9 Dicembre 2014 4 commenti

Arrow Flash crossover: CW che fa bene i compiti di Francesco Martino

Poteva andare peggio, e invece ci siamo divertiti

Copertina, On Air

Arrow Flash (2)

Ve lo ricordate Smallville? Vi ricordate quando provarono a introdurre quella sorta di Justice League dei poveri composta da un gruppo di esaltati in calzamaglia che sembravano usciti fuori da Kick-Ass? Ne è passato di tempo, e CW qualche passo in avanti l’ha fatto, così come le trasposizioni televisive e cinematografiche dei comics. Per il canale americano da me tanto amato il 99% del merito va a Greg Berlanti, l’uomo che due anni fa decise di lanciare Arrow sullo stesso network che tempo prima aveva rovinato non solo l’adolescenza di Clark Kent, ma anche quella di molti telespettatori (Diego Castelli ci tiene a dissentire su questo punto, vai Clark, sei tutti noi! O almeno “alcuni di noi”).

Indipendentemente da ogni giudizio personale la serie sull’arciere DC ha funzionato, e continua a farlo, portando avanti un progetto di puro entertainment ben consapevole dei propri limiti. Con l’arrivo di The Flash poi, sempre a opera del duo Berlanti-CW, si è aperta la strada a un universo televisivo espanso, una versione in piccolo di quel mega progetto cine-tv portato avanti dalla Marvel, la cui nascita ha sin da subito portato a un unico imperativo nelle menti dei geek di tutto il mondo: crossover.
Detto fatto, perché proprio sette giorni fa CW ha deciso di accontentare i propri fan trasmettendo il doppio episodio che raccontava il nuovo incontro tra Arrow e Flash. La prima notizia è che, contrariamente a quanto sperato da molti detrattori, non è andata per niente male; la seconda, invece, è che visti gli ottimi ascolti, probabilmente ci concederanno il bis.

Ma partiamo dall’inizio: nella prima parte, dal titolo molto esplicativo Flash vs Arrow, Barry deve fronteggiare un meta umano in grado di tirare fuori il lato più violento di chiunque lo guardi negli occhi. Ad aiutarlo in questa missione arriva Oliver, trovatosi a Central City per indagare su dei boomerang utilizzati per uccidere un agente ARGUS (il tutto visto nel precedente episodio di Arrow). L’arma appartiene a Digger Harkness, un ex membro della Suicide Squad sfuggito al controllo dei suoi superiori a ora intenzionato a vendicarsi di questi. Questa volta sarà Flash ad aiutare Oliver nella lotta contro Harkness, detto anche Captain Boomerang, nel secondo episodio del crossover dal titolo The Brave and the Bold.
FLASH VS. ARROW

Insomma, uno dei punti di forza di questa operazione è senza dubbio la trama, semplice ma funzionale, che si incastra perfettamente nelle linee narrative portate avanti dai due serial. Nel farlo però si dimostrano qualcosa di più di semplici “contentini”, riuscendo a far emergere temi interessanti come il confronto tra un mondo fatto di criminali folli, come quello di Arrow, e uno popolato da gente con super poteri e buffi soprannomi, come quello di Flash. Questo, oltre a farci sorridere con la reazione esterrefatta di Diggle davanti alla velocità di Barry, ci regala anche dialoghi importanti tra i due protagonisti, costretti a confrontare i propri metodi di lavoro e a scontarsi proprio a causa di questi.
Se poi qualcuno temeva che il fan service potesse fare da sovrano in un’operazione di questo tipo beh, può tirare un sospiro di sollievo. Fatta eccezione per alcuni momenti inseriti per accontentare i fan (una bella discussione su chi vincerebbe in una lotta tra i due eroi), entrambi gli episodi si concentrano esclusivamente sul portare avanti la propria trama orizzontale: Flash, dopo aver perso il controllo a causa del meta umano, è braccato dalla forze dell’ordine; mentre Oliver è sempre più vicino a scoprire l’identità dell’assassino di Sara.

Dovendo poi essere pignoli, potremmo dire di come questo crossover abbia aiutato più la serie dell’arciere incappucciato che l’altra, tirandola su sia in termini di ascolti che in quelli narrativi (leggetevi il mio parere sulla season première per capire meglio), spezzando un po’ quella monotonia derivata dall’eccessiva serietà che spesso affligge Arrow e che Flash sta abilmente evitando grazie ai suoi meta umani e all’indole scanzonata di Barry.
Arrow Flash

Insomma, l’idea ha funzionato alla grande, merito soprattutto di un universo narrativamente coeso e che riesce a supportare un’operazione del genere senza farla sembrare forzata. A questo proposito vale la pena di mettere una volta per tutte la parola fine a quelle idee che volevano l’Oliver Queen televisivo sul grande schermo accanto a Henry Cavill e Ben Affleck. È ormai chiarissimo che i due universi (quello del piccolo e quello del grande schermo) sono e resteranno separati: Ezra Miller sarà il Flash dell’universo cinematografico, mentre Jai Courtney sarà Captain Boomerang nel film sulla Suicide Squad (del tutto casualmente i due interpreti di Boomerang, televisivo e cinematografico, vengono entrambi da Spartacus!).
Questo per dire che mai come ora la declinazione televisiva dei comics DC necessita di prendere una strada propria, magari rischiando qualcosa come con Supergirl, ma prendendo definitivamente le distanze con quanto sarà fatto sul grande schermo. Purtroppo la strada è ancora lunga (e Gotham rimarrà comunque separata), ma le possibilità date dalla serialità sono davvero tante, e sicuramente capaci di toglierci qualche soddisfazione.

Ecco, questo crossover, oltre ad avermi convinto, mi ha fatto anche venire voglia di vedere dell’altro, magari facendoci dimenticare certe oscenità viste in Smallville (ancora, ma la smetti o no?!?).

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