15 Dicembre 2011 2 commenti

Mid Season Finales – Il punto di e da Marla di Vale Marla Morganti

Nei giorni scorsi, la cara Morganti era ubriaca. E per festeggiare ha scritto un post lunghissimo in cui dice la sua

Copertina, On Air

Ok. In questo momento dell’anno tutti ci sentiamo persi. Senza legami con la nostra quotidianità. persi con gli stop dei palinsesti per la pausa invernale. Prendiamo la bile e mettiamola in un sacchetto. Pensiamo che questo è il momento giusto per fare il punto della situazione e nel caso riprendere ciò che abbiamo perso. Ho sempre adorato le classifiche di fine anno. Ok non è vero, le ho sempre odiate ma ho sempre voluto farne una. Anche se non andrò a Classifica bensì farò un punto della situazione secondo me. Per quanto possiate godervelo e sopportate il mio istrionismo, dovremmo essere in uno Stato ove ognuno può esprimere il suo pensiero. Xoxo VMM

SUBURGATORY: è la mia serie “pausa pranzo” perché è leggera, cazzeggiante e breve abbastanza da poter guardare in ufficio con le cuffie, senza sembrare idiota perché ti spanci dalle risate, ma ridi (ogni tanto) a denti stretti così da non regalare una panoramica di quello che ti stai mangiando a tutti quelli che stanno nei dintorni.
Sinossi: Padre e figlia si trasferiscono per misfatte della piccola di casa da NY alla periferia. La grande città non è mai sembrata così pura e innocente al confronto delle facce di plastica con sorrisi d’avorio che pullulano in periferia.
Punto al mid term: ogni puntata snocciola un punto fisso della cultura US (inizio anno scolastico, halloween, ringraziamento, montaggio albero di Natale, …) visto con gli occhi dell’alternohipchic della city, che arriva come outsider nei subourghs. Ancora da indagare la relazione tra lei e il padre single, il quale intertelaccia relazioni con la maggior parte del vicinato. Tutto in salsa molto casta però. A parte la relazione con la figlia. Dal mio punto di vista meno.

THE BIG BANG THEORY:  era una delle mie serie preferite. E’ stata rilegata tra i fascicoli “caspita è arrivato il momento” e “speriamo sia meglio dell’ultima”. Era la serie da “oddio oggi escono i subs di TBBT” a “ti prego traduci prima misfits, 2 broke girls, community, gossip girl e one tree hill (anche se non lo seguo più)”
Sinossi: 4 nerd e una biondina stupida. 4 nerd che erano divertenti e una biondina che è diventata quasi intelligente.
Punto al mid term: una serie che ha dato tanto ma dal mio punto di vista si è seduta su quello. Ha creato una delle 8 meraviglie del mondo contemporaneo che è il “bazingaaaa” e un’altra, che sta lottando con il nuovo Pirellone per entrarci, che era “i’m Batmaaaan”. Ok…dalle due citazioni capiamo pregi e virtù della serie. Sheldon. Ma di un solo personaggio non vive l’uomo. La serie a me pare ormai morta, appesa a una o due risate ogni 10 minuti. E 2/4 risate in 20 minuti mi sembrano eccessivamente poche per subirmi 24 minuti di noie.

2 BROKE GIRLS: non mi piaceva il titolo. Non lo guardavo. Poi dico, “stasera niente birra fuori, proviamo”. Basta. Stop. Vita sociale cancellata. Non bevo più nemmeno birra (perdonatemi l’iperbole, era solo per rendere l’idea). Attendo con ansia e trepidazione il mercoledì, giusto per scaricarlo perché tanto i subs arrivano ¾ giorni dopo. Ma a me basta averla in memoria e sapere che se ho un picco glicemico so dove trovare l’acidità della quale necessito.
Sinossi: una mora e una bionda, una povera di vita e una impoverita, tutte e due cameriere nello stesso locale, diventano BFF, dividono casa, lavoro e sfighe accumulando soldi per (ri)aprirsi una loro strada nel mondo. Tutto in salsa di piccante cinismo.
Punto al mid term:  Sarò fatta male io ma ha quel cinismo che mi gasa nelle vene. Battute secche, spesso chiamate ma tanto divertenti che pensi “perché non riesco a spararle fuori anch’io così”? Personaggi secondo me perfetti: la vera squattrinata cresciuta a pane e rifiuti, la ricchissima dal cuore di pezza, il jazz man nero, il cuoco pervertito fRRROm ukRRRaine che vomita battute a sfondo sessuale, il cavallo nel giardino, il coreano che vive il sogno hipster ammmericano, i cupcakes. Ok la scenografia di cartapesta che puzza di fritto e anni ’80. Ok gli stereotipi. Ma sereni che secondo me ci passate sopra.

GOSSIP GIRL: era la serie che ti faceva sentire al passo del mondo che si muoveva. Ora come ora mi sento come se l’orbita facesse avanti e indietro ogni 45 minuti. Erano i 45 minuti che aspettavi, ora sono solo i minuti che speri di non aver sprecato. Lusso e screenplay che sembrano seguire l’inevitabile caduta della recessione economica (di consumismo sempre si parla).
Sinossi: 5 giovani ricchi o ricchissimi della parte molto bene di Central Park. Le loro vite, che non saranno mai le nostre. I loro guardaroba, che di certo non saranno mai i nostri
Punto al mid term: a chi ha ancora speranza nella serie può rimanere un po’ un groppo in gola,dopo il midsisonfinale, in attesa della nuova mezza stagione. A me personalmente la fine alla Lady D mi sa molto ma molto di cosa triste.

FRINGE: Ripensando a Fringe mi sembra di parlare di 4 serie diverse. E’ passata dall’essere autoconclusiva in una puntata, a trascinarti alla fine della serie, a pensare “oddio dove finirà il mondo”, a chiederti “ma ora cos’è?”. Questa stagione non è malaccio, ma ormai avevo il cervello settato su diversi universi spaziotemporali. Ora sono tanti in uno. Poi povero Peter. Tutto solo.
Sinossi: Il mondo che conosciamo, non lo conosciamo veramente. Strani esperimenti condotti nei 70’s si ripercuotono sulla nostra realtà aprendo portali, universi e realtà che “ho visto cose che voi umani non potrete mai immaginare”.
Punto sul mid term: La terza stagione mi aveva sconquassata, questa si è un filo ridimensionata. Non è male Peter nel mondo che forse non è il suo. Però non so a ora non mi convince tantissimo. Anche qua…ma da quando Olivia è stata cresciuta da Nina Sharp?

GREY’S ANATOMY: Vabbè…giusto perché la si segue da 8 stagioni. Tanto Meredith la odio, McDreamy pure. Rimane giusto qualche figo qua e là (Avery – vedere foto e capire perchè imperterrita seguo la serie, sì solo per momenti come questo – e Alex, ad esempio), però spesso ti chiedi se valga la pena buttare via 45 minuti così. Tanto ormai gli interventi son sempre gli stessi: almeno un cazzo a stagione si rompe (e non sono solo quelli degli spettatori), qualcuno del cast fisso rimane coinvolto in incidenti più o meno mortali, qualcuno si lascia, divorzia, si sposa. E basta. Che so, qualcuno che diventi broker o trafficatore di organi, please.
Sinossi: Dai chi non conosce il Grace Hospital e i casi umani che ogni giorno ci lavorano dentro? Ogni puntata la voce soave di Meredith introduce un tema profondo, tanto profondo che spesso già ti fa irritare dal minuto 00’30”.
Punto al Mid Term: E’ talmente lontano che non me lo ricordo. Sta di fatto che questa stagione non gasa. Continuano a essere le stesse cose che vedi trite e ritrite, come le budella che si sviscerano sulle tavole operatorie. Accadono drammi che non esaltano troppo…cioè ok che parliamo di series finales ma quello che accadde nella stagione 6 era proprio un altro telefilm.

NEW GIRL: E’ la serie per l’altra pausa pranzo. E’ come una torta Margherita, che in sé è leggera e potrebbe essere anche gustosa, ma è talmente sciapa e stopposa che ti si blocca in gola e ti chiedi, perché ho iniziato ad addentarla. Ingorda me. Passi per i coinquilini che sono spassosi (omg che termine desueto, ma non gli può concedere più di questo) ma lei è veramente gnucca come un salame di cioccolato o un panettone dell’anno prima.
Sinossi: Zooey Deschanel (penso sia il suo nome cognome a renderla così speciale, dato che tutta America la ADORA) è una tizia canterina, che canta fastidiosamente sempre. Va in una casa con 3 coinquilini maschi. Tutti la detestano perché canta sempre ed è un disastro. Però tutti sotto sotto la amano. Io no.
Punto al mid term: Io la odio da s01e01…nel frattempo però ho iniziato ad apprezzare i suoi coinqui, che crescono puntata dopo puntata. Lei dalla prima è canterina, svampita, combina guai. Odiosa. Continuerà così, lo so, una che ha Zooey per nome e la parola Chanel nel cognome, deve piacere a tutti per forza. A me no. E non penso mi piacerà mai con le sue ballerine, le sue gonne a palloncino e i suoi fastidiosi stornelli su ogni cosa che le capita.

WALKING DEAD: E’ la serie che guardo perché tutti ora la guardano, e la trovano A W E S O M E. Io no. Però che volete la guardo per non far parte degli altri, anche se ogni tanto Ben e Juliet attiravano i miei consensi (ok scusate strascico Lostianesimo). La guardo dalla prima stagione sperando in qualcosa di più. L’inizio della seconda è stato molto peggio della prima. In più gli zombie fanno veramente schifo.
Sinossi: Pandemia (forse) globale. Virus che fa diventare le persone Walking Dead, zombie che non fanno altro che camminare e divorare carne fresca. Un gruppo di survivors, quelli che dovrebbero essere i nostri beniamini (io forse ne riesco ad amare apprezzare 2, Daryl of course e mezzo e mezzo Glenn e il “nuovo” Shane), cerca un modo per sopravvivere senza essere morso.
Punto al midterm: Ok, le ultime 2 puntate mi hanno staccato dalla gamba lo zombie che mi stava per mordere e far diventare un bavoso mangia umani. Quantomeno una serie che lascio con la speranza di aspettarmi un meglio, che forse magari arriverà.

MISFITS: E’ inglese, cos’altro vogliamo dire?! Dal popolo che ha creato Skins potrei anche sorbirmi altre 10 serie di Grey’s Anatomy solo sulla fiducia. Mi sono mangiata le prime due stagioni in una settimana. E passavo le giornate a capire qual’era il mio potere. Se vi interessa, dopo lunghe riflessioni, ho capito che era l’empatia (che, senza spoilerare troppo, casualmente è comparso in questa serie…quindi ho anche la preveggenza!).
Sinossi: 5 ragazzi relegati ai servizi sociali acquistano (strani) superpoteri. In tanti acquistano superpoteri. Ma loro sono quelli fighi. E noi vogliamo che surclassino anche quelli che fanno ribollire il latte nelle interiora.
Punto sulla serie 3 – almost over: Ok Nathan era Nathan. Ce la facciamo andare bene comunque. Solo per la colonna sonora è imperdibile, anche giusto per far gli spessi e dire “oh senti cos’ho scoperto”. Poi come parlano loro, neanche Skins arrivava a tanto. Come ho detto Nathan è Nathan, per carità ADORO Rudy, ma questa stagione, non so, non mi è sembrata girare molto top. Cioè AMO Seth, ma nemmeno questo è abbastanza. Imperdibile, ovviamente, ma non mi entra nell’olimpo.

COMMUNITY: Non penso di poter esprimere parole sulla serie. La rovinerei con la mia parlata da campagnola ubriacona senza né arte né parte. Sbaglierei punti e virgole e accenti. Potessi avere tre desideri da chiedere al genio, gli chiederei di farla durare per sempre. Ti prego genio, ti pregooooo.
Sinossi: Community College. Gruppo studio per spagnolo, diventa gruppo di amici amici. Tutti un po’ strani… no zero non ce la faccio. Più che un consiglio, è il consiglio della vita…SCARICATELAAAA. Popoooooop.
Punto al (spero) midterm: Vi prego…vi prego…dateci anche il resto dell’altra serie. Cioè io odio i musical. Proprio vomito, peggio che in una serata a base di Montegro, vodka e Long Island shakerati tutti insieme. Ma IL MID TERM SEASON (vi prego fate che sia midterm) è una delle cose più belle che io abbia mai visto.



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