4 Maggio 2011

La versione di Tina – Le regole del lasciarsi di Vale'n'Tina

Cosa succede un anno dopo?

Per noi donne del XXI secolo, il luogo depositario di tutti i saperi è Sex and the City.
E non dite di no.
Se dite di no, state mentendo.
Comunque: questo fatto che Carrie ha sempre ragione è cosa nota, personalmente l’ho accettata da tempo;  addirittura ho alcuni episodi must che teraupeticamente rivedo all’abbisogna.
Gli uomini sono tutti strani, Come far funzionare una relazione, Quando gli uomini sono troppi?, Strane manie da single ecc.
Come disse Aristotele  nella sua Poetica:  “Noi proviamo piacere a vedere le immagini le più precise delle cose, la vista delle quali sarebbe dolorosa nella realtà, come gli aspetti di animali i più ripugnanti e dei cadaveri”. Ovvero: meglio veder sbriciolato il cuore di Carrie anziché il nostro.
Ecco,dopo essermi tronfiamente bullata della mia passata carriera accademica arriviamo alla questione di oggi; premessa: fine prima stagione di SATC, Carrie&Big si mollano. Dolore, sofferenza, pianto e stridore di denti.
Questione di oggi: inizio seconda stagione, episodio intitolato Le regole del lasciarsi.
Carrie è sempre stratofiga, sempre col capello piastrato o scrupolosamente arricciato, mai una vescica, il naso che cola, mai che le scappi la pipì in momenti decisamente inopportuni.
Eppure, dopo la rottura col Principe degli inferi, si aggira per NY in uno stato pietoso; deambula con quel tipico passo da zombie che le donne sfoggiano per manifestare dolore. Indossa una pelliccia palesemente finta tutta spelacchiata, ha il trucco che si scioglie, gli occhi pesti, non si lava da giorni. Insomma, una schifezza vera.
E lì, tiè che ti spara la frase rivelazione: “Quando vivi in una piccola isola come Manhattan, le possibilità d’incrociare quello che ti ha spezzato il cuore sono incredibilmente alte. Le possibilità d’incrociarlo quando hai un aspetto di merda, sono anche di più”.
Quanto è vero scusate?
Nel mio caso per fortuna trattasi di cose accadute tempo addietro che provocano dunque ilarità anzichè dolore. Comunque, il punto è che l’unico giorno della vita in cui decido di uscirmene in tuta (dai, fate finta di credermi), senza trucco e credo perfino con un leggero accenno di pezza ascellare, e mi metto seduta, per strada, a fare la barbona fumandomi una sigaretta, ma chi vedo all’incrocio?
Ovvio, il mio personale Yoda from the Hell, lo Yoda dall’Inferno, l’ei fu maestro del dolore. Ma dimmi te la sfiga oh. Mai che queste occasioni si verifichino quando faccio l’equilibrista su un bel tacco dodici. No. Quando faccio schifo ci dobbiamo incontrare. Mannaggia li morté.
A parte la mia reazione veramente adulta, da ragazza equilibrata e matura (mi sono tuffata di lato e nascosta dietro un albero), mi è tornata alla mente la puntata che vi dicevo prima.
Sono andata a rileggermi le famose regole del lasciarsi e ho scoperto che, a distanza di un anno, detti precetti vanno rivisitati come segue:

REGOLA DEL LASCIARSI N. UNO: Distruggere tutte le foto dove lui ha un’aria sexy e tu sembri felice.
UN ANNO DOPO:quella faccia da babbuino non è classificabile come espressione sexy. No. Decisamente, quella non era un’espressione sexy. Probabilmente stava starnutendo.

REGOLA DEL LASCIARSI N. DUE: Mentire. E’ più facile che ammettere la realtà delle cose.
UN ANNO DOPO: vero. Il tempo ti ha disappannato la vista e ricalibrato i gusti estetici; prendi coscienza che quella camicia bianca che lui portava frociescamente slacciata di uno o due bottoni era più il sintomo di un’omossessualità latente che non la prova del suo essere un uomo di stile. E quando puzzava un po’ di sudore non era “uaaaa che bello l’omo virile”. No. Era una schifezza. E la sua non era una bellezza picassiana, così, un po’ asimmetrica. Era un mostro, punto.
Ma per salvarsi la reputazione è meglio negare. Negate, negate anche l’evidenza.

REGOLA DEL LASCIARSI N. TRE: Finchè non si è emotivamente stabili non mettere piede nei negozi.
UN ANNO DOPO: beh questa è una legge non scritta di quelle che non cadono mai in prescrizione, ex o non ex. Per inciso, nessuna donna la rispetta. Lo shopping è ancor oggi il metodo terapeutico più riuscito che io conosca. Le donne in crisi fanno bene all’economia.

REGOLA DEL LASCIARSI N. QUATTRO Non smettere di pensare a lui neanche per un momento perchè è proprio in quel momento che lui apparirà.
UN ANNO DOPO: mhm. A parte che ho dei dubbi sulla sintassi di questa frase, in ogni caso su questa regola Carrieana sono in disaccordo. Va ribaltata: non pensare a lui mai, neanche per un momento. E quando ti appare, con un colpo di reni gettati sul lato nascondentoti dietro l’albero più vicino.
Poi sentiti fiera di te stessa.

REGOLA DEL LASCIARSI N. CINQUE La più importante di tutte: Non conta chi ti ha spezzato il cuore o quanto ci vuole per guarire, non ce la farai mai senza le tue amiche.
UN ANNO DOPO: eeeeee alè piangiamo, la fiera del sentimentalismo. Grazie best friend vi lovvo forever in the secula seculorum!!!!
No, comunque, è vero. Senza un supporto amicale (non per forza femminile) non si va da nessuna parte.

In ogni caso, dopo tutto questo, mi rimane una sola grande certezza: se prendevo sul serio quella camicia sbottonata, mi sarei evitata lo zompo dietro il tronco.



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