17 Ottobre 2014 135 commenti

The Affair: finalmente un pilot proprio figo! Con Pacey. E senza spoiler. di Diego Castelli

La nuova serie di Showtime è probabilmente la miglior novità dell’autunno

Copertina Pilot, Pilot

the affair cast
Finalmente un pilot bello. Senza se e senza ma. Un pilot di quelli che ti fanno dire “ah giusto, ecco perché perdo il sonno a scrivere per un sito di serie tv”.
Diciamolo pure, non è che questo autunno sia iniziato benissimo. Ci sono state ovviamente cose brutte (vanno sempre messe in conto), ma non è che le cose non-brutte abbiano spaccato, almeno per ora. Certo, Flash è figo, ma resta una serie di intrattenimento e poco più. Gotham ha delle ali enormi, ma ancora non ha iniziato a volare (e si spera che lo faccia, sennò rimane solo una collezione di splendide scenografie). I vari Madam Secretary e How To Get Away with Murder sono ben fatte, magari ci appassioneranno anche tantissimo nei prossimi mesi, ma non ti danno quel sapore di novità, quel brivido della scoperta che invece trasmettono le serie migliori. Forse Transparent è la cosa più bella che abbiamo visto finora, ma con tutti i distinguo necessari per una serie che esce tutta in una volta e che cerca chiaramente di puntare a una nicchia molto specifica.

Poi arriva The Affair e cazzo, si respira. Ma proprio ossigeno che entra nei polmoni.
In onda su Showtime, The Affair è creata da Sarah Treem e Hagai Levi. Entrambi vengono da In Treatment: lei ha sceneggiato molti degli episodi del telefilm psichiatrico di HBO, mentre lui è il creatore e sceneggiatore della serie israeliana da cui In Treatment era tratta (“In Treatment era tratta” è una roba impronunciabile, mi rendo conto).
I due, rimasti amici dai tempi di HBO, hanno dato vita a una serie che racconta, sostanzialmente, di un tradimento: Noah (Dominic West), sposato con Helen (Maura Tierney), figli vari, in vacanza negli Hamptons nella casa del ricco suocero, si prende una cotta per la cameriera Alison (Ruth Wilson) che a sua volta è sposata con Pacey… no scusa, con Cole (Joshua Jackson) con il quale condivide un passato doloroso.
Sì insomma, due coppie si incontrano al mare e partono le corna. Detto così non è certo una storia originalissima o particolarmente accattivante, a parte per i nomi del cast e per la cornice degli Hamptons, che è sempre una figata.
The Affair Joshua

A dare pepe alla faccenda ci sono però due elementi strettamente correlati: in primo luogo, dietro a tutto il racconto c’è un qualche mistero poliziesco, e la vicenda è narrata in flashback partendo da un punto molto futuro rispetto agli eventi principali; in secondo luogo, la narrazione è spezzata in due sulla base dei punti di vista e dei resoconti dei due amanti, che offrono versioni diverse (poco o molto a seconda dei casi) sugli stessi accadimenti. Alla vicenda prettamente romantico-sessuale, dunque, si aggiunge un elemento di mistero dai contorni ancora sfumati, ma di chiara importanza.

Si diceva che con The affair si respira. Sì perché la qualità la vedi subito: nella regia ricercata e ambiziosa, ma mai fine a se stessa; nella bravura degli attori, ognuno perfetto per la sua parte e, soprattutto, capaci di interpretare quasi due personaggi diversi nelle due versioni della storia che di volta in volta vengono raccontate; in una scrittura che riesce a mescolare ingredienti anche molto distanti (la vita familiare e amorosa, i due punti di vista, la sottotrama thriller) creando un flusso che ha una sua logica precisa, e in cui ogni dettaglio trova la giusta collocazione e la giusta rilevanza.
La location degli Hamptons è pressoché perfetta, messa in scena in modo da trasmettere sia il senso di libertà e di trasgressione tipico di una vacanza, ma anche una certa precarietà, come se lì dentro non potesse avere luogo la vita vera, ma solo una sua deviazione momentanea (poi chissà, magari compare Emily Thorne in cerca di vendetta…).
Precisi anche i comprimari, dal fastidiosissimo suocero di Noah che spiattella ricchezza e successo in faccia al genero, al capo di Alison, classico bulletto di provincia. E’ un contesto che sembra fatto apposta per portare alla luce le tensioni e le insoddisfazioni dei protagonisti, calati in un’atmosfera vacanziera che fa a botte con i loro moti interiori.
La componente crime, in questo senso, non fa altro che stuzzicarci l’appetito, dandoci subito chiari indizi del fatto che le cose si incasineranno anche più di quanto un semplice paio di corna potrebbe fare immaginare.
Episode 101

Sul fronte difetti, non trovo niente che sia davvero fuori posto, considerando quello che la serie vuole ottenere. Certo, dipende tutto da quanto vi interessa quello che la seire vuole ottenere. In questo senso, considerate che è una serie cupa, torbida, di certo non leggera e “divertente”, e probabilmente richiederà anche un discreto livello di attenzione per essere apprezzata appieno, vista la cura con cui gioca sui dettagli delle due versioni della storia.
Per quanto mi riguarda, però, erano settimane che aspettavo una serie che avesse sotto questo genere di attributi. Bene così.

Perché seguirla: è forse la miglior novità di questo autunno. Densa, intrigante, ben scritta e recitata. Bisogna proprio darle fiducia.

Perché mollarla: perché si intravede il culo di Pacey, e non ero pronto. Ancora mi sanguinano gli occhi.
:
Pacey culo



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