17 Ottobre 2012 1 commenti

Chicago Fire – Tipo ER, ma con i pompieri di Marco Villa

A sorpresa, il miglior pilot visto finora. Semplicemente onesto.

Copertina, Pilot

Chicago Fire è una serie sui pompieri. Ok, lo so. Detta così è la cosa peggiore che si possa immaginare. Perché cosa vi viene in mente? Così, al volo, a me vengono in mente queste cose: eroismo a strafottere, muscoli, capelli corti ma molto curati, volti tesi e un po’ sporchi di fuliggine, bambini intrappolati da salvare mentre le fiamme ardono e magari qualche gattino sull’albero che fa tanto tenderness. Oh: c’è tutto, a parte i gattini, ma magari recuperano.

Chicago Fire è semplicemente una serie che segue una caserma di vigili del fuoco e annessa ambulanza con paramedici. È una serie facile, nel senso che è esattamente quello che vi aspettate, raccontato nel modo che vi aspettate, girato nel modo che vi aspettate. E non è nemmeno una novità, visto che è praticamente la stessa cosa di Third Watch, da noi Squadra Emergenza, una robina in onda per sei anni e marchiata John Wells. Quindi: tutto esattamente come vi aspettate, ma fatto un gran bene.

Chicago Fire non è una serie rivoluzionaria e nemmeno quella che vi farà gridare al miracolo, ma è ciò che si definisce e si deve definire un buon lavoro. C’è tutto: l’azione e il pathos di un mestiere che si presta, il lutto da elaborare, i drammoni personali, le giovani reclute, gli amori che prima o poi sbocceranno. C’è persino il coté lesbo chic.
Nella prima puntata tutto è subito chiaro: stiamo parlando di un ER con il fuoco, né più né meno.

ER sappiamo tutti cos’è, quindi evito di buttare giù battute su battute e mi stacco un attimo dal pilot per una considerazione gnerale. Normalmente non avremmo usato parole chissà che entusiastiche per un prodotto di questo tipo, ma quest’anno il panorama dei pilot è talmente desolante che una serie fatta semplicemente bene si fa notare e dà una bella boccata di ossigeno. Ancora di più: è probabilmente il miglior pilot visto finora, anche se è parecchio lontano da tutto ciò che spingiamo da due anni su questo sito. E poi non venite a dire che siamo di mentalità chiusa eh. Visto?

E sapete il perché di questo endorsment? Perché qui tutto scorre via liscio. Dal cast (Jesse Spencer, aka Chase di House e Taylor Kinney, aka uno dei licantropi di The Vampire Diaries, perfetti nella loro monoliticità senza scavo psicologico) alla scrittura, alla messa in scena, fini alla regia, una delle più curate tra quelle viste nelle serie USA ultimamente. E poi c’è anche la chicca: nel pilot compare rapidamente il sindaco di Chicago, che è interpretato dal vero sindaco di Chicago, ovvero Rahm Emanuel, già chief of staff di Obama alla Casa Bianca.

Ma alla fine di questa manfrina, tutto quello che conta è: Chicago Fire è una serie fatta bene. Punto. Mi pare una cosa onestissima, no?

Perchè seguirlo: perché mantiene quello che promette. E lo mantiene bene

Perché mollarlo: perché è ER con i pompieri. E capite che non è il concept più accattivante



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