27 Giugno 2017 1 commenti

Ackley Bridge – Prove tecniche di integrazione in una serie teen di Marco Villa

Cosa succede quando unisci le scuole di un quartiere bianco e di uno asiatico?

Brit, Copertina, Pilot

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La teoria del microcosmo non esiste, ma se esistesse direbbe che il modo migliore per sviscerare un tema è raccontarlo a partire da un piccolo nucleo di protagonisti e da una situazione emblematica, ma non troppo palese. Ad esempio, se voglio raccontare la situazione di contrapposizione tra diverse comunità in Inghilterra, posso evitare di farlo partendo da adulti e storie strappalacrime. Per farlo, posso inventarmi la fusione tra scuole di due quartieri radicalmente diversi tra loro e usare questo incontro-scontro per allargare il discorso e parlare di quella che ci ostiniamo a chiamare integrazione, ma che andrebbe chiamata normalità.

Questa serie, invece, si chiama Ackley Bridge ed è in onda dal 7 giugno su Channel 4. Ackley Bridge è anche il nome di una scuola che nasce dall’unione di due scuole distinte, una frequentata prevalentemente da studenti bianchi e una dalla comunità araba e asiatica. La serie inizia il primo giorno del primo anno scolastico post-fusione e inizia con gli inevitabili scontri tra gli studenti. C’è il ragazzo che si intesta il ruolo di provocatore, attaccando a testa bassa le compagne di classe musulmane con insulti e prese in giro, ma c’è anche la ragazza bianca che scopre che l’amica di sempre (asiatica) preferisce stare con le ragazze della sua stessa origine, snobbandola e vergognandosi di lei.

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Il livello base è questo, quello degli studenti: alle normali paranoie di qualsiasi serie adolescenziale ambientata in un liceo, si aggiunge quella etnico-religiosa. Il problema non è più solo accettarsi e farsi accettare, ma farlo all’interno di uno scontro generale che è quanto di più attuale ci possa essere. La tensione interiore tra radici e presente è tema importante ed è bello che venga esplorato in una serie con protagonisti dei teenager. Ovviamente ci sono anche gli adulti, che sono poi gli insegnanti della scuola, impegnati a tenere insieme le proprie vite (come da tradizione nelle serie teen, gli adulti sono degli scappati di casa) e di garantire un futuro alla nuova scuola.

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Ackley Bridge è una serie intelligente, che prova a raccontare un tema difficile in modo diverso dal solito. Dalla sua ha il classico stile di queste serie inglesi: ruvido e senza grosse attenzioni al politically correct. Allo stesso tempo, si porta dietro anche i difetti tipici di queste produzioni, ovvero una scrittura che a tratti si concentra più sul colpire lo spettatore che sul delineare personaggi e trame. Risultato: personaggi tutt’altro che indimenticabili a togliere forza a idea e spunto importanti.

Perché seguire Ackley Bridge: perché è una serie teen con un punto in più in quanto a tematiche

Perché mollare Ackley Bridge: perché non ha la forza di esaltare e portare fino in fondo le proprie peculiarità

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