19 Aprile 2016 5 commenti

Consigli per recuperone: Malcolm in The Middle di Azzurra Morelli

Una comedy da riscoprire

Malcolm in the middle (2)

Ci sono serie che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero guardare: una di queste è Malcolm in the Middle.
Viviamo l’epoca dei luccichii e degli smartphone abbinati ai leggings, l’epoca di serie come Glee, Gossip Girl e Pretty Little Liars (che non vuol necessariamente essere una critica). In un’epoca del genere manca il gusto sadico e squisitamente divertente di Malcolm, ma soprattutto della sua famiglia sui generis con cui quotidianamente ha – e abbiamo –  a che fare.

La serie è stata trasmessa tra il 2000 e il 2006 da Fox, e proposta a più riprese anche in Italia. Il titolo pare inizialmente focalizzare l’attenzione su Malcolm, il figlio di mezzo di una famiglia alquanto bizzarra, ma in realtà la fortuna della serie sta proprio nella forte caratterizzazione di tutti personaggi.

Malcolm in the middle (3)

E allora guardiamoli uno per uno:

Lois: è la donna che tutte noi vorremmo essere. Sul serio, ha una forza impressionante, ha messo al mondo i figli peggiori che una madre possa desiderare eppure li tiene a bada con uno sguardo. Lotta furiosamente per i propri principi, anche se questi includono il cartellone pubblicitario politically incorrect esposto nel supermarket dove lavora da tutta la vita, e di cui a nessuno frega nulla.

Hal: Bryan Cranston, poi noto come Mr Walter White, è assolutamente magistrale nella sua interpretazione. Un padre affettuoso e un marito innamorato, però a modo suo. Si capisce quanto ami i suoi figli quando si infila la tutina ricoperta di paillettes, i pattini e improvvisa una disgustosa, per quanto piacevole, esibizione sulle note di Funky Town per insegnare ‘l’antica arte’ ai figli. Si capisce quanto sia innamorato dal fatto che qualunque cosa faccia Lois, dal depilarsi a togliersi i calli, gli faccia partire il testosterone.

Francis: il fratello maggiore che tutti vorrebbero. Quello con cui sali sul tetto per sparare palloncini d’acqua e pannolini puzzolenti, quello che chiami quando sei nei guai, e che ti aggrava la situazione. Irresponsabile, divertente e irriverente. Ha un complesso mai sanato nei confronti della madre, e qualunque argomento li porta a litigare furiosamente anche a distanza visto che, per cercare di contenere i danni i genitori l’hanno costretto all’accademia militare.

Reese: il mio preferito in assoluto. Rimane un mistero come sia possibile che una persona possa nascere così. Non ha limiti, non ha pudore, non ha nessun tipo di freno. Tutti dovrebbero sapere cosa intendo quando dico che quella giacca ha una bellissima sfumatura di ‘blallo’ (citato tra l’altro in Modern Family nella 6×05), e tutti dovrebbero pensare alla ‘seconda pelle’ di Reese quando guardano un uomo che spella in spiaggia.

Reese

Malcolm: il genio assoluto. Porta il fardello di un intelletto che stona nel surrealismo della sua vita. Conosce i numeri come una piccola calcolatrice scientifica con gli occhioni azzurri. Tiene in piedi questa famiglia sgangherata riparando ai danni dei fratelli e alle mancanze dei genitori. Frankie Muniz ci dimostra in questa serie quanto un ragazzino possa essere dotato di

Dewey: è la vera nota stonata (in senso buono), l’unico personaggio che ti fa provare empatia. È il più piccolo, almeno fino alla nascita di Jamie (per il quale si dimostrerà un fratello maggiore di molto superiore a quelli avuti). Dewey è un genio della musica, impara a suonare il piano studiando quindici minuti al giorno nella cantina di casa, ricrea con i lego palazzi e paesaggi meravigliosi, come meravigliose sono le creazioni con le tessere del domino. È un artista a tutto tondo. Tuttavia è spesso dimenticato, bistrattato, umiliato, picchiato. È in lui che vediamo il fallimento di Lois troppo impegnata a rimediare ai disastri degli altri figli per accorgersi del suo potenziale.

Jamie: compare solo dopo la quarta stagione, il più viziato dei cinque. La serie termina prima che Jamie diventi abbastanza grande per delinearne un quadro preciso, ma mostra sin da subito di possedere i geni Wilkerson (il cognome non è mai citato apertamente all’interno della serie e questa pare essere l’ipotesi più accreditata), dimostrandosi degno erede dei suoi fratelli.

Una serie di personaggi minori, quanto adorabili, partecipano alle (dis)avventure di questa pazza famiglia. Una nonna nazista, un vicino impiccione, l’amico storpio e la gang di nerd (nerd veri, non stile Big Bang Theory, di quelli con il mucco penzoloni e i segni dello ‘smutandamento’).

MALCOLM IN THE MIDDLE: Malcolm (Frankie Muniz, L) and Reese (Justin Berfield, R) graduate from high school in "Graduation," the series finale episode of MALCOLM IN THE MIDDLE airing Sunday, May 14 (8:30-9:00 PM ET/PT) on FOX. ©2006 Fox Broadcasting Co. Cr: Carin Baer/FOX

Per lo più le vicende si articolano tra la casa in cui abitano (nessuno sa come faccia Lois ad avere ancora qualcosa di integro), l’accademia militare in cui ‘studia’ Francis prima, e il fantastico Ranch in cui lavora dopo il matrimonio con Piama, in cui troverete il datore di lavoro migliore del mondo. Il liceo in cui studiano a turno Francis (ricordato per molte imprese folli stile sfida della morte), Reese (di cui resta la reputazione di bullo per eccellenza), Malcolm che frequenterà la classe avanzata insieme al più strano gruppo di nerd che abbia mai visto (e la mia Università è vicino a Matematica), e infine Dewey. Ma anche tanti altri luoghi così banali da risultare originali come la casa della nonna ricoperta di cellophane, il supermarket in cui lavora Lois (e in cui lavorerà Malcolm), la casa del vicino che progressivamente distruggeranno fino a metterle fuoco.

Anche se estremizzate, le vicissitudini di questi personaggi sono molto più vicine alla vita reale di quanto si possa pensare. Quante famiglie conoscete che si alzano al mattino, si siedono intorno a un tavolo con brioche appena sfornate e succo d’arancia appena spremuto? Certo non troverete neanche vostra madre che depila INTEGRALMENTE vostro padre in cucina con un rasoio elettrico, ma è più verosimile la seconda. È una di quelle serie in cui potresti ritrovare te stesso, ridere di quella cazzata che hai fatto con tuo fratello, o con il tuo migliore amico.

Perché privarsi di un viaggio tra le menti più ‘malate’ del panorama seriale? 151 episodi di puro divertimento calibrato sulla delinquenza semi-innocente, un pizzico di umanità e di sentimentalismo familiare mai fine a se stesso; condito da dialoghi sprezzanti e punizioni geniali.

Assolutamente consigliato!!!



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