18 Giugno 2019 21 commenti

Too Old To Die Young – La serie di Amazon Prime Video è Nicolas Winding Refn all’ennesima potenza di Marco Villa

Too Old To Die Young è una serie stilosissima ed estrema da prendere o lasciare, come il suo regista e creatore

Copertina, Pilot

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Il nome più stiloso del mondo cinema degli ultimi anni + una delle piattaforme più votate ai kolossal. Dall’incontro tra Nicolas Winding Refn e Amazon è lecito aspettarsi qualcosa di grande, di potentissimo. Ma anche di diverso, perché la filmografia del regista danese è lì a dimostrare che non gli piacciono le cose facili. E una cosa può essere detta subito su questa serie: Too Old To Die Young non è facile, per niente.

Disponibile su Prime Video dal 14 giugno, Too Old To Die Young è una serie d’autore di altissimo livello, che si propone di rifondare il noir seriale sfruttando tutto ciò che il servizio che la ospita può offrire. La storia è quella di un poliziotto che assiste all’omicidio del suo partner e che viene via via risucchiato in un mondo di vendette e violenze: un poliziotto tutt’altro che santo, corrotto fino al midollo e con una storia di sesso con una ragazzina di 16 anni. Un personaggio freddo, che non può suscitare alcuna simpatia nello spettatore, portato in giro con distacco da Miles Teller, già protagonista di Whiplash.

La prima parola con cui descrivere Too Old To Die Young può essere una e una sola: lentezza. Ogni scena è trascinata, il tempo di ogni dialogo si dilata senza fine, al punto da rendere quasi superfluo quello che viene detto. E se si prova a fare questo esercizio, se si prova a togliere le parole, resta una regia eccezionale: a livello visivo, Too Old To Die Young è tra le cose più belle viste negli ultimi anni, caratterizzato da una cura dell’immagine con pochi paragoni e pochi precedenti. Movimenti di macchina solenni, fotografia in cui dominano i toni freddi dei neon e delle luci delle insegne, in quello che ormai è marchio di fabbrica di Winding Refn, che ha diretto tutti gli episodi, firmando le sceneggiature con un nomone dei fumetti del calibro di Ed Brubaker.

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La sensazione dominante, come dicevamo, è che Winding Refn abbia spinto al massimo per sfruttare fino in fondo quello che Amazon gli offriva: ecco allora episodi molto lunghi e di durata variabile, fino a 90 minuti, che non sarebbero stati possibili in un’ottica pre-streaming, con formati rigidi e obbligati, ma nemmeno in un’ottica cinematografica, che comunque prevede una storia compiuta entro un tempo umano. Con Too Old To Die Young invece Winding Refn non si è tenuto, rallentando tutto a proprio piacimento e raggiungendo uno stato di sospensione in cui tutto sembra irreale, pur essendo attraversato da una sporcizia e da una violenza più che terreni.

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In quest’ottica, approfondire la trama è superfluo: più che una storia costruita in modo ferreo, c’è una successione di scene in cui si viene trascinati in scambi di battute sfuggenti e mai diretti, come quello infinito tra il protagonista e il padre impizzatissimo della sua ragazza, interpretato da un William Baldwin perfetto nel ruolo (non come in Northern Rescue…).

Too Old To Die Young non è un’esperienza di visione facile, ma può fare soddisfazioni enormi. È un lungo trip in un mondo vicino e lontanissimo insieme, una serie che mostra in ogni istante la firma del proprio autore. Che è poi il motivo per cui potreste amarla od odiarla.

Perché guardare Too Old To Die Young: per la cura maniacale dell’immagine

Perché mollare Too Old To Die Young: per la lentezza esasperata

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