9 Luglio 2012 1 commenti

Serial Moments #34 – Dall’1 al 7 luglio 2012 di Diego Castelli

Tanti momenti da ricordare, e una preghierina per voi

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Cari amici, in tempo d’estate i serial moments vivono giorni difficili, vista la carenza di serialità rispetto ad autunno e privamera. Il risultato è che le serie prescelte rischiano di risultare sempre le stesse, e l’effetto potrebbe acuirsi nei prossimi giorni, quando (ri)cominceranno alcune serie che potrebbero rimpolpare il gruppo, ma che io non seguo, o ho smesso di seguire (vedi Covert Affairs o White Collar, ma anche l’appena ricominciato Weeds). Mai come ora, dunque, sentitevi liberi di descrivere i vostri serial moments preferiti in fase di commento, e se volete suggerire qualcosa prima, in modo che io possa tenermi aggiornato anche sui telefilm che non vedo, non esitate a mandarci le vostre segnalazioni a serialmindsblog@gmail.com
Qualora i vostri suggerimenti vengano accolti, avrò cura di citare il vostro nome nel post!
Cioè, capisco che non sia sto grande onore, mica vi do dei soldi. Però dai, su un po’ di vita, facciamo gruppo!

ATTENZIONE, SPOILER RIVELATORI DI FALLING SKIES, TRUE BLOOD, FRANKLIN, NEWSROOM BASH E EPISODES

 

5. Falling Skies 2×04 – Vermoni e bambini
La seconda stagione di Falling Skies procede a ritmo spedito, alternando momenti di buona-ottima  intensità ad altri più mosci, o dalle tempistiche un po’ sbagliate (vivi nella merda, ritrovi tuo padre che pensavi morto, scopri che al confronto tuo sta all’Hilton, ti salva la vita, e lo molli dopo un giorno perché devi seguire il fidanzato orgogliosamente imbecille? Dai, non scherziamo…). Ad ogni modo, oggi celebriamo una scena davvero ben riuscita, quella in cui i ragazzini appena rapiti vengono “collegati” ai vermoni schifosi che ne controlleranno la mente. Sapevamo che lo fanno, sapevamo come, ma non l’avevamo ancora visto in maniera così esplicita. Ed è stata una scena potente, da horror fatto come si deve. Brividoni lungo la schiena e sospirone vero quando arriva la cavalleria!

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4. Franklin & Bash 2×05 – Limone improvviso

Oddio, neanche troppo improvviso, visto che le questioni irrisolte tra Peter e la ex si trascinano dal pilot. Ma questa componente orizzontale, potenzialmente molto importante, era rimasta relativamente nascosta nel corso della prima stagione, e se n’era parlato ben poco anche quest’anno. Poi, d’improvviso, blam, un episodio in cui i due si avvinghiano e slinguazzano e si compenetrano che è un piacere, con conseguenze imprevedibili da valutare nelle prossime puntate. Comunque è dai tempi di Bayside School che sto tizio si prende sempre le più gnocche del circondario, sarebbe ora di maturare una sana antipatia nei suoi confronti.

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3. Episodes 2×09 – Parodia di rissa

Ultimo episodio per una bella seconda stagione di Episodes (ne parleremo meglio nei prossimi giorni). Al di là di separazioni e riconciliazioni, che fanno parte delle macrostrutture della trama, il serial moment di giornata è molto più semplice e concreto: parlo della rissa scoppiata tra Merc e Matt, a seguito delle avventure scoperecce dello stesso ex-Joey, da tempo amante della moglie cieca del suo capo. La rissa, ovviamente scoppiata nel bel mezzo della festa per “l’uomo dell’anno” che vedeva premiato proprio Merc, è un piccolo ma efficacissimo pezzo comico, di quella comicità insieme intellettuale ma non priva di un po’ di studiata rozzezza a cui la serie ci ha abituato: si comincia con Merc che piscia addosso a LeBlanc, poi si passa a una zuffa assai goffa e poco virile, in cui Sean cerca di fare il “figo da telefilm” per proteggere la ex moglie, salvo venire buttato a terra in mezzo secondo; Morning se ne frega di tutto e implora che non le si tocchi la faccia, tornata da poco normale dopo i problemi da chirurgia estetica; Matt e Merc si scambiano insulti a tema seriale; gli assistenti riprendono la scena col cellulare come deve fare qualunque amante del gossip degli anni 2000; Merc minaccia tutti con una borsa regalo che (forse) contiene una candela profumata e perciò può fare davvero male. Insomma, se sei uno sceneggiatore e decidi che il vaso è traboccato e che i tuoi personaggi devono prendersi a sberle, devi anche sapere che stai per usare l’espediente più vecchio del mondo, e che quindi sarà difficile non risultare completamente banale. Ebbene, con il loro approccio surreale e meta, gli autori di Episodes se la sono cavata egregiamente.

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2. The Newsroom 1×02 – Interviste a cazzo di cane

Col secondo episodio, The Newsroom ha confermato tutta la qualità del pilot. E buona parte di questa qualità sta nella semplice decisione di far “fallire” i protagonisti già alla seconda puntata. Dopo averli descritti come invincibili macchine da guerra nella premiere, quella vecchia volpe di Aaron Sorkin li tira giù dal piedistallo, a ceffoni proprio, facendoli andare incontro a una sonora sconfitta che rende il racconto molto più vero e sfaccettato. Punto focale di questa battuta d’arresto è l’intervista di Will a tre improbabili “esperti” di diritto costituzionale, capaci solo di dar vita a un momento di tragico imbarazzo, ovviamente scritto, girato e montato alla perfezione. E’ davvero una serie strepitosa.

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1. True Blood 5×04 – Daje al pupo!

Puntata ricca per True Blood, dovevo stoppare ogni cinque minuti per segnarmi i possibili serial moments. Penso a Tara che finalmente s’incazza con Sookie perché tutti la vogliono proteggere salvo poi rimetterci la vita, l’amore, ecc. (un discorso che avremmo già voluto sentire anche in Vampire Diaries). Oppure a Eric che libera Pam dal vincolo di “parentela”. Alla fine però il momento migliore è un altro, e ovviamente parlo di Roman che uccide il vampiro bambino. Avevamo già accennato alla fascinazione esercitata dai bambini trasformati in creature della notte. Ma ancora meglio è quando li ammazzano facendoli esplodere in una nuvola di sangue che impiastriccia ben bene la faccia del nostro Christopher Meloni! Ancora una volta gli autori di True Blood non si tirano indietro davanti a niente, e noi apprezziamo…
Solo un appunto all’episodio: Lafayette che urla “Santa Muerte” non si poteva proprio sentire, ho riso per mezz’ora!

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