4 Luglio 2016 12 commenti

Serial Moments 239 – Dal 26 giugno al 2 luglio di Diego Castelli

Brutte notizie, guerre imminenti e malinconici addii

ATTENZIONE!! SPOILER MARAMALDI DI RAY DONOVAN, MURDER IN THE FIRST, SILICON VALLEY, HELL ON WHEELS E GAME OF THRONES!

5.Ray Donovan 4×01 – Same old story
La quarta stagione di Ray Donovan si apre all’insegna dell’ottimismo. Dopo aver confessato al prete (ma soprattutto a se stesso) il dolore per le molestie subite nell’infanzia, Ray ha iniziato un percorso che l’ha portato ad avere maggiore equilibrio, a essere pulito e sobrio ormai da qualche mese. Bon, quindi chiudiamo qui la serie con un sorriso? Ovviamente no, perché lo sponsor apparentemente affidabile e simpaticissimo che ha aiutato Ray a uscire dal tunnel dello schifo ricade a sua volta in uno schifo peggiore, costringendo il nostro Ray a tornare a sporcarsi le mani, mettendo subito a repentaglio il rapporto con la figlia che, intuiamo, sta rimuovendo qualche passo nella giusta direzione dopo mesi di difficoltà. Insomma, la premiere stagionale ci piazza la botta di amarezza alla bocca dello stomaco, ricordandoci che senza di essa Ray Donovan non esisterebbe nemmeno, o non esisterebbe più.

Ray Donovan

4.Murder in the first 3×01 – Nuuuoooo
La terza stagione di Murder in the First, poliziesco di medio successo ma tra i più convincenti visti negli ultimi anni sulle reti americane, si apre con una notizia tragica che nulla ha a che fare con le trame squisitamente crime: alla protagonista Hildy viene diagnosticato un aggressivo tumore al seno che, comprensibilmente, la coglie stordita e impreparata. La scena della scoperta è particolarmente forte nella sua freddezza: dopo un controllo che si sospettava di routine, una dottoressa particolarmente empatica e gentile (cartello sarcasmo) le comunica glacialmente la notizia, terminando l’esposizione del problema con un “dovrebbe sistemare le sue cose”.
E che gufo demmerda! A parte questo, nel vedere la scena ho avuto i brividoni.
Murder in the first

3.Hell on Wheels 5×11 – Malinconia
Penultimo episodio di Hell on Wheels e gli autori decidono di tenere completamente fuori il protagonista Cullen Bohannan. Tutta la narrazione si concentra su Durant e sul suo definitivo tramonto come uomo d’affari e imprenditore, in un episodio dalle forti tinte malinconiche. Il flashforward iniziale, che ci mostra Durant ormai sul lastrico, costretto a vendere vecchi cimeli per potersi comprare un vestito e atteggiarsi ancora una volta a persona che conta, mette subito in chiaro le cose, sottolineando che, qualunque sia il risultato della truffa messa in piedi con McGinnes, il futuro del personaggio sarà comunque (meritatamente) amaro. E alla fine la truffa “riesce”, con le virgolette perché i 50 mila dollari che Durant riesce a recuperare sono sporchi di sangue e di colpa e, per l’appunto, saranno comunque inutili sul lungo periodo. Insomma, un destino di oblio e povertà che per Durant è forse peggiore della morte.
Hell on Wheels

2.Silicon Valley 3×10 – Serrare le fila e ripartire
Del finale di Silicon Valley abbiamo già parlato, ma in sede di Serial Moments ci tengo a sottolineare nuovamente il senso di calore umano e rassicurante amicizia che mi ha dato la scena in cui Bachman ricompra Pied Piper, salvando il culo a Richard e riannodando un rapporto che sembrava compromesso. O meglio, che sarebbe stato compromesso se lui non fosse una meraviglioso cazzone. Ma per fortuna lo è…
Silicon Valley

 

1.Game of Thrones 6×10 – Quella sensazione di apocalisse
Qui la questione non è tanto decidere dove mettere Game of Thrones in classifica, è decidere cosa scegliere nell’episodio! Senza stare a ri-elencare tutto, che l’abbiamo già fatto in sede di recensione, e nella totale impossibilità di decidere quale sia la scena obiettivamente più forte o più importante (l’esplosione dei passeri? Ned e Lyanna? L’incoronazione di Cersei? Jon Snow King of the North?), la cosa migliore da fare è andare d’istinto. E allora dico proprio la fine, quelle ultimissime inquadrature dove l’immagine della flotta di Daenerys riesce a trasmettere un grandioso senso di aspettativa: se anche non sapessimo che Game of Thrones sta effettivamente andando verso la fine (mancano solo 13 episodi complessivi, salvo ripensamenti), quella scena ci avrebbe trasmesso il senso dell’apocalisse imminente, la chiara percezione che tutti ma proprio tutti i nodi stanno venendo al pettine. Ma ci pensate a quanta gente importante morirà da qui alla fine? Mamma mia, meglio non pensarci. Oppure pensarci un casino!
Game of Thrones season finale



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