-canadese che trovo molto promettente (carino questo incipit, eh?).
Il primo episodio ha debuttato in Gran Bretagna su ITV il 13 marzo, e d
ietro ci sta il triplete David Hoselton, David Shore (entrambi creatori di House) e David Titcher (The Librarian). Vulgar display of Davids!
Cosa c’è di bello: innanzitutto, gli autori sono riusciti a mettere in scena una storia del passato, quindi una ulteriore potenziale pomposa serie in costume, in una salsa più moderna e insolita tramite l’utilizzo di dialoghi e cambi di scena veloci, e di una curiosa (e talvolta coraggiosa) scelta musicale.

In secondo luogo ho trovato molto interessante la scelta di incentrare la serie su qualcosa di realmente accaduto ma di cui non si sa molto, ovvero sull’improbabile amicizia tra due tizi di cui forse avete sentito parlare: Harry Houdini e Arthur Conan Doyle.
Breve approfondimento: il famoso mago e il famoso scrittore si sono avvicinati e successivamente scontrati duramente per via del loro rapporto con la spiritualità ed il soprannaturale, rapporto che in più casi ha coinvolto le vite e le vicende familiari dei due. Favorisco qui sotto la testimonianza che i ragazzi si conoscevano sul serio.

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Ma veniamo ai fatti telefilmici. Nella serie Harry Houdini è interpretato da una vecchia conoscenza proprio per gli spettatori di House, Michael Weston, mentre sir Doyle ha il volto di un baffuto Stephen Mangan (Episodes).
A che punto incontriamo i nostri eroi in questo pilot? Siamo a Londra nel 1901, Houdini è un intrattenitore ormai affermato, sempre più impegnato nelle sue guerre contro gabbie e serrature, e Doyle ha appena “ucciso” Sherlock Holmes per tentare la strada della saggistica.
Spinti da un comune interesse verso un caso di cronaca che presenta alcuni elementi bizzarri, i due si incontrano negli uffici di Scotland Yard e, anche grazie alla loro fama, ottengono la possibilità di collaborare alle indagini. 
Il pilot in particolare è incentrato sull’omicidio di una suora, avvenuto in una casa di accoglienza. L’elemento bizzarro di cui parlavo sopra, è che la suora sembra essere stata uccisa dal fantasma di una delle ragazze ospiti della casa. Senza spoilerare troppo, vi basti sapere che la chiave del caso è rappresentata dal desiderio di rivincita delle ragazze, vessate dalle stesse donne che avevano promesso loro ospitalità e comprensione.
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Non solo le ragazze della casa di accoglienza sono in cerca di riscatto e di un miglioramento delle loro condizioni, ma nel pilot incontriamo anche un altro personaggio importante in questo senso: Adelaide Stratton, prima donna poliziotta a Scotland Yard (non solo nella serie ma anche nella realtà) interpretata dalla caruccissima Rebecca Liddiard. Il caso della puntata e la figura di Adelaide sono dunque occasioni per sottolineare ancora una volta la forte volontà della donna di emergere e affermarsi nonostante un tessuto sociale ostile.
Andando oltre il pilot, Houdini and Doyle vuole approfondire il tema del credere o meno in qualcosa che va al di là dell’umana conoscenza e comprensione, forse anche per sfuggire a una dura realtà. Anche i casi dei prossimi episodi avranno come comune denominatore il mondo del paranormale e i due detective improvvisati rappresenteranno due opposte scuole di pensiero sull’argomento e due opposti modi di affrontare le proprie vicende personali.
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Anche se il caso di per sé non è eccezionale, non è certamente ciò che rappresenta l’essenza di questa serie. L’amicizia e le dinamiche tra i due sono divertenti e vengono rese molto bene dai due attori, la Liddiard fa è un’ottima spalla per i protagonisti, e dopo aver visto il primo episodio rimaniamo con la curiosità di vederne altri.

Perché seguire Houdini and Doyle. Perché diciamocelo, Houdini è un vero califfo e Sir Doyle, beh, ci ha regalato tante gioie perciò è interessante approfondire l’amicizia-rivalità tra questi due pezzi grossi e vedere fino a che punto i fatti storici incroceranno la fiction.

Perché mollare Houdini and Doyle. Personalmente le serie procedurali non mi hanno mai convinto e alla lunga i casi potrebbero risultare un mix tra CSI e X-Files con in più le carrozze e le bombette (nel senso di cappello).

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