13 Giugno 2023

Intervista a Hafþór Júlíus Björnsson – Serial Minds in Montagna di Diego Castelli

In occasione del Best Movie Comics and Games 2023 abbiamo incontrato l’attore islandese che ha dato volto (e molto corpo) a uno dei personaggi iconici di Game of Thrones

FA STRANO DIRLO MA… CI SONO DEGLI SPOILER DI GAME OF THRONES

La seconda edizione del Best Movie Comics and Games è già parecchio superiore alla prima, in termini di spazi, eventi, occasioni di incontro e confronto, luoghi di gioco e divertimento, bancarelle in cui comprare oggetti super-nerd che vostra madre direbbe “ma perché?” e voi “lascia stare che non capisci”.

Io ci arrivo di domenica pomeriggio, un po’ prima rispetto all’orario dell’invito, e nel mio breve gironzolare riesco a vedere Leo Ortolani che firma copie di Rat-Man, incrocio Margherita Mazzucco senza avere la prontezza di dirle “Lenù, facciamo una foto!” (che poi era palesemente di fretta, ma resta il fatto che sono un pusillanime), passo un po’ di tempo nella sala dei videogiochi cabinati, piena di veri e propri classici, in cui Martino, il figlio del Villa, si piazza di fronte a una specie di Street Fighter che non è Street Fighter, preme tasti a caso allungandosi perché non ci arriva bene, e quando gli chiedi se non vorrebbe qualche consiglio risponde con un garbato “magari più tardi”.

Poco dopo la moglie del Villa, perché è un po’ tutto in famiglia, prende per mano me e alcuni altri improvvisati compagni di avventura, per condurci in una saletta relativamente piccola dove dovremo incontrare una persona molto grossa: Hafþór Júlíus Björnsson, che nella sua carriera di persona adulta è stato soprattutto uno che solleva enormi pesi mentre la gente lo acclama, ma che al pubblico internazionale è noto per un ruolo seriale: quello di Gregor Clegane, ovvero la Montagna di Game of Thrones.

Thor (così gli piace essere chiamato, per motivi abbastanza ovvi) è alto 2 metri e 6 centimetri pesa sui 180 chili, e quando lo incontri e infili la tua manina nella sua manona non puoi fare a meno di pensare a Oberyn Martell, il cui cranio venne sfondato a mani nude da un guerriero che pareva morto e che poi s’è rialzato apposta per cavare occhi.

Per fortuna, il buon Thor ci guarda con un’espressione cordiale negli occhi chiari da islandese, sorride gentile e quando si china noto pure che sta andando un po’ in piazza lassù, in cima alla bionda torre cranica: bella Thor, siamo già amici.

L’intervista arriva in un momento particolare, a serie già finita da un pezzo, ma è interessante sentire le parole di uno che fa davvero un sacco di cose: l’attore, lo strongman, l’imprenditore, il pugilatore (come diavolo si dice uno che fa boxe, boxeur?), e fra le altre cose ha fondato un’azienda che vende uno speciale yogurt proteico, diciamo “da atleti”, in combutta con gente come Terry Crews, che da queste parti amiamo per Brooklyn Nine-Nine.
Ah, è pure sposato e ha un figlio (più una figlia da una precedente relazione) con una donna alta un metro e 57, che io posso solo immaginare cosa deve aver passato quando ha tirato fuori il figlio di quel gigante lì.

Beh insomma, questo è quello che ci ha detto.

Avendoti conosciuto come “La Montagna”, abbiamo un’idea di te già formata, già “grande”. Ma da dove arriva uno come te, che infanzia ha avuto?
Ero un ragazzo normale, molto attivo, correvo sempre dappertutto, e stavo sempre fuori a giocare. Questo era prima che arrivasse l’era dei cellulari (è nato nel 1988, ndr), quando trascorrevo molto tempo nella fattoria di mio nonno, dove passavo praticamente tutte le estati. Ma ero comunque un ragazzo come tanti. Ho cominciato ad allenarmi intorno ai diciassette-diciotto anni, ho visto che crescevo bene e che la cosa mi piaceva, e non ho più smesso.

Andiamo dritti su Game of Thrones, dove arrivi per prendere un ruolo che nelle prime stagioni era stato di altri due attori (Conan Stevens e Ian Whyte), e che poi non hai più mollato perché evidentemente avevano finalmente trovato quello giusto.
Infatti io ero già fan di Game of Thrones, tanto che quando ho ricevuto la proposta ho pensato a uno scherzo, a una mail fake, tanto è vero che per giorni non ho risposto. È dovuto intervenire un altro islandese che già lavorava alla serie e che mi ha chiamato dicendo “Ehi, guarda che quelli di Game of Thrones stanno cercando di mettersi in contatto con te, per fare un provino!”.
A quel punto ero molto interessato, anche se non avevo alcuna esperienza di recitazione, ma ho pensato che non avrei fatto male a fare un tentativo. Li ho incontrati proprio in Islanda e dopo il primo provino mi hanno chiesto di incontrare il loro “maestro di spade”, C. C. Smiff (grande esperto di stunt, coinvolto negli anni in decine di film di successo, da Robin Hood a Harry Potter, passando per Star Wars, ndr), perché dovevano capire se ero in grado di muovermi bene anche con la spada. Quando mi provinò, Smiff disse che secondo lui potevo essere la persona giusta.

Come ti sei allenato per interpretare la Montagna?
In termini strettamente fisici, il mio allenamento non è cambiato molto, ero già grosso e così dovevo rimanere. La cosa nuova per me è stato l’allenamento per il combattimento, che ho vissuto come l’apprendimento di una danza, qualcosa che si fa in due, in cui un passo avanti di uno corrisponde a un passo indietro dell’altro e viceversa. Mi sono molto divertito.

Cosa puoi dirci del duello con Oberyn, e in generale del tuo rapporto con Pedro Pascal?
Quella scena ha richiesto qualche settimana di preparazione, almeno un mese di lavoro quotidiano, e poi è stata girata in una giornata molto bella e molto calda a Dubrovnik, in Croazia. Credo sia venuta molto bene.
Pedro Pascal è una persona fantastica, abbiamo avuto un ottimo rapporto e abbiamo parlato molto finché eravamo insieme sul set. Purtroppo non riuscivamo a vederci molto al di fuori delle riprese, perché quando non giravo ero comunque molto impegnato ad allenarmi. Per la mia carriera, per la mia forma fisica, ho un costante bisogno di allenarmi molto, e quando hai questo tipo di ossessione, l’ossessione per essere il migliore in quello che fai, finisci inevitabilmente per sacrificare qualcos’altro.

Secondo te, se Oberyn non fosse morto quel giorno, se avesse avuto un’altra possibilità, un secondo round, chi avrebbe vinto?
Ride, non risponde, e si indica il petto con un dito.

Ti sei tenuto qualcosa, del combattimento?
In effetti no, e dire che mi avevano anche promesso che avrei potuto tenere la spada, ma alla fine mi sono dimenticato di prenderla. La prossima volta che parteciperò a una produzione di questo tipo, mi farò trovare più pronto per portarmi a casa un memorabilia!

Che ne pensi della sorte toccata al tuo personaggio?
Beh, diciamo che avrei preferito rimanere umano e non diventare uno zombie per tutta la parte finale della serie, così da avere più interazioni e più dialoghi con gli altri personaggi. Ma d’altronde non ho scritto io i libri o la serie, ho dovuto attenermi al piano.

Cosa puoi dirci degli altri personaggi? Ne hai uno preferito?
Direi sicuramente Tyrion Lannister.

E un cattivo?
Non credo di avere un cattivo preferito, anche se probabilmente dovrei dire Cersei, è comunque la mia regina!

Bisogna dire che proprio tu fai spesso il cattivo, sia in Game of Thrones che in altri film a cui hai lavorato successivamente. Ti piace essere il cattivo? O magari a un certo punto vorresti provare a essere l’eroe?
Non mi dispiace fare il cattivo, non è un problema, però devo ammettere che a un certo punto mi piacerebbe essere il buono. Anche perché questo è un mestiere dove c’è sempre il rischio di vedersi appiccicare delle etichette, per cui se funzioni come cattivo una volta, è facile che quell’etichetta ti rimanga addosso e che in futuro ti cerchino solo per quel tipo di ruoli. Quindi sì, decisamente mi piacerebbe, prima o poi, fare il buono.

A parte il desiderio di provare a interpretare un buono, che ci dici del tuo futuro?
Credo che in futuro vorrò continuare a coltivare gli interessi imprenditoriali che ho a casa in Islanda e negli Stati Uniti, ma credo vorrò anche continuare a recitare, magari anche più di adesso. Al momento sto cercando di trovare un equilibrio fra i molti interessi, fra cui c’è ancora una carriera sportiva da strongman, anche se so di non essere più molto giovane. Ma proprio per questo voglio trarre il massimo dal tempo che mi resta in questo ambito.

Non dev’essere comunque facile gestire una vita così piena di impegni così diversi.
È vero, non è semplice. Ma il segreto è sempre nell’organizzazione, è importante avere un piano e cercare di rispettarlo, che per me concretamente significa sapere quanto durerà un certo impegno, sapere se potrò mangiare come dovrei durante le riprese ecc, così da poter inserire gli allenamenti in mezzo agli altri impegni. Questo non significa che non possano capitare imprevisti, come per esempio giornate di riprese che si protraggono oltre il dovuto, con la necessità di saltare gli allenamenti. Ma cerco sempre di fare in modo che eventualità del genere non si verifichino.

C’è perfino qualcuno che vorrebbe vederti nel wrestling…
Ci sono molte altre cose che vorrei fare, ma come dicevamo sono già ora pieno di impegni, e sto anche invecchiando. Il wrestling è uno sport che richiede molta abilità e molta preparazione, non è qualcosa che si possa improvvisare, e per imparare a farlo dovrei tralasciare altre cose in cui sono già competitivo e che non vorrei abbandonare, proprio perché non ho moltissimi anni di carriera davanti. Vorrei fare tutto, ma sono anche conscio del fatto che non è possibile, e preferisco fare al massimo ciò che mi riesce bene, piuttosto che dedicarmi a troppe cose con risultati medi.

In realtà non abbiamo parlato del fatto che hai anche un profilo twitch, dove fra le altre cose giochi a Overwatch.
In effetti sì, lo streaming è una realtà a cui mi sono approcciato durante la pandemia, nel 2020, quando non si poteva andare da nessuna parte, e ho pensato di provare. Ho caricato qualche video relativo ai miei allenamenti, ma l’ho usato anche per giocare a scacchi e a Overtwatch, con il mio personaggio preferito, Reinhardt (che non a caso è un tizio molto grosso che usa un martellone, ndr).

Al momento sei anche in fase di recupero da un infortunio, giusto?
Sì, qualche settimana fa mi sono rotto un muscolo pettorale e sono dovuto volare a Los Angeles dove lavorava un medico fantastico che avevo conosciuto in precedenza. Ho subito un’operazione e ho dovuto tenere un tutore per qualche settimana, ma ora l’ho tolto e lentamente ho potuto cominciare ad allenarmi di nuovo.
Tornerò più forte di prima.

Come ultima cosa, bisogna dire che abbiamo chiesto a Thor un parere su House of The Dragon, ma ci ha confessato che non l’ha ancora vista. Anzi, mi ha chiesto se secondo me meritava il recupero.
Non ho potuto che confermare che sì, lo merita.
Sorprendentemente.

Qui sotto potete vedere una mia foto accanto alla Montagna.
Non sono bello come Oberyn.
Ma io ne sono uscito vivo, tiè.



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