16 Giugno 2016 15 commenti

Il trailer di The Young Pope di Paolo Sorrentino è una discreta figata di Diego Castelli

A questo punto facciamo pure partire l’hype

Young Pope

A me il cinema di Paolo Sorrentino non fa sempre impazzire e, paradossalmente, fra i suoi film La Grande Bellezza è forse quello che m’è piaciuto meno.
Detto questo, è difficile non riconoscergli un grande talento con la macchina da presa, la capacità di fare quello che il cinema è nato per fare, ovvero raccontare prima di tutto “per immagini”.

Per questo, a suo tempo, la notizia di una collaborazione fra Sorrentino e HBO per la scrittura e la regia di una serie con Jude Law in abito papale mi aveva colto assai favorevolmente: perché speravo (e spero) che la forza narrativa della grande cable americana potesse sposarsi benissimo con l’occhio maestoso del regista napoletano: diciamo che possono completarsi a vicenda.

Ora che è arrivato il primo trailer della serie, possiamo serenamente far partire l’hype.
Protagonista di The Young Pope (che HBO coproduce e distribuisce negli States, anche se in realtà la gran parte del progetto nasce e cresce in Italia a Sky Atlantic) è un Jude Law diventato per l’appunto un “giovane papa”. Si tratta del primo pontefice americano, Pio XIII, al secolo Lenny Belardo.
Quindi un papa di nome Lenny. Interpretato da Jude Law. Capite bene che questa roba va vista a prescindere.

Il trailer mostra quello che effettivamente potevamo aspettarci: una messa in scena ricca e contrastata, e un approccio alla materia religiosa che sembra insieme concreto e molto umano (la sigaretta, la piscina) ma anche innervato da una specie di misticismo (le vesti sfarzose, la preghiera di fronte ai camion). Le poche informazioni finora giunte sulla trama parlano di un protagonista assai conservatore ma capace di compassione per i deboli, inserito in un meccanismo politico e sociale tutt’altro che semplice.
Per quanto in America parlino già di House of Vaticans, non ha comunque tanto senso fare troppe previsioni ora, tanto vale aspettare ottobre. Certo è che questo scarno minutino promette un racconto forte e provocatorio, e riempie gli occhi di immagini tutt’altro che banali.

Nella speranza che Sorrentino sappia smussare o riequilibrare certe sue lentezze in nome di un racconto diventato televisivo (ma non è mica pirla, quindi sono fiducioso), la mia maggiore aspettativa è tutta rivolta verso la prima scena in cui reciteranno insieme Jude Law e Silvio Orlando, che interpreta il Segretario di Stato Vaticano.
Potrebbe essere il momento più alto della storia del cinema e della tv e dei fumetti e della telenovela.

 



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