Serial Moments 402 – Dal 3 al 9 novembre 2019 di Diego Castelli
Vecchie eroine, finali felici e protagonisti zitti zitti
ATTENZIONE! SPOILER SILENZIOSI DI THE WALKING DEAD, MAYANS MC, CASTLE ROCK, WATCHMEN, MR. ROBOT, THE AFFAIR
8.The Walking Dead 10×05 – Buon vecchio Negan
Puntata molto Negan-centrica e quindi migliore di quelle dell’ultimo periodo. Il nostro ex capo popolo si ritrova alle prese con un suo fan ormai cresciuto, che lo mette di fronte alla versione peggiore di sé, quella spietata che sapeva infiammare così bene gli animi. E per quanto Negan sottolinei che lui non ha mai ucciso bambini, quando il ragazzotto gli mostra con orgoglio la carneficina di innocenti che ha appena compiuto, Negan non può che sentirsene in qualche modo responsabile, e uccide il ragazzo senza pietà. Subito dopo lo vediamo riprendere il vecchio giubbotto e una mazza assai simile a Lucille, per poi attraversare il confine dei whispers e finire di fronte al braccio destro di Alpha. Ora vi prego, seguiamo solo lui, che di Michonne e compagni ormai ci frega un po’ poco.
7.Mr. Mercedes 3×09 – Piedi di porco
Negli scorsi episodi c’erano altri potenziali serial moments dentro Mr. Mercedes, ma non so perché ho avuto difficoltà a… ehm… procurarmi le puntate con il dovuto tempismo. Fatto sta che comunque ora sono in pari e segnalo la morte di Alma per mano di Morris. Che tanto lo sapevamo tutti che si finiva lì, considerando che lei gli aveva ammazzato la fidanzata, e aspettavamo solo il momento in cui lui sarebbe venuto a saperlo. Nel frattempo, però, abbiamo imparato a detestarla come si deve, quindi vedere un piede di porco che le spunta dal petto non è male. Certo, pure lui se lo merita, ma c’è tempo.
6.Castle Rock 2×05 – Passato oscuro
Ma che bellezza la precisione del ritmo, dei sentimenti e dell’orrore con cui veniamo a sapere tutto ciò che ancora non sapevamo di Annie, primo fra tutti il peccato che si nascondeva nel suo passato e che l’ha portata a scappare per anni insieme alla figlia. La sorpresa è che quella non è nemmeno la figlia, bensì la sorellastra nata dalla relazione fra il padre di Annie e la sua terapista, relazione che ha scatenato un tale scompiglio nella mente già problematica della ragazza, da portarla a uccidere (involontariamente) prima il padre e poi (ben più intenzionalmente) la neo matrigna, tenendo poi la bimba appena nata per sé. E alla fine si scopre pure che la suddetta matrigna non è morta veramente. Un episodio davvero tosto, con scene di grande potenza (il corpo martoriato del padre che continua comunque a dire “va tutto bene”) e una bella capacità di sorprendere. A questo punto possiamo dirlo senza paura: seconda stagione molto superiore alla prima.
5.Watchmen 1×03 – Laurie Blake
Tutti i potenziali serial moments di questo episodio girano intorno all’azzeccatissimo arrivo di Laurie Blake, interpretata dalla sempre ottima Jean Smart. Nei fumetti, ambientati negli anni Ottanta, Laurie è ancora giovane e bella, ha smesso da non troppo di fare la supereroina e sta insieme a Doc Manhattan. Qui invece, nel futuro che è il “nostro” presente, Damon Lindelof la reimmagina come un’agente dell’FBI che si adopera per catturare i vigilanti ovunque siano fuorilegge. La sua cattura di un simil-Batman, il suo intervento grezzo ma efficace al funerale di Judd (il cui corpo salta in aria), il lungo racconto/storiella fatto al telefono proprio all’ex fidanzato blu, sono tutti elementi che in meno di un’ora costruiscono il carisma di un personaggio che sembra qui da anni, anche se la serie esiste da tre settimane.
4.Mayans MC 2×10 – L’imbarazzo della scelta
Finale di stagione piuttosto intenso (eufemismo) per i nostri motociclisti quasi-messicani. C’è solo l’imbarazzo della scelta: EZ che uccide Dita, che non vedeva l’ora di espiare le sue colpe simulando il suicidio (inganno che ovviamente, però, ha funzionato solo al 90%); Potter che perde la sua proverbiale compostezza perché fregato da EZ e Angel, salvo poi tornare più viscido che mai; EZ che finalmente riceve le sue toppe e smette di essere una recluta; e alla fine, proprio nell’ultima inquadratura, il misterioso cadavere di un Sons of Anarchy. Oh, non facciamo morire Chibs eh, che ci rimango male…
3.The Morning Show 1×04 – The Truth
Episodio assai interessante, che sembra cambiare in modo significativo le dinamiche costruite nei primi episodi. Bradley parla di un suo aborto in diretta, e questo scatena le ansie della produzione, che vorrebbe un programma più cauto e adatto a tutti. Sembra che questo sia il tema di tutta la puntata, e le due protagoniste sembrano trovarsi dalla stessa parte. Ma la bomba arriva alla fine: chiamata a intervistare un’ex dipendente dello show che aveva subito le molestie da parte di Mitch, Bradley se ne frega del copione e va scavare nelle responsabilità della produzione e nella possibilità che a essere marcio fosse tutto l’ambiente, e non solo il giornalista licenziato. Non solo è un bel pezzo di scrittura, che mette a fuoco la natura sbilanciata di certi rapporti di lavoro che spesso danneggiano le donne senza che loro riescano a rendersene conto, ma è anche una scena che cambia la certe in tavola della trama, dove ora Bradley è la vera “buona” della situazione, mentre Alex, iniziale vittima del sistema, ora viene dipinta come parte di esso, incapace di cambiare. Niente male davvero.
2.Mr. Robot 4×05 – Silenzio prego
Sempre per la storia che Sam Esmail ha il permesso di fare qualche che vuole, purché si diverta, il quinto episodio stagionale di Mr. Robot mette in scena l’atteso hackeraggio ad opera di Elliot e Darlene, e nel farlo non fa pronunciare ai personaggi nemmeno una parola. Sono concessi messaggini sul cellulare, ma per il resto non c’è manco una battuta sonora in quaranta e passa minuti, se non una sola, sul finale, quando un personaggio, in maniera perfettamente coerente con la trama in quel momento, dice “è ora di parlare”. Sarà una cazzata, sarà una roba fatta apposta per finire nei serial moments, ma io ste chicche le adoro, specie perché sono arrivato quasi a metà episodio prima di dire “ma sbaglio o qui non sta parlando nessuno?”
1.The Affair 5×11 – Finale danzante
Anche una serie drammatica e incasinata come The Affair non riesce a sfuggire alla regola non scritta per cui, oltre un tot di stagioni, il lieto fine è quasi inevitabile. E non che sia un male, intendiamoci. Nell’ultimo episodio della serie, Noah ed Helen si riconciliano per la vita (tanto che lui, da vecchio, visiterà ancora la sua tomba ogni giorno); Joanie torna a casa dal marito dopo aver deciso che è meglio non buttare a mare quello che ha costruito; i figli di Noah ed Helen, fino a quel momento incazzati e divisi, trovano nel beccare i genitori nuovamente a letto insieme una specie di molla per riunirsi come una famiglia decisamente incasinata, ma ancora solida. A fine episodio, in cima a un costone di roccia, Noah balla la danza ideata per il flash mob al matrimonio di Whitney, in modo tenero anche se un po’ ridicolo, e a noi non resta che fare le ultime considerazioni. Alla fine tutto si è ricomposto, e il messaggio, espresso in modo chiaro dal protagonista nel suo dialogo da anziano con Joanie, è che se il trauma è capace di passare fra le generazioni, anche l’amore lo è, e a volte restare o tornare da chi ci conosce veramente è un atto tanto coraggioso quando necessario alla felicità. Un messaggio un po’ reazionario, specie dopo le puntate spese a sondare l’anima più sleale e abusante di Noah, ma d’altronde non vuole essere una verità assoluta, quando una possibilità scritta da chi ha costruito la serie. In ogni caso, comunque, quando Noah ed Helen tornano insieme ci sembra che, nel caso specifico, ne abbiano passate entrambi abbastanza (non dimentichiamo il sacrificio che Noah fece per lei, andando in galera al posto suo), e quindi possano decidere cosa diavolo fare della loro vita.