27 Maggio 2015 29 commenti

Wow, c’è il pilot di Supergirl, ed è una puttanata! di Francesco Martino

Potevamo pure aspettare sei mesi…

Copertina Pilot, Pilot

Supergirl

 

A CBS non devono volersi molto bene, o se non altro devono avere dei sistemi informatici abbastanza scarsi, tanto da riuscire a far trapelare online il pilota di una delle loro serie più attese con ben sei mesi d’anticipo.
Sì, parliamo di Supergirl, il cui primo episodio è magicamente comparso online in altissima qualità e senza alcun watermark pochi giorni fa, spargendo il terrore nella redazione di Serial Minds e facendo nascere un enorme dubbio: cedere o non cedere? Alla fine non ce l’ho fatta, prendendomi così lo scomodo compito di guardarlo per poi dover attendere metà anno per scoprire come proseguiranno le avventure di Kara Zor-El.
Ma indovinate cosa? Non mi interessa, perché dopo questo pilot la mia curiosità per la serie se non è morta è quantomeno in coma.
Supergirl non è brutta, ma soffre di uno dei malanni peggiori per una serie tv: è indecisa. Questo primo episodio fa il compitino senza nessun guizzo particolare, presentandoci la protagonista come solo le serie scontate sanno fare.

Dopo aver visto la piccola Kara spedita da Kripton sulla Terra con il compito di “proteggere suo cugino” (che sarebbe Superman), ce la ritroviamo protagonista di una copia mal riuscita de Il Diavolo Veste Prada, dove Calista Flockhart (Ally McBeal, e se non lo sapevate potete anche uscire dal sito) veste i panni del capo spietato e senza cuore che maltratta i suoi dipendenti usandoli come schiavi. Sì, del tipo che nella realtà sarebbe sommersa di denunce per mobbing.
Kara vive quindi la tristezza di una vita da impiegata schiava nonostante i suoi enormi poteri, tenuti nascosti sotto consiglio di Alex, la sorella adottiva, convinta che il mondo non la capirebbe, nonostante a pochi chilometri di distanza ci sia un uomo che fa esattamente le stesse cose. Sarà proprio la sorella, o meglio un guasto al suo aereo, che farà svestire Kara del suo completo da impiegata per vestire i panni della supereroina, facendo atterrare l’aereo e mostrando al mondo l’esistenza di un nuovo eroe con il mantello.

 

Supergirl 2

 

Da qui si inizia a ridere, perché nonostante Kara si sia palesata al mondo intero salendo in piedi sull’ala di un aereo appena atterrato e venendo filmata da almeno un centinaio di persone, nessuno è riuscito a riconoscerla (fatta eccezione per Alex) perché, tenetevi forte, il fumo dell’aereo le aveva sporcato i capelli, facendoli sembrare castani invece che biondi. Roba da spegnere il pc e andare a fare una passeggiata nel parco per riflettere.
Dopo aver investito Kara del suo ruolo da eroe, la serie decide però di impazzire, inserendo una marea di elementi totalmente a caso. Del tipo: la protagonista rivela la sua identità ad un collega di lavoro; un tipo con uno scarto dei make-up di Star Trek Voyager inizia a dare la caccia a Kara per vendicarsi; Alex fa parte del Department of Extra-Normal Operations, un gruppo segreto che monitora l’attività aliena sulla terra e che sta seguendo il tizio con il brutto make-up e altri, tutti fuggiti da una prigione spaziale caduta sulla Terra anni prima (aggiungo che questa prigione è enorme e nessuno si è accorto di nulla, ok…); Kara si allea con il DEO e sconfigge l’alieno nonostante lo scetticismo generale. La ciliegina sulla torta è poi una scena finale che dovrebbe creare hype per l’orizzontalità della serie, ma che in realtà fa alzare più di un sopracciglio.

Insomma, questo pilot sembra un grande minestrone di generi e situazioni, un frullato di cinquanta minuti che alla fine sembra dirti “scusaci, ma se non avessimo messo tutta questa roba non ci avrebbero ordinato la serie”. È ovvio che Supergirl avrà tutto il tempo di fare chiarezza sui plot da portare avanti, ma la sensazione generale è quella di una serie povera di spunti e di potenzialità, con un villain stereotipato (un despota spaziale nonché parente della protagonista, troppe novità insieme!) e davvero poche prospettive davanti a sé. Quando parlo di “prospettive” mi riferisco soprattutto alla possibilità di arricchire la serie attingendo al pantheon supereroistico DC, e quando mi mostro scoraggiato è sia perché i piani alti hanno dato l’ordine di non utilizzare nelle serie tv personaggi che compariranno nei film, sia perché qualche tempo fa Nina Tassler, chairman di CBS, aveva dichiarato “Arrow and Flash tare on a different network. So I think we’ll keep Supergirl to ourselves for awhile”, chiudendo di fatto le porte ad un mega crossover con le serie CW e condannando, almeno secondo chi scrive, la serie alla noia e al fallimento.

 

Supergirl 3

Non pensate che io sia troppo severo, ma anzi ricordatevi che siamo davanti a Supergirl, non certo l’eroe DC più esaltante di tutti i tempi, e che, nonostante l’ottima Melissa Benoist, l’appeal del personaggio rischia di essere tanto ridotto quanto a breve termine, se non pari a quello di The Cape (scusa Abed).
Decidere se proseguire o meno con questa serie è una vera e propria scommessa, dove la posta in gioco è la vostra pazienza e il vostro tempo. La buona notizia è che avete sei mesi per decidere.

Perché seguirla: amate alla follia i supereroi, tanto da sorbirvi cinquanta minuti settimanali di pessima CGI e combattimenti noiosi pur di vederne uno in più. Avete uno strano fetish per le donne in calzamaglia.

Perché mollarla: non ne potete più di gente che vola e salva le città, sopratutto quando le loro storie rimangono fini a se stesse.



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