11 Luglio 2022

Serial Moments 535 – Dal 3 al 9 luglio 2022 di Diego Castelli

Praticamente tutta fantascienza, ma vince The Boys

ATTENZIONE! SPOILER MARZIANI DI WESTWORLD, PLAYERS, THE ORVILLE, FOR ALL MANKIND, THE ORVILLE

5.Westworld 4×02 – Un po’ troppo bravo a golf
Non ho citato la prima puntata della nuova stagione di Westworld nei Serial Moments perché… beh, non se lo meritava. La seconda purtroppo non è riuscita a elevarsi granché in termini di entusiasmo generale, però un paio di piccoli tocchi di classe li ha piazzati. Quello che ho preferito è la scena in cui William (che sappiamo essere un host) “chiacchiera” con il Vice Presidente in un dialogo che si fa sempre più serrato e meno amichevole. Durante la conversazione, William gioca distrattamente a golf e piazza tre hole in one di fila: tre singoli colpi che, dopo lo stupore iniziale, fanno sorgere nel VP il sospetto che forse forse non si trova di fronte a un essere umano come lui.

4.Players 1×07 – Lei non sa chi sono io
Ci sono delle volte in cui serie comedy come Players (ma la campionessa di questo meccanismo resta probabilmente The Office) propongono scene così imbarazzanti, che da una parte applaudo la bravura di scriverle e recitarle, e dall’altra faccio davvero fatica a non skippare avanti di qualche secondo, preso da un disagio pazzesco.
In questo episodio, l’arrivo di Creamcheese alla festa/rimpatriata dei vecchi compagni del liceo, dove il protagonista cerca di pavoneggiarsi per la sua carriera di pro-gamer, è una roba che fa accapponare la pelle al pensiero del senso di totale inadeguatezza che Creamcheese cerca di esorcizzare trasformandosi in un terribile, ridicolo spaccone.
Bravi, ma che ansia.

3.For All Mankind 3×05 – Un piccolo passo per un uomo (e una donna)
L’episodio settimanale di For All Mankind termina con una memorabile baracconata, dopo minuti e minuti di grande tensione. Le due astronavi rimaste in rotta verso Marte arrivano praticamente nello stesso momento, e sembra che Ed riesca effettivamente a diventare il primo essere umano a posare il piede su un pianeta che non sia la Terra. All’ultimo, però, temendo di schiantarsi, Ed decide di rinunciare, rispolverando vecchi fantasmi dai tempi dell’allunaggio. Al suo posto, l’equipaggio misto composto da americani della NASA e sovietici, riesce effettivamente a sbarcare sul suolo marziano, dopo una discesa al cardiopalma, e qui arriva l’improvvisa sfumatura comica: uno dei sovietici, rompendo i patti, tenta di scendere per primo, ma Danielle non ci sta. Ne esce un inseguimento sulla rampa che porta i due a toccare il terreno nello stesso momento, per poi cadere a terra con ben poca eleganza e solennità. Speriamo che quando vedremo noi il primo vero ammartaggio, le cose vadano via un po’ più lisce…
(L’unica cosa su cui mi senti di eccepire, è che lo scorso episodio era finito con un cliffhanger molto forte in relazione all’incidente che aveva messo fuori gioco la nave sovietica, mentre questa puntata successiva è finita senza farci vedere altro di quel momento, dicendoci solo che tre astronauti avevano perso la vita.)

2.The Orville 3×06 – Tempo bastardo
Il modo più buffo e scioccone di descrivere il serial moment settimanale di The Orville è semplice: Gordon viaggia indietro nel tempo e sposa Blair Waldorf di Gossip Girl.
In realtà, però, una descrizione del genere non renderebbe giustizia a un episodio molto intenso, a tratti davvero commovente. Gordon, tornato indietro nel tempo e rimasto bloccato per dieci anni sulla Terra del 2015, sposa la donna che aveva sempre sognato (e che avevamo già visto nella serie in quanto memoria digitale di un passato ormai perduto), e poi è costretto a vedere i suoi amici e colleghi che smantellano quella realtà dalle fondamenta, per rispettare le (necessarie) regole sui viaggi nel tempo.
L’episodio, pur nel tono filosofico e riflessivo che The Orville ha mutuato dalla Star Trek classica, è emozionante perché hanno ragione entrambi: ha ragione Gordon a voler preservare l’esistenza stessa della sua famiglia, e hanno ragione i suoi amici a voler rimediare a una leggerezza che potrebbe portare a conseguenze catastrofiche. In quella tensione razionale ma anche emotiva sta tutto il valore di un’altra ottima puntata.

1.The Boys 3×08 – Piccoli villain crescono
Immagino sarà il caso di fare un punto conclusivo sulla terza stagione di The Boys e in particolare sul suo finale, ma intanto diciamoci che siamo di fronte a un episodio che andrebbe mostrato nelle scuole di sceneggiatura. Praticamente tutto ciò che era stato preparato nel corso delle puntate precedenti, tutte le opportunità ma anche tutte le sfide, vengono affrontate e portate a compimento. Che si tratti di una chiusura del cerchio per i singoli personaggi (Maeve, Soldier Boy, lo stesso Butcher) o per le loro relazioni reciproche (come per esempio uno scontro “necessario”, perché sempre rimasto nell’aria, fra Butcher e Soldier Boy), l’episodio riesce a portare a casa tutto, compreso l’obiettivo più difficile ma anche più scontato e necessario, cioè terminare la stagione con Homelander e i suoi nemici tutti vivi (vabbè, quasi tutti) e pronti a combattere di nuovo.
Per questo, fra i tanti moments possibili (pensare a Black Noir, o a Maeve tornata umana e pronta a sparire) credo che il premio vada dato al giovane Ryan: il figlio di Homelander è la chiave di volta con cui gli autori trovano il modo di mettere realisticamente Butcher e Soldier Boy uno contro l’altro, per poi giustificare il fatto che Homelander non ammazza tutti i buoni che si trova davanti, una volta che Soldier Boy è uscito di scena. Immagino che qualche sfumatura leggermente stiracchiata o frettolosa si possa comunque trovare, ma nel complesso funziona tutto come dovrebbe.
E sempre Ryan è indirettamente responsabile di quell’ultimissima scena parecchio inquietante in cui Homelander uccide una persona innocente, che si era giusto permessa di contestarlo, ricevendo solo applausi dai suoi supporters. Quello che il bastardone aveva sempre temuto, cioè di perdere l’affetto del pubblico se quest’ultimo si fosse trovato di fronte alla sua violenza, non è avvenuto.
E ora si salvi chi può.



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