30 Maggio 2012 5 commenti

Hit & Miss – Chloe Sevigny, un killer transessuale e Shameless di Marco Villa

Dal creatore di Shameless una serie su un killer transessuale. Che tiene famiglia.

Brit, Copertina, Pilot

 

Se fossi un bimbominkia saprei come far uscire un cuoricino su WordPress. Per fortuna non ho questo dono. Quindi devo limitarmi alle parole. Comunque: Serial Minds ama Shameless. Ma tanto. Lo sapete che ci piace fare le pulci a tutto, ma anche essere viscerali e veri fan. Ecco, con Shameless vale soprattutto la seconda. Capite, quindi, la grande curiosità di fronte a Hit&Miss, serie inglese nuova di pacca, che porta sulla carta d’identità il nome di Paul Abbott, già creatore proprio dello Shameless originale, quello che da queste parti non abbiamo mai visto, ma che comunque stimiamo tantissimo a priori, non fosse altro che per aver poi reso possibile quella meraviglia che è il remake americano.

Tanto, quindi, l’interesse per Hit&Miss, in onda su Sky AtlanticTanto anche lo spaesamento di fronte alle prime sequenze, lontanissime dal mondo dei Gallagher (per quanto, ripetiamo, viste con il filtro americano). Al termine della prima puntata, però, le affinità superano ampiamente le divergenze.

Protagonista di Hit&Miss è Chloe Sevigny, quella che sulla carta d’identità ha scritto “musa del cinema indie americano”. Il suo personaggio si chiama Mia ed è un killer transessuale. Ora, detta così sembra una cosa un po’ sensazionalistica ed esagerata, ma la serie non ha certo questi toni. E devo dire che mi spiace dover spoilerare così la faccenda, perché guardando la serie senza sapere nulla il colpo di scena è abbastanza forte, ma d’altra parte non si può parlare di Hit&Miss senza citare questo particolare. Il colpo di scena, dicevo, è forte, soprattutto perché avviene nel modo più semplice e lineare possibile, ovvero con una scena di nudo sotto la doccia. Hit&Miss inizia con un omicidio a sangue freddo eseguito dalla protagonista. Scena girata da dio, con la solita fotografia perfetta delle serie inglesi. La sequenza successiva è quella dello svelamento della transessualità del personaggio. Saranno passati 5 minuti scarsi e già la testa sta girando.

Soprattutto, siamo lontanissimi da Shameless. Come avviene, allora, il quasi ricongiungimento? Semplice: nella vita precedente, prima di decidere di dare libero sfogo alla propria identità femminile, Mia ha avuto un figlio dalla sua ragazza di allora. Ragazza che ora è morta e che, oltre al figlio, le lascia in eredità altri tre pargoli di diversa età, da gestire come tutrice legale. Ed ecco che, cacciato dalla porta sotto la minaccia di una pistola, lo spettro della famiglia Gallagher di Shameless rientra dalla finestra.

Dalla visione del pilot, infatti, la sensazione è che Hit&Miss si concentrerà più sulla gestione della nuova famiglia e dei suoi problemi che sulla carriera da killer di Mia, un aspetto che, in sostanza, nella prima puntata occupa un minutaggio davvero ridotto. La speranza, sinceramente, è che i rapporti di forza siano più equilibrati, perché, tanto per dirla semplice, un paio di omicidi a sangue freddo per puntata fanno sempre bene.

Al di là di questo, è evidente l’originalità della serie. Se il discorso killer + famiglia avrebbe potuto far trillare il Dexter alert, la carta della transessualità sposta più in alto l’asticella, con relativi rischi e ambizioni. Per fortuna non è in mano a qualche canale americano da poco. La fiducia, a Paul Abbott, va data in modo incondizionato. Per ora. Perché va bene fan, ma le pulci bisogna farle sempre.

Perché seguirlo: semplicemente per vedere dove può andare a parare. E per la fiducia cui si accennava due righe fa

Perché mollarlo: perché Bagnasco dice che no, i transessuali non sono figli dell’iddio. E allora ciao.



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