25 Maggio 2022

The Essex Serpent – Apple TV+: l’uomo che sfida l’ignoto (e i serpentoni) di Marco Villa

The Essex Serpent racconta di un serpente preistorico che forse si aggira nelle lagune inglesi, ma la serie stenta a decollare.

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Ci sono due livelli sui quali è possibile parlare di The Essex Serpent. Il primo è il livello più basilare, quello della storia e dei personaggi. Il secondo è un livello più alto e astratto, legato al contenuto profondo della serie. E il giudizio cambia in modo piuttosto netto, a seconda di quale livello viene preso in considerazione.

The Essex Serpent è una serie di Apple TV+, tratta dal romanzo omonimo di Sarah Perry e disponibile sulla piattaforma dal 13 maggio. La storia, ambientata alla fine dell’800, ruota intorno a Mrs. Cora Seaborne (Claire Danes), donna dell’alta società londinese: dopo un lungo matrimonio, rimane vedova e in un certo senso può ricominciare a vivere la propria vita, che aveva messo in pausa per essere una devota madre e moglie. Prima del matrimonio, studiava per diventare naturalista sulla scia di un certo Charles Darwin: proprio dalla scienza riparte, in particolare da alcune notizie che parlano di un gigantesco serpente preistorico, che si aggirerebbe per le lagune dell’Essex. E così prende figlio e dama di compagnia e si sposta armi e bagagli a studiare la faccenda.

La nuova vita di Cora non passa solo dal ritorno al lavoro, ma anche da uomini che iniziano a incrociare il suo percorso. Sono due: il giovane pioniere della medicina Luke Garrett (Frank Dillane), che ha cercato fino all’ultimo di salvare suo marito e il prestante prete di campagna Will (Tom Hiddlestone), con un phisique du role piuttosto distante da un Don Abbondio qualsiasi.

Messa così sembra la storia di una scienziata e poco più, ma in realtà The Essex Serpent muove dal fatto che il serpentone è una leggenda che si tramanda da secoli, ma la gente del posto è convinta che abbia ucciso da poco una ragazza, scomparsa e poi ritrovata morta proprio nella laguna. L’interesse scientifico di Cora si somma così al terrore della popolazione locale.

Questo è il livello base della serie, che si presenta con ottimi interpreti, ma personaggi non alla loro altezza. Nei primi episodi, nessuno di loro spicca o riesce a colpire lo spettatore. Danes gioca da subito la carta dell’intensità con i soliti ottimi risultati, ma la sua Mrs. Seaborne sembra troppo costruita a tavolino, senza una vera anima. Funziona meglio il parroco di Tom Hiddlestone, mentre il chirurgo è una presenza che si fatica a giustificare: la sua sfida nei confronti dei limiti della medicina del suo tempo rimanda a The Knick, ma in questo contesto risulta un di più di cui non si coglie bene il senso. Anzi: le scene che lo riguardano sono quasi un ostacolo alla prosecuzione della storia.

Il senso del suo ruolo, invece, cambia se si cerca di allargare la prospettiva: a quel punto, The Essex Serpent diventa una serie sull’uomo che indaga l’ignoto e i tre personaggi diventano tre diversi approcci. Quello razionale, ma aperto di Cora, quello di aperta sfida del chirurgo, quello di assoluta razionalità di Will, che si rifiuta anche solo lontanamente di considerare l’esistenza del serpente, che poi è chiara metafora del maligno.

Il ribaltamento che porta l’uomo di fede a essere più chiuso verso il mistero è interessante, come tutta questa analisi più alta, ma la sensazione è che sarebbe stata più forte e giustificata se avesse avuto delle fondamenta più solide. Ovvero: va bene le interpretazioni, ma la storia è fiacca e – soprattutto – depotenziata, nel senso che non sfrutta tutte le sue potenzialità. Tutto questo, con l’eleganza e lo stile che ormai sono parte del marchio Apple TV+. Ma non basta, questa volta.

Perché guardare The Essex Serpent: perché l’idea della sfida all’ignoto è interessante

Perché mollare The Essex Serpent: perché la storia principale rischia di essere fiacca



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