13 Novembre 2018 31 commenti

Elite – Seriamente, ma cos’è ‘sta roba? di Marco Villa

Non abbiamo mai parlato della Casa di Carta: lo facciamo oggi parlando di quella roba brutta che è Elite

Copertina, Pilot

Elite_101_Unit_0120_R

Dobbiamo fare un coming out importante. Serial Minds esiste da otto anni, che corrispondono più o meno a tre ere geologiche del web. In questi otto anni, abbiamo provato a recensire tutte le nuove serie in uscita, comprese quelle di cui non ci fregava nulla e che non sarebbero interessate a nessun lettore. Qualcosa ovviamente è rimasto fuori, ma niente di importante, dove “importante” non fa il paio per forza con “bello”. Tutto questo discorso per arrivare a un titolo: La casa di carta. Se cercate negli archivi di Serial Minds, non trovate nulla: non c’è una recensione del pilot, non c’è un pezzo su un recuperone, nemmeno una citazione in un serial moment.

È andata così: arriva La casa di carta su Netflix e noi lo ignoriamo bellamente al grido di “No! Pure le serie spagnole, no!”. Poi La casa di carta inizia a diventare un fenomeno, se ne parla dappertutto, ci buttiamo un occhio e ne guardiamo una manciata di episodi al grido di: “Ma cos’è sta roba?”. A quel punto avremmo voluto fare un bel pezzo per stroncare la serie, ma era passato troppo tempo, avremmo dovuto guardare almeno tutta la prima stagione. E lì non ce l’abbiamo proprio fatta: lì non abbiamo lanciato nessun grido, ma abbiamo alzato bandiera bianca. Perché va bene provare a coprire tutto, va bene cercare di essere sempre sul pezzo, ma la dedizione sarebbe sfociata nel masochismo. E anche no. Un anno dopo, in compenso, possiamo provare a mettere una pezza per interposta serie, parlando (in ritardo) di Élite. Il tutto al grido di: “Ma seriamente, ma davvero, ma cos’è sta roba?”.

Elite_101_Unit_0117_R

Élite è una serie spagnola prodotta da Netflix, disponibile in tutto il mondo dal 18 ottobre. L’elite del titolo è quella che frequenta Las Encinas, la scuola che forma la futura classe dirigente spagnola. Gente ricchissima, figli di imprenditori e politici, che maneggiano potere e soldi da sempre. In questa scuola vengono inseriti tre corpi estranei, tre ragazzi che provengono da un quartiere disagiato di Madrid e che si ritrovano senza scuola dopo che la loro è mezza distrutta per un crollo strutturale. I tre sono Samuel – Il bravo ragazzo intelligente e sensibile; Christian – Il buffoncello diversamente intelligente che ci prova con tutte; Nadia – La ragazza musulmana che deve affrontare stereotipi e freni culturali per dimostrare il proprio valore. Questi tre ragazzi si confrontano con i figli di papà, che un po’ li odiano e un po’ li amano.

Tutta la vicenda è raccontata in flashback, dove il tempo presente è rappresentato da una serie di interrogatori della polizia, in seguito all’omicidio di uno dei ragazzi. Inizialmente non sappiamo nemmeno chi sia la vittima, in uno schema che riprende paro paro How To Get Away With Murder. Che la serie di Shonda Rhimes sia un riferimento è palese, così come è palese che tutto ciò che di buono ha quella serie, qui viene ingigantito e portato all’estremo.

Elite_102_Unit_0097_R

Non ho problemi a dire che Élite è in tutto e per tutto una soap: recitazione enfatica, luci smarmellate, trama che fa i salti mortali a ogni episodio raccontando tutto e il contrario di tutto. Tra cui: ricatti, vendette, aggressioni, spedizioni punitive, threesome e molto altro. In Élite non c’è nulla che sia anche solo lontanamente verosimile, ogni passaggio è spinto al limite e non conta che si tratti di una delle (tantissime) scene di sesso o di un dialogo in cui spiattellare uno dei Temi Madre© di cui la serie vuole parlare e che spaziano dall’HIV alla tossicodipendenza.

Élite è una serie brutta, fatta veramente male, una serie che nessuno di noi avrebbe toccato nemmeno con un dito se non fosse arrivata comodamente a casa su Netflix, per lo stesso motivo per cui non guardiamo L’onore e il rispetto o tutte quelle fictionacce assimilabili che vanno in onda sulle generaliste italiane. E invece per La casa di carta è nato un fenomeno di costume e anche di Élite, che con La casa di carta condivide anche alcuni interpreti, se ne è parlato oltre ogni merito plausibile. Conseguenze della facilità di fruizione del mezzo: un segno innegabile della forza di Netflix, ma questo è l’unico elemento interessante di questa faccenda. Perché per il resto, seriamente, davvero, su, ma cos’è sta roba?

Perché guardare Élite: perché siete in cerca di un guilty pleasure molto guilty

Perché mollare Élite: perché ha avuto rilevanza solo grazie alla diffusione su Netflix

MiglioreNuoveSerie1



CORRELATI