20 Ottobre 2015 4 commenti

The Good Wife stagione 7: giusto continuare, anche quando si fa fatica di Chiara Longo

Una stagione iniziata con luci ed ombre, ma con un personaggio che ha ancora molto da dare

Copertina, On Air

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Comunicazione ci servizio: la nostra Chiara ci aveva consegnato questo articolo per settimana scorsa, ma vicissitudini nostre ci hanno portato a pubblicarlo solo ora. Esiste quindi un terzo episodio che Chiara non aveva ancora visto prima di scrivere il pezzo. Se in quel terzo episodio Alicia Florrick muore (dico per dire), qui non ne teniamo conto. 

OCCHIO! SPOILER DEI PRIMI DUE EPISODI DELLA SETTIMA STAGIONE!

Se i giochi di parole con i titoli delle puntate di The Good Wife sono davvero degli indizi, questa dovrebbe essere l’ultima stagione (se siete tra gli indegni che guardano le serie tv doppiate in italiano e pensate che guardarle in lingua originale sia un capriccio da radical chic, probabilmente non sapete di cosa sto parlando, e per dispetto non ve lo spiegherò*).

Partiamo col dire che la stagione precedente era stata caratterizzata da un po’ di noia e prevedibilità, prevedibilità che a onor del vero torna anche in questa stagione. D’altronde The Good Wife è sempre stata una serie dagli schemi molti rigidi. I protagonisti affrontano fasi di caduta e reinvenzione dei propri ruoli professionali (e sociali), ogni puntata presenta un caso giudiziario che di solito si risolve all’interno della stessa puntata, le dinamiche interpersonali tendono a ripetersi nel percorso tradimento-perdita della fiducia-inimicizia.
Dalla visione delle prime due puntate della settima stagione si evince un ritorno alle origini, quasi come una prima stagione.

1. IL LAVORO (e la ripartenza)
Alicia, dopo lo scandalo in seguito al quale ha dovuto rinunciare alla carica di procuratore capo di Chicago, deve reinventarsi professionalmente e riabilitarsi socialmente. Nella prima stagione si partiva con uno scandalo di natura sessuale che aveva coinvolto suo marito Peter, in parte dettato da sue scelte personali, in parte montato dai “poteri forti”, esattamente come è successo ad Alicia nella sesta stagione. Come nella prima stagione, Alicia deve tornare al suo lavoro di avvocato dopo un lungo periodo di stop, e deve di nuovo farlo dal basso, come avvocato d’ufficio. Qui deve scontrarsi prima con un giudice pieno di pregiudizi nei suoi confronti, poi con una velocità dei processi richiesta dalla mole di lavoro con cui lei, prima brillante avvocato con un proprio studio, abituata a trattare casi giuridici complessi, lunghi e di prestigio, non è più sincronizzata. Ma la ripartenza in questo caso ha una forza tutta diversa: Alicia è una persona nuova, con una sicurezza che sette anni fa non si sarebbe mai sognata di avere, è una persona nuova perché non è affatto la proverbiale brava moglie della prima stagione, ma ha dimostrato in più occasioni di essere pronta a scendere all’inferno e tornare pur di realizzarsi (ed essere felice). Per questo quando Louis Canning (l’immenso Michael J. Fox), la persona con cui aveva giurato che mai sarebbe scesa a compromessi, che più di tutte le altre rappresenta(va) il tipo opportunista e doppiogiochista che lei si era ripromessa di non diventare mai, le offre un caso, lei cede alla tentazione, un atteggiamento che la donna integerrima e carica di valori purissimi non avrebbe mai avuto sette anni fa.
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2. LA POLITICA (e suo marito)
Alicia ha imparato suo malgrado che la politica è un affare sporco e che anche l’uomo con gli ideali più elevati ne sarà piegato, e non si batte più per migliorarla. Quindi approva la nuova candidatura a vicepresidente di suo marito e decide di sottostare per l’ennesima volta alla manfrina della brava moglie per la campagna elettorale. Ma anche in questo caso è un’Alicia completamente diversa: furba e smaliziata, che sa come manipolare le cose a suo favore, si circonda di collaboratori fidati (Eli Gold, il personaggio a mio parere più completo tra quelli scritti dai coniugi Kelly) che le serviranno da scudo contro chi sta tentando di usarla, cioè la nuova responsabile della campagna elettorale Ruth Eastman. Suo marito Peter è ormai completamente un succube, della sua carriera e dell’intelligenza di Alicia che adesso riesce ad ottenere da lui qualsiasi cosa.

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