5 Novembre 2010 1 commenti

Smallville 10 – La nuova stagione del giovane Superman di Diego Castelli

Ecco perché continuo a farmi del male…

I perché del mondo, Interviste, On Air

Io: Ciao Clark!

Clark: ‘giorno…

Io: Lo sai che ieri ho iniziato a vedere la decima stagione di Smallville?

Clark: Gesù Krypton, ancora?!?!?

Io: Dai, non è così male. Poi insomma, la fedeltà ai telefilm è una cosa importante…

Clark: Ma non ne hai pieni i meteoriti di sta roba?

Io:  Be’, non posso negare che si senta un po’ la stanchezza dopo tutti questi anni, però…

Clark: Alla faccia della stanchezza! Gli effetti speciali sono ancora quelli di due lustri fa, non c’è più mio padre, mia madre, quella piccola gnoccoletta di Lana che era sempre un bel vedere, anche mia cugina Supergirl ha fatto giusto una scappata o due. E non c’è più manco Lex Luthor! Ma dai, come faccio senza Lex Luthor! Potevano dargli tre soldi in più e convincerlo a rimanere…

Io: Però adesso hai Lois, che è molto carina anche lei, c’è stato Zod, c’è Freccia Verde. E’ gente di un certo prestigio…

Clark: Si vabbe’, chiamalo prestigio! Ci chiamiamo Smallville e ormai a Smallville ci vado solo quando devo pulire la stalla. C’è un odore di letame in quel posto che neanche te lo immagini…

Io: Ma non capisci? Il bello è questo! Siete partiti da Smallville, a parlare della giovinezza del futuro Superman, ma poi, col passare degli anni e l’impossibilità di rimanere legati all’adolescenza, avete virato in una specie di mondo alternativo a quello che tutti conosciamo: Clark Kent è effettivamente un giornalista del Daily Planet ed è diventato un supereroe, ma è tutto diverso da come ce lo aspettavamo!

Clark: E a te piace? Dovevo diventare Superman, e ora invece mi chiamano La Macchia. No dico… “La Macchia”… e i miei futuri nemici chi saranno? L’Omino Bianco e il Dash Liquido? Ma smettila… Voglio il mantello e anche la maledetta calzamaglia, frega niente se sembra un pigiama!

Io: Però la S ce l’hai, e pure bella, misteriosa, accattivante…

Clark: …scritta col gessetto sotto l’impermeabile

Io: Sei troppo severo.

Clark: NON VOLO! Sono Kal-El dal pianeta Krypton e riesco solo a saltellare in giro!

Io: Sì, però anche questa è una scelta che gli autori…

Clark: Ma non venirmi a dire boiate sull’autorialità! Quelli han deciso che siccome facevano Smallville e non era, che ne so, Metropolis, Clark Kent non avrebbe dovuto mai volare, per fare una cosa diversa, per essere alternativi. E va bene, mi girano i quasar, ma ci sta. Ma oh, qui volano tutti tranne me! Qualunque sfigato che arriva giù dello spazio sembra un Peter Pan assassino! E io non mi stacco da terra manco a morire! Ma ti pare giusta ‘sta cosa?!?!

Io: Va bene, capisco che possa essere frustrante, ma non credi che anche l’idea di costruire un certo tipo di rapporto con tuo padre, rappresentando la tua difficoltà nel capire quale sia il tuo destino, senza sapere se sarai un risorsa o un pericolo per l’umanità, ti dia uno spessore che il Superman classico non aveva? In qualche modo sei stato “marvellianizzato”, sei diventato un personaggio più completo, più profondo, un pochino meno scontato. Un supereroe con superproblemi, insomma.

Clark: Che botta di culo! Quindi invece di svolazzare in giro, prendere a botte i cattivi e farmi ammirare dalle tipe, sto qui ad arrovellarmi su quale sarà il mio futuro, su quali fossero i piani di mio padre per me, su chi devo seguire tra Jor-El, la mia coscienza, Chloe, mio-padre-quello-morto, gli altri supereroi con la tutina…

Io: Forse è meno bello da vivere, però da guardare non è malaccio. E’ uno sviluppo narrativo piuttosto sfaccettato e abbastanza originale, pieno di riferimenti interessanti, che riesce almeno in parte a colmare alcune debolezze produttive, dialogiche e recitative che negli anni hanno un po’ abbassato il livello.

Clark: Un po’ abbassato… Giovane, io ho ‘sta espressione pari pari dalla prima stagione. Uguale! Ogni tanto chiedo se posso cambiare… magari anche piangendo eh, una bella scena drammatica. Ma quelli mi dicono “tranquillo, vai così, che vai bene”. Per fare Zod hanno preso un inglese (giusto per farlo sembrare esotico, massa di imbecilli) e più che altro sembra Peter Sellers con manie di grandezza.

Io: D’accordo, non voglio insistere. Però sappi che tanti appassionati di fumetti hanno apprezzato e continuano ad apprezzare l’esperimento-Smallville, nonostante i suoi difetti. Pensa che molti sperano di vederti in futuro come protagonista di un film su Superman…

Clark: Me lo darebbero il mantello?

Io: In quel caso sì.

Clark: Vabbe’, speriamo…

Io: Clark?

Clark: Eh?

Io: Ti vorrò sempre bene.

Clark: Che bel momento… attraverserei l’Atlantico per venire lì e darti un bacino. Peccato che di volare non se ne parla. ‘Ca troia…



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