16 Aprile 2014

Californication 7 Premiere – Tutto normale, e poi un guizzo di Diego Castelli

Il tentativo di mettere nuova carne al fuoco

Copertina, On Air

Californication 7 locandina
OCCHIO, SPOILER IMPORTANTI SULLA 7×01 DI CALIFORNICATION

Sette anni di Californication.
Sono contento eh, non pensate male. Voglio bene a Hank Moody e lo ritengo tuttora uno dei personaggi migliori della tv. Però sette anni sono sette anni.
Hank s’è conservato meglio di me, inutile negarlo, ma è proprio la serie nel suo complesso a essere stanca. Ce lo siamo detti anche l’anno scorso, e pure l’anno prima: Californication comincia ad avere il fiato corto. Che non vuol dire essere “morti”, perché quella decina di episodi stagionali ce la vediamo sempre volentieri, ma semplicemente significa avere poco di nuovo da raccontare. L’amore tra Hank e Karen, sopito-dimenticato-ricordato-desiderato, è il collante romantico che dà il necessario spessore a un racconto altrimenti guidato solo dalle gag scoperecce. Bello, bellissimo, ma al settimo giro un po’ ripetitivo!

Il finale della sesta stagione, con Hank sulla porta di Karen pronto a dichiararle il suo amore eterno, cominciava ad assomigliare un po’ troppo a Beautiful, quella soap fantasy che racconta di un mondo in cui l’umanità è stata distrutta lasciando in vita solo tre persone – Ridge, Brooke e Taylor – che a quel punto non possono fare altro che prendersi e lasciarsi tra di loro per trent’anni.
Ecco allora che iniziare la stagione sette proprio da quel momento fa presagire un ulteriore immobilismo, tanto più che Charlie e Marcy sono tornati insieme confermando ulteriormente la maledizione della storia ciclica. E a poco serve, durante l’episodio, l’impressione che Hank sia almeno un po’ cambiato dal punto di vista lavorativo, tanto da arrivare a fare il bravo bambino nell’ufficio di un produttore per vedersi confermare un lavoro senza il quale dovrebbe cominciare a fare la spesa coi buoni pasto. Persino materiale da serial moment, se volete, ma non abbastanza da farci sperare in chissà quale stravolgimento.
Californication - Hank

Per fortuna, però, arriva la scena finale. Prevedibile? Forse sì. Originale? Ma va, classico artificio da soap opera (tanto per stare in tema). Ma rivelare che Hank ha avuto un figlio da una delle sue molte amanti, un figlio ormai grande di cui lui non sapeva nulla, è comunque un guizzo, un lampo, uno scatto d’orgoglio che non potrà che avere robuste ripercussioni su tutto il mondo moodiano. Un po’ perché adesso si potrà parlare un po’ meno di Karen e dello struggimento per lei (anzi, sarà interessante vedere la reazione della donna alla scoperta che non è più la sola ad aver dato un figlio a Hank), e un po’ perché l’uomo-Moody dovrà confrontarsi con un tipo di relazione completamente diverso.
Non sappiamo quali siano le intenzioni degli autori, non sappiamo quanto la faccenda sarà trattata seriamente e quanto invece sarà buttata in caciara, ma una cosa è certa: Hank non potrà comportarsi col figlio maschio come ha fatto finora con Becca, che di fatto era “un’altra delle sue donne”, un essere strano e meraviglioso da amare e vivere, piuttosto che comprendere. Ora che farà Hank? Cercherà di fare il padre, insegnando qualcosa al figlio? Imparerà qualcosa da lui? Percorrerà un ulteriore tratto di strada verso la maturità? Si farà mille menate su se stesso, confrontando la propria vita con quella che avrebbe potuto essere e quella che il figlio ha veramente avuto?

Le domande sono tante, ma ad interessarci non è tanto la risposta ad esse, quanto il semplice fatto che esistano. Ormai sono due o tre anni che guardiamo Californication non perché tende verso qualcosa, ma perché è un passatempo piacevole da farsi scorrere negli occhi e nelle orecchie. Ora finalmente abbiamo una storia nuova, un motivo in più, banalotto finché volete, ma pur sempre un motivo. Come dire, già ora è meglio dell’anno scorso, e per adesso può anche andare bene così.
Californication - Hank e figlio



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