8 Luglio 2021

Consigli per recuperone: Freak and Geeks di Alessandro Molducci

Con Freaks and Geeks andiamo alla (ri)scoperta di una chicca ormai ventennale

Recuperoni

È andata così: qualche settimana fa su Facebook Federico Bernocchi (uno dei migliori recensori e speaker radiofonici in circolazione ma soprattutto uno di noi) l’ha buttata lì e ha creato questa gara ad eliminazione per decidere quale fosse la migliore serie di inizio millennio (2000-2010). Tra i titoli ha messo anche Freaks And Geeks: la serie è del ’99 ma, essendo il Bernocchi persona dall’etica indomita, lui ce l’ha infilata lo stesso perché essendo uno di noi si sarà detto “perché sì”. Io l’ho votata subitissimo, Freaks And Geeks, è stato quasi un riflesso incondizionato, come dire che il sole è giallo, quelle robe lì. Ricordando poi che il sole in realtà è fondamentalmente arancione mi sono ritrovato raziocinante, mi son detto “ma magari è perché l’ho vista a quell’età e oggi rimarrei deluso”, e siccome non mi piace avere ‘sti dubbi amletici mi sono rivisto la prima puntata. Esterrefatto, mi sono subito rivisto anche la seconda la terza la quarta e mio dio magari me ne lasciano scrivere su Serial Minds…

Ed eccoci qua. Lo dico subito: Freaks And Geeks è un capolavoro, di quelli che puoi scrivere “capolavoro” senza che nessuno dica bao, tipo La Pietà di Michelangelo: per quanto più umili i livelli di perfezione son quelli lì. Quindi è assolutamente inutile che inizi ad incensarvela: chi già la conosce sa di cosa sto parlando, chi non la conosce potrebbe trovare quel che scrivo irritante. Quindi proverò, per quel che mi riesce, a spiegare a chi non l’ha vista perché dovrebbe vedersela, e a chi l’ha vista perché potrebbe riguardarsela senza alcun timore.

Partiamo dalle basi. Freaks And Geeks è un teen drama, a me i teen drama non sono mai piaciuti e il motivo è semplice: non rispecchiano affatto la mia esperienza “teen”. Il perno di quelle produzioni americanissime ruota sempre attorno al fatto di essere (o cercare di essere) “popular”, concetto turbo-capitalista che in Italia semplicemente non esiste. Nei nostri licei non ci sono ragazzotti dalla mascella squadrata che spaccano in qualche sport e vengono idolatrati da cheerleaders che poi ci si accoppiano, no, nei nostri licei (nell’ottica americana) siamo quasi tutti “freaks” o “geeks”.

L’incipit di F&G è questo: ragazzotti in uniforme da football americano che si allenano, la camera si sposta sugli spalti e troviamo la bella ragazza bionda e pettinatissima che parla col bel ragazzo biondo e pettinatissimo. Lei: “Ultimamente ti vedo un po’ distante, Brad… ti ho fatto qualcosa? Perché se è così voglio che tu me lo dica…” Lui: “Ashley, è solo che…” Lei: “Voglio la verità e qualunque cosa sia l’affronteremo insieme, ma dobbiamo comunicare, ho bisogno che tu parli con me” Lui: “Ashley, è solo che ti amo talmente tanto… che mi fa quasi paura”. Si baciano sorridendo e la telecamera si sposta SOTTO gli spalti, dove i nostri protagonisti parlano di magliette lasciate improvvidamente in giro da ragazze che conoscono, si contendono verbalmente chi si è fatto prima la tale, parlano insomma come dei normali teenagers. E, non so perché l’ho notato solo oggi, sono tutti mori. Sono come noi: magari non abbiamo mai discusso di chi si sia trombato prima la tale (io non lo farei mai) ma nel gergo, nei toni, nello spirito, sono infinitamente più vicini a noi dei due pettinatissimi sugli spalti, e chi ha scritto Freaks And Geeks lo sa e ha scritto questa serie sperando di incontrare un pubblico vero e non uno che si abbandona alle suddette fantasie turbocapitaliste.

Quello che sconquassa, quello che m’ha davvero rintronato rivedendo Freaks è quanto sia una serie onesta. Per piacere cliccate sulla sigla che vi posto qui sotto e ne riparliamo:

Da conoscitore smaliziato del rock, quando sentii questa sigla pensai subito “ok, Bad Reputation è del 1980 ma questa di sicuro sarà una re-incisione per i palati del 2000. E invece no. Non importa che vi piaccia o meno il pezzo (a me sì ma de gustibus), importa che quel pezzo sia stato effettivamente inciso nel 1980 ma sembra inciso nel 2000, e la serie, del 2000, sia ambientata nel 1980. Già si lavorava sulla nostalgia, e la nostalgia nel 2000 era il 1980, ma qui il discorso è molto più sottile che nelle operazioni seriali moderne: i protagonisti della serie potrebbero essere anche ragazzi di oggi, ok senza internet ma con la stessa sfacciataggine adolescenziale che è poi l’unica cosa che importi dell’adolescenza.
Più ci ragiono, più la riguardo e più tutto torna, in Freaks And Geeks, e non stiamo parlando di chissà che opera concettuale, stiamo parlando di una serie che si intitola “Strani e sfigati”, una serie per teenagers scritta da gente che si ricorda cosa voglia dire essere dei teenagers e che infatti può piacere a chiunque, anche a me che ho il doppio degli anni dei protagonisti. E porcaccia la miseria che protagonisti!

Chi ha fatto il casting di F&G meriterebbe un monumento: Linda Cardellini, Jason Segel, Seth Rogen, un Martin Starr già genio assoluto, tutti alla prima vera grossa produzione, tutti già fantastici. E James Franco. James Franco è l’unico ragazzo che mi abbia fatto dubitare della mia eterosessualità. È troppo troppo davvero troppo figo, è il ragazzo che vorrebbero tutte le ragazze, l’amico di cui vorrebbero fregiarsi tutti i ragazzi. E non è mica figo, nella serie: è un due volte ripetente l’anno, un manipolatore, un perditempo di prima categoria. Ma è adorabile nella sua giovinezza, come lo sono tutti i suoi comprimari: non ragazze e ragazzi in gamba, ma persone in fondo a posto, che potrebbero essere nostri amici perché pure coi loro evidenti difetti fanno parte dei “buoni”, gli stronzi sono ben altri e la serie ce lo mostra di continuo, e il modo con cui ce lo mostra è modernissimo.
Freaks And Geeks potrebbe esser stata girata ieri, non è invecchiata di una ruga. Oh tu che mi leggi, lo so che stai pensando “ma è una serie vecchia e le cose invecchiando perdono di ficcanza” e invece no. Freaks And Geeks per ritmo, temi, scrittura, freschezza, potrebbe essere davvero stata girata l’altro ieri. Era una serie mostruosamente avanti coi tempi, che è poi probabilmente il motivo per cui fu cancellata dopo una sola stagione (ma sono 18 episodi da tre quarti d’ora, insomma di roba ce n’è).

Bene, ho fatto il mio lavoro: non l’hai vista? Guardatela. L’hai già vista? Riguardatela, è uno spasso da non crederci. E sia chiaro: io le serie non me le riguardo mai, ci sono quelle nuove e non ho tempo per quelle già viste, ma con Freaks non riesco proprio a fermarmi (sono ancora a metà, che bellezza).

A questo punto ai più concentrati tra voi dovrebbe essersi accesa una lampadina: “scusa, ma se ‘sta serie è così seminale, è così avanti, è questo capolavoro incensato da tutta la critica e che piacerebbe a chiunque… perché non l’ho già intravista?” Ottima domanda! “Strani e sfigati” è talmente fedele al suo titolo che… beh, è stata sfigata. In Italia è passata qualche mese coi sottotitoli su Amazon e l’han subito tolta. Se c’è un fraintendimento che ho letto un po’ ovunque su questa serie è che sia una serie “punk”, quando in realtà i protagonisti sono completamente immersi nell’hard-rock (ottimo, peraltro, dai Zeppelin ai Voivods) e, sigla a parte, l’unica cosa punk che abbia è la sfiga ricercata e ostentata che erge come propria bandiera. È il suo voler essere diversa, il suo voler raccontare le cose per come stanno davvero, che sono sì tratti comuni del punk ma lo sono anche di qualsiasi altro contesto teen “non allineato” dagli anni ’60 ad oggi. È semplicemente, come scrivevo in apertura, una serie onesta fino al midollo, e né 20 anni fa né oggi né mai l’onestà ha mai racimolato tutti ‘sti consensi. Eppure è tutto quello di cui abbiamo davvero bisogno.

Post-scriptum: in realtà l’anno scorso è uscita una serie teen che è piaciuta anche a me: Teenage Bounty Hunters. Indovinate? È già stata cancellata. Tempi duri per i cuori puri…

Post-post-scriptum: ho volutamente evitato di ammorbarvi con la giustezza di certe pratiche illegali, ma l’inesistenza di Freaks And Geeks da qualsiasi palinsesto italiano secondo me parla da sola. Come dico sempre: quando rastrellavano gli ebrei, nasconderli in casa era illegale. Voi da che parte sareste stati? Fate a modo, abbracciate la bellezza e sparatevi Freaks And Geeks.

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