12 Febbraio 2016 11 commenti

Tre pilot in 42 secondi: Recovery Road, Superstore e Cooper Barrett’s di Diego Castelli

Copertina, Pilot

Torna uno degli appuntamenti più a caso di Serial Minds: quando accumuliamo un tot di pilot su cui non ha senso spendere troppe parole, però nemmeno troppi insulti, tiriamo su un bel tripilot, dove in pochi minuti potete capire se è il caso di seguire una serie oppure no. Tanto, che vi piaccia o meno, non vi cambierà la vita e spendere 42 secondi per leggere le nostre minirecensioni è molto meglio che spendere 42 minuti per vedere i pilot.

 

Recovery Road

Recovery Road

In onda sullo stesso canale che ha dato vita a quella ciofeca di Shadowhunters, Recovery Road riesce ad aggrapparsi a un livello di sobria dignità. Protagonista una ragazzina drogata e alcolizzata che finisce in una comunità di recupero, imparando a uscire dall’addiction. Ovviamente dovete aspettarvi un po’ di sdolcinature: nella comunità ci son fin troppi personaggi simpatici, la rappresentazione della dipendenza non arriva mai a livelli troppo esasperati, e il problema assume subito i contorni del teen drama abbastanza edulcorato. Allo stesso tempo, però, la trama scorre fluida, per fortuna nessuno parla di Gesù Cristo, e il tema delicato è trattato con un equilibrio abbastanza riuscito fra realismo e moralismo. È un prodotto per adolescenti, e come tale va giudicato. Diciamo che se avessi quindici anni lo seguirei volentieri, e non rischierei di uscirne meno intelligente. È già qualcosa, ma se il vostro livello non scende mai sotto Fargo o Daredevil, lasciate perdere.

 

Superstore

Superstore

Ritorno da protagonista (su NBC) per America Ferrera, ex famosissima Ugly Betty. Superstore è una di quelle classiche comedy ambientate nel posto di lavoro, dove una serie di buffi personaggi pieni di manie e ossessioni volteggia fra una minchiata e l’altra. L’ambientazione in questo caso è un supermercato, che ovviamente lascia mille mila spunti per far succedere qualunque cosa, anche inserendo di volta in volta personaggi di passaggio in qualità di clienti.
Non è una brutta serie, e un paio di protagonisti sono effettivamente molto divertenti (su tutti forse Glenn, il manager del negozio). C’è pure quella vaga sottotrama romantica che può essere interessante da seguire mentre si cena o ci si rilassa. Detto questo, per ora non riesce a superare la soglia che divide il medio dal capolavoro. Per dire, dinamiche e concept potrebbero far pensare a un Parks and Recreation, ma là il livello puramente comico era infinitamente più alto. Però può ancora crescere.

 

Cooper Barrett’s Guide To Surviving Life

Cooper

Un grosso “bah” sulla nuova comedy di FOX, con protagonista un ragazzo e alcuni suoi amici alle prese con le difficoltà nel superare l’attaccamento alla giovinezza. Sì insomma, una serie sui trentenni che non sanno cosa fare nella vita. Ne abbiamo viste mille così, e Cooper Barrett’s non riesce a trovare un suo fuoco personale. Per quanto la costruzione possa suonare accattivante, con Cooper che inizia ogni puntata in una situazione imbarazzante per poi raccontare in flashback allo spettatore come ci è arrivato, ben presto si risolve tutto in una serie di gag che ci sembra di aver già visto altre mille volte. È di nuovo un problema di creatività: in mancanza di un concept molto preciso servirebbe uno stile riconoscibile e una verve comica subito ficcante, caratteristiche che Cooper Barrett’s non ha (e che invece possiede un’altra serie che sembra partire da una base simile come Man Seeking Woman). Ancora una volta non siamo di fronte a una serie “brutta”, ma sicuramente nei tre episodi finora trasmessi è una serie inutile, che nulla aggiunge a ciò che conosciamo già.



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