6 Luglio 2016 1 commenti

Il poderoso discorso di Jesse Williams di Grey’s Anatomy, e le assurde reazioni successive di Diego Castelli

Momenti fichissimi rovinati dai razzisti

Jesse Williams

“È stato soddisfacente ed emozionante. Uno di quei discorsi che ti fa venire voglia di alzarti e fare qualcosa”.

Queste le parole con cui il mitico Samuel L. Jackson ha commentato il discorso che Jesse Williams (meglio conosciuto come il dottor Jackson Avery di Grey’s Anatomy) ha fatto durante i BET Awards una decina di giorni fa.
Williams ha ricevuto il premio Humanitarian Award per il suo impegno nel sociale e in particolare per il suo “metterci la faccia” nel delicato ambito della lotta per i diritti civili degli afroamericani, tornata di primissimo piano in questi ultimi anni in cui la conta dei giovani neri ammazzati dalla polizia ha superato il livello di guardia.

Non crediamo sia questo il luogo per perderci in una lunga discussione sul tema, che non ci sentiamo nemmeno in grado di sostenere con cognizione di causa. Però è dura non rimanere affascinati dalla passione, dalla forza e perfino dalla rabbia con cui Williams spiega le sue ragioni e si prende cinque minuti di palcoscenico per dire cose forti, importanti, per ribadire la necessità di uguaglianza e di rispetto delle regole per tutti.
Il discorso è questo qui:

Ebbene, dopo la serata alcuni simpatici buontemponi (o più probabilmente neonazisti lobotomizzati) ha aperto una petizione per chiedere il licenziamento di Williams da Grey’s Anatomy, perché avrebbe fatto un discorso razzista (di fatto viene accusato di voler combattere il razzismo bianco con il razzismo nero, diciamola così). Che dire: per quanto il tema meriti certamente discussione e approfondimento, e per quanto ogni critica sia legittima nella misura in cui viene portata avanti pacificamente, allo stesso tempo ci sembra abbastanza evidente che chiedere il licenziamento di un tizio che da un palco ha parlato con passione di temi che gli stanno a cuore, chiedendo giustizia per ragazzini ammazzati al parco giochi, beh, sia un tantino una pistolata. Ma un tantino eh… Fortunatamente, però, la tv non è una democrazia, quindi Shonda Rhimes ha semplicemente detto che delle proteste non le frega niente. E meno male direi… 



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