15 Marzo 2017 14 commenti

Tre pilot in 42 secondi: Taken, Sun Records e Superior Donuts di Diego Castelli

Smaltire, smaltire, smaltire!

Copertina, Pilot, Tripilot

Ogni tanto anche i serialminder devono fare pulizia, passando rapidamente in rassegna quelle serie che fin dall’inizio sembrano avere il fiato corto, e che quindi tolgono spazio alla roba buona, di cui per fortuna c’è sempre grande disponibilità.
Oggi a finire nel purgatorio del tripilot ci sono Taken, Sun Records e Superior Donuts.
In modi diversi, e con speranze diverse, in tutte e tre si poteva dare di più.

 

Taken

TAKEN -- Pictured: "Taken" Horizontal Key Art -- (Photo by: NBCUniversal)

In realtà mi smentisco subito, perché questa serie si sarebbe meritata un articolo tutto suo, zuppo di insulti, ma lo evito per affetto verso il povero Clive Standen, il Rollo di Vikings.
Co-produzione franco-americana, prodotta da Luc Besson e in onda su NBC, Taken è un prequel della trilogia omonima con Liam Neeson, in cui vediamo la gioventù militar-spionistica dello stesso personaggio, Bryan Mills. Le similitudini però si fermano qui, nei confini della mera operazione di marketing. Il protagonista è infatti un ex soldato che torna in servizio dopo l’omicidio della sorella da parte di un criminale sudamericano, che lo spinge a unirsi a una squadra speciale che va in giro per il mondo a risolvere casini vari. Quindi c’entra già più nulla con la trama e le atmosfere della saga cinematografica, ben più urbana e solitaria (anche se c’è qualche similitudine con la sinossi di Taken 2, per lo meno nelle motivazioni del cattivo).
Standen ha certamente il fisico da action-star anni Ottanta, ma in compenso gli manca completamente il carisma sornione di Liam Neeson, al cui confronto sembra un Big Jim vagamente assonnato. Un carisma che invece servirebbe da matti a una serie che si trascina da una banalità all’altra, farcendo il tutto con scene d’azione che sarebbero state dignitose nel 1995, ma non oltre. La presenza di Jennifer Beals (una spanna sopra gli altri) e la vaga promessa di una trama potenzialmente più spessa con l’andare degli episodi, non sono però sufficienti ad alzare un entusiasmo fin da subito sotto le scarpe. Addio e buona fortuna.

Sun Records

Sun Records
Potremmo considerarla, almeno in parte, una Vinyl ambientata vent’anni prima, anche se la sua fonte ufficiale è il musical Million Dollar QuartetSun Records racconta i primi passi dell’omonima casa discografica fondata da Sam Phillips (qui interpretato da un bravo Chad Michael Murray), che negli anni Cinquanta offrì i primi contratti a gente del calibro di Elvis Presley, Johnny Cash e Jerry Lee Lewis.
L’atmosfera dei Fifties, le note di una musica immortale, e il coinvolgimento di personaggi che definire icone è poco, sono certamente i pregi maggiori di una serie che si lascia guardare in grande scioltezza. Ciò che le manca, però, è uno spessore di scrittura e di regia che riesca a dare vera forza espressiva e narrativa a un’ambientazione che meriterebbe un trattamento ben più epocale. Quello che Vinyl aveva provato a dare, fallendo, ma almeno provandoci con tutte le forze.
Invece Sun Records si limita al compitino, crogiolandosi nella luce di Elvis e compagni, ma faticando a imporre uno stile che sia davvero suo. Ho ancora la speranza che possa migliorare, ma il timore concreto è che rimanga una serie solo gradevole, buona più che altro per i fan di quel periodo.

Superior Donuts

Superior Donuts
A guardare Superior Donuts, nuova sitcom di CBS ambientata in un negozio di ciambelle, viene spontaneo guardarsi intorno per essere sicuri di essere ancora negli anni 2010, si sa mai che un improvviso buco nel tessuto spaziotemporale ci abbia catapultato nel passato.
Giocata sui temi dello scontro generazionale fra il vecchio proprietario ebreo del negozio e il nuovo aiutante afroamericano che vuole modernizzarlo, Superior Donuts ha ritmi, scenografie e fotografia da sitcom vecchio stampo, con poche concessioni alla contemporaneità (non a caso è tratta da uno spettacolo teatrale, la cui impostazione spaziale e dialogica si sente a manetta).
Il che potrebbe anche essere un bene, se vi piace proprio quel genere lì, e se considerate che nel cast ci sono facce di tutto rispetto come Judd Hirsch (che a scriverne il curriculum cine-televisivo finiamo domani) e Katey Sagal, mitica Gemma di
Sons of Anarchy (ma prima, parlando si sitcom, dovremmo citare Sposati con figli e 8 semplici regole). Però ecco, non chiedetele di più, perché Superior Donuts è una sitcom come quelle di una volta, forse rassicurante, ma anche un po’ fuori tempo massimo. Di più, al momento, non c’è.



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