11 Luglio 2012 1 commenti

Episodes – Finita la seconda stagione di Diego Castelli

Anche quest’anno soddisfazioni

Copertina, On Air

EVIDENTEMENTE SI SPOILERA!

Ed è finita anche la seconda stagione di Episodes, dopo soli nove episodi. Con il dovuto rispetto, questa faccenda delle serie cable che durano poco comincia a pungolarmi i coglioni.

Se ricordate, ai tempi del pilot avevamo sottolineato il valore metatestuale del ritorno televisvo di Matt LeBlanc: Episodes era non solo una comedy sofisticata dalla chiara impronta british, era anche (soprattutto?) un’intelligente satira dell’industria televisiva americana, piena di prime donne, ossessionata dai dati di ascolto, dove l’apparenza conta più di tutto, e dove un sorriso e una stretta di mano possono mascherare insulti e rancore.
Niente di rivoluzionario, sia ben chiaro. Ma quello che colpiva era appunto il tono soft, la capacità di mescolare certa trivialità tipicamente U.S.A. (che trovava in LeBlanc una perfetta incarnazione) con i ritmi comici della scuola inglese, incarnata negli splendidi personaggi di Sean e Beverly, persone di talento ma in fondo normali, catapultati in un mondo che è tutto fuorché normale.

La seconda stagione non ha buttato nulla di questa riflessione, sviluppandola anzi in diverse ramificazioni che passano dalla guancia cadente di Morning (debitamente corretta con la computer grafica) per arrivare alle accuse di Matt di essere troppo grasso, scusa banale per giustificare un fallimento commerciale di cui tutti sono colpevoli. Perché anche questo è un dettaglio da non sottovalutare: Sean e Beverly vengono dipinti sin dal primo episodio come “quelli bravi”, gli sceneggiatori in gamba la cui creatività viene tradita e stuprata dal sistema americano. Ma se ci pensate bene, non abbiamo mai sentito una battuta realmente degna in Pucks (per la verità, ce ne hanno fatte sentire poche in generale), e la colpa non può essere altro che dei due sceneggiatori. Un marito e una moglie che stavano bene insieme e che avevano successo, ma che approdati al di là dell’Atlantico non sono riusciti a salvare il proprio stile, diventando scrittori mediocri, mandando all’aria il loro matrimonio, comportandosi spesso come adolescenti.

E’ proprio qui che si è concentrata la seconda stagione di Episodes. Il primo anno era scivolato via come un brillante giochino satirico, una riuscita parodia, che aveva una sua solidità narrativa ma che rimaneva impressa soprattutto per la particolare comicità.
Sapendo che la seconda stagione avrebbe potuto contare molto meno sul medesimo effetto sorpresa, gli autori hanno avuto l’intelligenza di concentrarsi molto di più sulla storia, che rappresenta un ampliamento e un completamento di quanto narrato nella prima stagione.
L’anno scorso l’evento più importante era stata la scappatella di Beverly con Matt. La seconda stagione ha raccontato il lungo processo intrapreso più o meno consapevolmente dai due sceneggiatori inglesi per tornare insieme, superando il brutto momento seguito alle corna. Ed è stato un percorso ricco di avvenimenti e sfumature, di possibili nuovi partner (Morning e il fratello), di nuovi tradimenti (la moglie di Merc con Matt), di bruschi scivoloni (la stalker popputa), persino di momenti drammatici, come quando Matt si è trovato sul divano da solo, mangiando schifezze, amareggiato dalle critiche sul suo peso (forse la scena “meno comica” di sempre con protagonista il nostro ex-Joey). Insomma, fatta salva la forza comica, a crescere è stata la componente la drammatica, nel senso più ampio del termine. Eppure non sono mancate le chicche, come la moglie isterica di Matt, o la già citata stalker, o la graditissima comparsata di James Michael Tyler, alias Gunther di Friends.

Insomma, questa seconda stagione ci è piaciuta. Più solida, più matura, ben lontana dalla piatta riproposizione di un’ideuccia carina (“uuu guarda, c’è Matt LeBanc che fa Matt LeBlanc!).
In questo momento, il futuro della serie è incerto, visto che ancora non sono arrivate notizie su un possibile rinnovo. E gli sceneggiatori devono aver pensato a parare il culo al prodotto, visto che il finale di quest’anno è molto più “finale” rispetto alla stagione scorsa. La speranza, ovviamente, è per un rinnovo: possibilmente l’estate prossima vorrei essere ancora qui a parlare bene di Episodes.
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