13 Aprile 2020

Serial Moments 422 – Dal 5 al 11 aprile 2020 di Diego Castelli

Deserti infuocati, flashback drammatici e androidi egocentrici

ATTENZIONE! SPOILER ACCORCIATI DI THE WALKING DEAD, HOMELAND, DISPATCHES FROM ELSEWHERE, GREY’S ANATOMY, DEVS, WESTWORLD, LITTLE FIRES EVERYWHERE, BETTER CALL SAUL

8.The Walking Dead – Finali anticipati
Non sarebbe stata una puntata da Serial Moments, nonostante il buffo intermezzo di Princess con il campo minato, ma citiamo comunque il finale di stagione di The Walking Dead per il semplice fatto che… non doveva essere il finale di stagione: il vero finale, infatti, è stato sospeso perché non ancora terminato quando l’emergenza coronavirus ha costretto la produzione a fermarsi. Prepariamoci, perché sulle serie le conseguenze grosse del virus le vedremo davvero solo fra un po’.

7.Homeland 8×09 – Incidenti
Si avvicina la fine della serie, e intanto Carrie scopre che nessuno ha buttato giù l’aereo del Presidente di proposito. Trovo quasi poetico il fatto che, dopo anni di complotti, alla base dell’ottava e ultima stagione di Homeland ci sia un semplice incidente, capace però di portare il mondo vicino alla Terza Guerra Mondiale. Nel suo piccolo, dice qualcosa dell’umana stupidità, e dell’ossessione piuttosto comune a far vedere chi ce l’ha più grosso.

6.Dispatches from Elsewhere 1×07 – Amori e svelamenti
Purtroppo Dispatches from Elsewhere è stata / sta andando incontro ai possibili problemi di cui parlavamo dopo il pilot: è cioè una serie con spunti affascinanti e curiosi, a cui però manca una spina dorsale narrativa forse e dritta, con il risultato di apparire confusa e per questo poco appassionante. Il settimo episodio però è interessante, perché mette in scena la scoperta, da parte dei protagonisti, che la grande missione che stavano seguendo è in realtà solo un gioco (cosa di cui erano in qualche modo coscienti “razionalmente”, ma non “emotivamente”), con straniamento che si aggiunge a straniamento, lasciando in bocca un sapore (guardo un po’) tutto strano. E poi c’è il fatto che si corona l’amore (chiedo scusa per la parola “corona” di questi tempi) fra Peter e Simone, e io non ricordo un altro amore seriale fra un uomo etero e una donna trans, amore che peraltro non viene tematizzato in quel senso, è semplicemente il sentimento fra due persone, sorto in modo spontaneo e naturale e trattato come tale. Magari c’erano altri esempi in passato che mi sono perso (Supergirl? Ma lui non è umano. Pose? Lì però il tema di genere è uno dei fulcri della storia), fatto sta che mi sembra rilevante.

5.Grey’s Anatomy 16×21 – Interruzione
Dopo The Walking Dead, ecco la seconda serie azzoppata dal virus. La sedicesima stagione di Grey’s Anatomy finisce con quattro episodi di anticipo, al 21 e non al 25, e ciò che del futuro era già stato scritto forse rientrerà in qualche modo nella diciassettesima stagione, la cui produzione inizierà in data da destinarsi. Vedremo cosa succederà, intanto però bisogna dire che, per puro culo, l’ultimo episodio andato in onda ha comunque un suo senso come episodio finale, e ci regala uno dei momenti più tristi di sempre del lato “drama” di Grey’s, a prescindere dal medical: vedere Owen che ascolta l’audio di Teddy che fa sesso con Koracik è stato abbastanza straziante. Felici invece del fatto che Richard s’è ripreso e sfancula ancora la ex.

4.Devs 1×07 – Tutto nella scatola
Diverse scene toste nel pre-finale di Devs: da Katie che conduce al suicidio Lyndon intortandola col multiverso; a Kenton che uccide Jamie ma non riesce a fare lo stesso con Lily, solo perché fermato da Pete, il simpatico barbone rivelatosi spia russa; passando per il fatto che, ovviamente, alla fine Lily ci va davvero da Devs, con l’intento di vendicarsi o comunque combinare qualcosa di una vita che ormai le sta sfuggendo di mano, ma ad ogni modo confermando la previsione del supermegacomputer clamoroso. Anche se forse il suo meglio (o almeno il suo “originale”) Devs lo dà quando fa vera filosofia, e in questo senso la scena con gli sviluppatori che osservano la Terra di un miliardo di anni fa e subito dopo il loro futuro di lì a due secondi, dà una vertigine poderosa, per mostrare quanto il nostro futuro possa essere spaventoso, specie quando vieni a sapere che non è realmente nelle tue mani.

3.Westworld 3×04 – Copia-incolla
Dopo una terza puntata un po’ anonima, la quarta si risolleva con un po’ di action, un po’ di comedy (Bernard che canna clamorosamente con Liam è tenero di brutto), e la parabola forse definitiva di William, distrutto da una vita di risultati non ottenuti e infine spogliato di qualunque eredità. Ma si risolleva soprattutto con un twist finale degno di questo nome, in cui scopriamo che le cinque personalità che Dolores aveva portato via dal parco, e sulla cui identità ci si scervellava da settimane, sono in realtà… sempre Dolores, che ha semplicemente fatto copie di se stessa.
D’altronde, come si sa, chi fa da sé fa per tre, o anche 5-6, se sei un androide.
Una delle molte domande che sorgono, e che non so se sarà esplorata (forse è solo gusto mio) è: nel momento in cui Dolores vuole liberare i sintetici dal giogo degli organici, ma a occhio e croce prova anche un certo piacere specifico nell’avere il potere per sé, non è che tutte ste copie finiranno col mettersi una contro l’altra, nel più fantascientifico caso di personalità multipla che si sia mai visto?
Vedremo, così come vedremo, spero, a cosa serve Caleb, perché per ora non si capisce. Non ha neanche mai detto “bitch”…

2.Little Fires Everywhere 1×06 – Passati
Episodio flachback di straordinaria intensità, in cui il passato di Elena e Mia viene sviscerato quel tanto che basta per mettere in luce, al netto di esperienze teoricamente molto diverse, la sostanziale uguaglianza delle due protagoniste, entrambe donne a cui, in una forma o nell’altra, non è stato permesso di compiere le scelte che volevano, a causa di una società (e una famiglia) che ha sempre pensato di poter disporre delle loro identità e dei loro corpi come meglio credevano. E se la vita di Mia ci tocca con forza, ma rimanendo forse un po’ distante dalle esperienze più comuni della maggior parte di noi, estremamente ficcante è la storia di Elena, che all’annuncio del quarto figlio si è trasformata, suo malgrado, da donna capace di unire famiglia e lavoro, a incubatrice-massaia a cui viene tolta qualunque capacità di autodeterminazione. A essere messa in discussione, con una forza che ho visto raramente in una serie, è lo stesso desiderio di essere madre (o di esserlo “di nuovo”) che per Elena è costrizione dolorosa che, paradossalmente, è capace di farla sentire meno donna (vedere quando non riesce a portare a termine la scappatella con Jamie perché il suo corpo lamenta i dolori dell’allattamento). Un episodio che fa molto riflettere, e molto emoziona, anche grazie alle interpretazioni straordinarie delle due attrici che interpretano Mia ed Elena da giovani, Tiffany Boone (che peraltro, curiosità, ha 33 anni e interpreta qui una ventenne) e AnnaSophia Robb (ex protagonista di The Carrie Diaries). 

1.Better Call Saul 5×08 – Bagman
Con “Bagman”, diretta da Vince Gilligan, si torna per davvero ai fasti di Breaking Bad. L’odissea di due amatissimi personaggi (Saul e Mike), diventa terreno fertile per approfondire e incorniciare le psicologie di entrambi (Mike il veterano roccioso che fa quello che fa per la sua famiglia;  Saul lo “scarafaggio” che comunque vada se la cava sempre), e per trasformare di nuovo il deserto del Nuovo Messico nella cornice soleggiata e perfetta della fatica, della solitudine, della tenacia di due caratteri molto diversi, ma comunque tesi verso la sopravvivenza.
Non c’è un’inquadratura fuori posto, la fotografia è perfetta, la suspense (quando deve esserci) cristallina. E Saul che, piuttosto che rimanerci, si beve con gusto il suo stesso piscio, è una roba che ricorderemo a lungo. Peraltro la puntata finisce che i due sono ancora nel deserto, quindi vogliamo proprio sapere cosa succederà.



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