27 Aprile 2011 8 commenti

La Versione di TINA di Vale'n'Tina

Vestiti avorio e uccelli verdi

Non vi lascerò orfani!
Che non solo è il titolo di un libro della Daria Big-niardi, ma anche la mia dichiarazione d’intenti. È terminato il seminario, e di questo soffriamo un po’ tutti.
Come l’ultimo giorno di liceo: tra un liberatorio ‘fanculo che da cinque anni ti macerava le interiora, urlato prima all’indirizzo della prof. d’inglese (indubitabilmente al mondo col solo scopo di rovinare la tua giovine esistenza), e poi genericamente allargato a tutto l’edificio scolastico ivi compresi
1-i bibliotecari (che ti minacciavano di torture efferate un mese sì e l’altro pure perché non riportavi mai i libri- ohhh calma! Ma ‘manco fossero vostri sti libri!),
2- i bidelli (che facevano la spia alla anzi citata prof. d’inglese quando ti sgamavano a bigiare) e
3- Gino il barista (Gino con i tuoi panini è un miracolo che non abbia contratto la peste)
dicevo, è come quel giorno quando, tra un ficcone e l’altro, al suono dell’ultima campanella della tua vita ti scopri dentro una strana malinconia, un vuoto, un sentimento come di tenerezza e rimpianto che resta sospeso.
Sì, professori, brutti stronzoni, mi mancherete.
Ecco, tolta la parte degli insulti e dei gestacci, tra me e voi è un po’ così.  È stato bello, perché lasciarsi?
Tanto più che ieri ho avuto sulla chat di un noto social coso la seguente discussione:

OMISSIS
Ma possiamo concentrarci sull’incapacità della
donna di cercare l’uomo buono e puntare invece
quello stronzo…cioè…parliamone?!
IO
Sì, uomo buono/stronzo merita
approfondimento e riflessione coscienziosa.
OMISSIS
Dai ti pare?!!!!!!!!!! Assurdo!!! Sono matte!!
Cioè capisco uomo fascinoso vs uomo ingenuotto però…
IO
Si vabbè, è più complicato dell’autolesionismo spiccio; cmq
stai sempre attento a quello che mi dici perchè è un attimo che ti si ritorce contro.

Ipse dixit.
Comunque, vista l’abnorme quantità di punti esclamativi utilizzati dal mio amico e le polemiche che al tempo suscitò la seconda lezione riguardo lo scontro Aidan/Mr. Big, mi sono messa una mano sulla coscienza e ho capito che la questione richiede un’ulteriore riflessione.
Ricapitoliamo per gli assenti e per coloro i quali non seguono SATC (e non sanno dunque stare al mondo): Carrie ama Big. Big è cattivo; molto cattivo. Così cattivo che a tempo debito la mollerà sull’altare imbozzolata in un improbabile vestito avorio con un uccello verde in testa (mazza gli americani; sono strani, lo sappiamo).
In tempi non sospetti, quando vestito avorio&uccello verde distavano ancora un paio di serie e il perfido Mr.Big era fuori radar, fece la sua comparsa Aidan.

REGIA, FOTODIAIDAN GRAAAZIE:

Vabbè. Ormone mio, taci.
Stiamo innanzitutto parlando di un uomo la cui prestanza t’induce a immaginare composizioni tra il tuo e il suo corpo al limite della legge di gravità; cose che nemmeno sapevi esistessero. Stiamo parlando di un uomo in grado di lucidare il tuo parquet (che non è solo una metafora sessuale ma anche una sua reale capacità). Stiamo parlando di un uomo che sa cucinare le fajitas, costruire mobili, sbrinare il freezer e sospetto anche rammendare.
Suddetto uomo, Carrie, ti ama. Quell’altro, il pozzo d’ingratitudine e perfidia, mi pare abbia dato ampi e conclamati segni della sua incapacità a stabilire una relazione sana.
Perché Carrie (e –fidatevi- qualunque altra donna) ha bisogno di arrivare fino al vestito avorio e all’uccello verde?

Secondo voi, un uomo, sa cos’è la cellulite (sembra che non c’entri una mazza, ma ho studiato filosofia e tranquilli che al punto ci arriviamo)?
No, non lo sa.
Cioè, ormai li abbiamo talmente bombardati con la menata che in spiaggia quest’anno no perché ho la pelle a buccia
d’arancia, che ormai lo sanno anche loro che la cellulite c’è e provoca un discreto disagio. Però, prima che le donne facessero questo deprecabile auto-gol, l’uomo non conosceva l’esistenza del cuscinetto, e al limite nemmeno ci faceva caso.
È la donna che addita la sua simile sotto l’ombrellone e ne sparla. Perché? Perché il bisogno fondamentale della donna, come ricorderete, è farsi invidiare.
L’additamento dell’altrui adipe ha alle spalle il seguente ragionamento:
TESI: lei ha più cellulite di me, io ne ho di meno ANTITESI: quindi io sono più figa SINTESI: tiè, ho vinto.

La compulsione verso i Big cela la medesima logica: le donne identificano un soggetto che –a loro insindacabile parere- è il più fico di tutti. Essendo detto uomo (ovviamente) inconquistabile e indisponibile, ne consegue che, il farlo proprio, incoronerà più fica del reame -davanti a se stessa e alle altre donne- colei che riuscirà nell’impresa.
Ora: questo non accade MAI.
E non accade mai perché l’inconquistabilità di un uomo è direttamente proporzionale al suo essere un sociopatico dal quale meglio sarebbe girare al largo.
Ma la donna no, niente, legge il di lui solitario girovagare nella nebbia mattutina come una chiara richiesta di affetto. “Stronzo” viene immediatamente tradotto in “sono un uomo di affascinante complessità, ti prego, cambiami”.
Quindi, sostanzialmente, tutto si riduce a un problema di traduzione e a una gara a chi ce l’ha più lungo.

NB: guarire si può. Giuro. Ho visto donne che ce l’hanno fatta. Personalmente ho ancora qualche problema ad accettare le distese di asfodeli, ma sto cercando di smettere.

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