5 Ottobre 2021

The Chestnut Man – Netflix: un nuovo crime nordico che fa il suo di Marco Villa

Tratta dal romanzo dell’autore di The Killing, The Chestnut Man è un thriller classicone che non delude (almeno per ora)

Pilot

The Chestnut Man (L’uomo delle castagne) è una serie disponibile su Netflix dal 29 settembre

E poi abbiamo scoperto che nei paesi nordici sanno scrivere grandi thriller. Non so sinceramente se sia trattato di una lunga marcia di avvicinamento o se di colpo le popolazioni di Danimarca, Svezia e Norvegia abbiano acquisito una abilità aggiuntiva, tipo aggiornamento di sistema, però quello del giallo nordico è da tempo un genere a sé nel già affollato mondo crime. Tra gli ultimi arrivati sulla piazza c’è Søren Sveistrup, che nel 2018 ha pubblicato il romanzo L’uomo delle castagne. Sveistrup non era però il classico esordiente, perché una decina di anni prima aveva firmato Forbrydelsen, serie impronunciabile da noi italiani, adattata nel ben più pronunciabile The Killing da AMC. Se frequentate Serial Minds da tempo, potreste ricordare quanto ci siamo esaltati per la serie con Linden e Holter (che trovate su Disney+, in caso voleste recuperarla), motivo per cui mi sono poi letto il libro di Sveistrup e aspettavo la sua trasposizione in serie, che è su Netflix: in italiano è rimasta L’uomo delle castagne e in inglese è un altrettanto lineare The Chestnut Man.

La serie è quanto di più classico ci possa essere: essendo un thriller, questa è la migliore notizia possibile. Si parte con un flashback al 1987, in una fattoria sperduta della Danimarca dove avviene una strage: un’intera famiglia massacrata e una quantità ingente di omini delle castagne trovati in cantina. L’uomo delle castagne è un giochino per bambini: una castagna fa da corpo e quattro stecchini fanno da braccia. Torniamo al presente: la detective Naia Thulin (Nadica Curcic) e il suo sfuggente collega Mark Hess (Mikkel Boe Følsgaard) indagano su un omicidio brutale: una donna uccisa e amputata in un parco giochi di Copenhagen, ritrovata con un omino delle castagne accanto. Non finisce qui, perché sul giochino (piuttosto inquietante), vengono rinvenute tracce di impronte digitali di una ragazzina scomparsa da oltre un anno: è la figlia di una ministra e nel frattempo è stata dichiarata morta.

Tutto questo viene introdotto nel primo episodio e potrebbe sembrare fin troppo materiale, ma The Chestnut Man ha la capacità di condensare le informazioni e di veicolarle senza che nulla sembri forzato. Come si diceva in apertura, siamo dalle parti di un genere che sembra semplice e lineare, ma che ha bisogno di grande esperienza perché tutto funzioni nel modo giusto. Il fatto che il libro sia stato scritto da uno sceneggiatore e in generale da un professionista che ha già masticato il mondo seriale ha certamente aiutato e la trasposizione sembra funzionare senza intoppi.

Chiaro, siamo solo all’inizio, arriveranno tutti i colpi di scena di questo mondo e la semina degli indizi dovrà essere accurata, ma il primo episodio sembra andare nella migliore direzione possibile, ovvero quella di un thriller in cui tutto funziona così come dovrebbe funzionare, che in fondo è ciò che viene richiesto a una storia di questo tipo. Sembra poco, ma garantisce di passare un tot di ore con soddisfazione.

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