2 Dicembre 2013 11 commenti

Peter Dinklage e io, nudi nella sauna di Vale'n'Tina

Un incontro ravvicinato (e senza vestiti) con Peter Dinklage, il nano di Game of Thrones, in una sauna di Berlino

peter dinklage nano game of thrones

Stavo a Berlino settimana scorsa per certi fatti miei privati.
Che non interessano a nessuno, lo so. Vado avanti.
Stavo a Berlino settimana scorsa, e non so se siete stati informati, ma nei paesi del nord è uso spendere almeno tre quarti della propria settimana dentro a una sauna.
Se foste ricchi, e foste di un paese del nord, avreste la sauna nel vostro seminterrato.
Se foste meno ricchi, e foste di un paese del nord, andreste in una delle settordicimila SPA presenti nella vostra cittadina per circa 25 euro al giorno.
Se foste mezzi poveri, come la sottoscritta, e foste di un paese del nord, trovereste un uomo che paga per voi il biglietto da 25 euro.
Comunque.
Già dal primo giro mi sono fatta subito riconoscere.
La mia deflorazione in fatto di saune è avvenuta in un hotel 4 stelle molto chiccoso del quale non ricordo assolutamente il nome.
Io e il mio accompagnatore (quello che sborsava i 25 euro per intenderci) avevamo deciso di spalmarci là dentro l’intera giornata, alla faccia del freddo berlinese.
Iniziamo con una nuotata in piscina, e fin lì, tutto ok.
Passiamo all’idromassaggio. Nessun problema.
Poi tocca alla sauna.
Io non lo so cos’hanno nella testa, questi tizi che vivono al nord. O magari è un problema di noi italiani e della nostra inaggirabile matrice cattolica.
Non lo so. Però a me hanno insegnato che girare completamente, indubitabilmente e inesorabilemtne nuda, in uno spazio pubblico, non è una cosa educata. Per loro, quelli del nord, girare con un costume, in una SPA, e ancor peggio indossare quello stesso costume all’interno di una sauna, equivale a bestemmiare non solo i loro genitori e i loro nonni, ma almeno sette generazioni di parenti defunti.
E io, che me ne stavo tranquilla per i fatti miei, pensando che se voi volete mostrarvi reciprocamente le vostre pudenda va bene, basta che lasciate in pace la sottoscritta, mi sono ritrovata invece a litigare, ma forte, con un tedesco magrissimo e tatuatissimo.
Che mi diceva, alterato, che ero una persona strana. E perfino irrispettosa. E adesso spogliati immediatamente.
Ma come, cosi, senza nemmeno andare a cena?
Comunque, il punto non è nemmeno questo. Divago.
Un paio di giorni appresso l’hotel chiccoso, decido che sono psicologicamente pronta per affrontare la mecca delle saune berlinesi, il Liquidrom.
Questo posto, che costa oggettivamente un botto, ti permette però di usufruire di una serie di ficate che al solo elencarle già non te ne frega più niente di essere in nessun altro posto se non lì.
C’è, per dirne una su tutte, una piscina di acqua salata, dentro una specie di grotta. Sei al buio, galleggi su dei cuscinetti forniti all’ingresso, e se immergi le orecchie sott’acqua ti accorgi che stanno trasmettendo un repertorio jazz favoloso.
Una cosa da urlo.
Però, l’accompagnatore di cui sopra mi avvisa: al Liquidrom non si scherza. Al Liquidrom manco te lo porti il costume. Non ce devi proprio provà.
Li nudo entri e nudo rimani.
E io mi dico va bene. Cosa vuoi che succeda?
Infatti.

peter-dinklage-feature

Un’altra cosa molto speciale del Liquidrom, è questa piccola sauna, sulla destra appena dopo l’entrata. Allo scoccare di ogni ora, una ragazzetta magrina con i capelli rossi invita i gentili ospiti a provare uno speciale trattamento.
In pratica tu entri, ti siedi, la ragazzetta magrina dai capelli rossi chiude la porta, e per i successivi trenta minuti sei fottuto.
Già quella è una sauna a 95 gradi. In più, quella stronza anoressica, butta acqua profumata sui sassi ardenti di detta sauna. Che sì, grazie, che buona fragranza. Ma cazzo, ci sono almeno cinquanta gradi in più.
E mentre sono lì a smadonnare e sudare, nuda, con almeno altre trenta persone nude che sudano vicino a me, vedo lui.
E penso mavvà. Maddai. Ma figurati se è lui.
Lo riguardo. Una seconda, una terza, una quarta volta.
Cazzo è lui. È quell’attore nano di cui non mi ricordo assolutamente il nome!!!!!!! E’ quello di Game of Thrones, è Peter Dinklage!
Oddio che emozione. Sono nella sauna con un attore famoso.
Comincio immediatamente a tirare gomitate al mio cavaliere: “oh…oh…psssssss…look there!!!”. Lui mi guarda interrogativo. Poi guarda Peter. Poi riguarda me con compassione.
“yes…it’s a midget”, dice non capendo assolutamente il punto.
Dannati tedeschi che non guardate le serie TV e non capite le cose importanti della vita.
(PICCOLA NOTA: i tedeschi, in generale, DAVVERO non guardano le serie TV. Questo perchè in Germania, come da noi, scaricare e guardare in streaming è illegale. Solo che lì se sgarri ti beccano DAVVERO. E poi so cazzi de fero).
La mezz’ora d’inferno passa, l’anoressica roscia ci libera, e noi usciamo finalmente all’aperto. E io comincio a pensare: cheffaccio, mi presento.
Vado li e gli dico “oh, ciao…grande….ti stimo un casino”. O almeno gli chiedo un autografo. Sì, ho almeno 5 amiche in Italia che impazzirebbero per un autografo.

peter-dinklage

Dai si, vado. Sarà anche contento. Tanto che problema c’è.
E mentre mi avvio verso di lui, realizzo che un problema, in realtà, cè.
Il problema è che Peter è nudo.
E io anche.
E se vado a stringergli la mano, mi ritroverei – per via della sua altezza-, la sua faccia direttamente in mezzo alle mie tette.
E non lo so… forse come primo approccio con un attore hollywoodiano, non mi sembrava una cosa molto di classe, ecco.

PS: si, è tutto vero. Si, lo so che i nani si assomigliano tutti. Ma quello era Peter.
PS2: si, lo so cosa si dice dei nani. E della regola della L. Lo so cosa vi state chiedendo da quando avete letto “nudo” e “attore nano di cui non ricordo il nome” nella stessa frase.
E per rispondervi vi dirò che in questo caso la regola non si applicava. Ma in ogni caso, c’era comunque un armamentario interessante.

 



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